Sorrento

Sorrento nella vita, nell’arte, nel lavoro. Piccola Rivista Popolare Indipendente Commerciale

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di Luigi Poi

Borges si chiedeva “Se nulla del passato ci importa perché ci dovrebbe importare il futuro?” Portare indietro le lancette della storia non è solo un esercizio retorico e pedagogico. E’ anche un esercizio per evitare che la memoria storica di una comunità, raccolta in opuscoli, libri, riviste,giornali (non c’era alternativa alla scrittura) finisca nel dimenticatoio.
Grazie alla passione, alla capacità di ricerca, alla professionalità del dott. Liberato Gargiulo chi è interessato ai processi umani e sociali di una comunità come quella sorrentina ed alla ricostruzione fedele della sua quotidianità nel corso dei secoli può, oggi, avvalersi di nuova documentazione ripristinata, posizionata, archiviata, scannerizzata. Interessantissime le riviste di inizio secolo pubblicate a Sorrento, una vera e propria “miscellanea” di poesie, descrizioni, vita quotidiana, appunti di storia, testi del grand tour, documenti e perfino inserti pubblicitari e promozionali di prodotti locali ed offerte turistiche che 120 anni fa potevano effettuarsi solamente attraverso manifesti o avvisi su giornali e riviste.

Per esempio si ci può soffermare sulle belle descrizioni di Sorrento che servono anche a spiegare perché Sorrento dal secolo passato fino ad oggi sia diventata una delle mete preferite dagli Inglesi .
If the Bay of Naples be one of the most beautiful spots in the world , and who can deny it? – Then in all that beautiful bay, it seems to me, the most beautiful place is Sorrento. Its situation is unique, with the amphitheatre of limonstone hills behind, clothed with their grey-green olives and their bright green chestnuts and with the dark brown tufa elifts rising in an almost umbroken level from the sapphire sea below” Rev.G.E.Barber .
“Farewell to Capri, welcome to Sorrento! The roads are sweet with scent of acacia and orange flowers .When you walk in a garden at night,the whit specks heneath your feet are fallen petals of lemon-blossoms. The sea is the sea oh Homer and Pindar . Near at hand are the isles of the Sirens , who allured Ulysses with their magic song! ”George Sawyer Kellogg.

Si apprende anche dell’importanza della Scuola d’Arte di Sorrento e della bravura di molti suoi allievi diventati maestri di intarsio e di lavori in legno di rilevanza mondiale. Come Antonino Casola creatore e costruttore di una “toilette“ in legno intarsiato su motivi floreali. “Detto mobile è stato premiato nell’ultima esposizione Internazionale di S.Louis –USA- con medaglia d’oro“.
“Domenica 24 settembre (1905) nella R. Scuola d’Arte di Sorrento vi è stata la solenne premiazione degli alunni che maggiormente si distinsero durante l’anno e furono anche distribuite ai vecchi alunni le licenze dei corsi. Bellissime parole furono pronunziate dal cav. Prof. Imperato, presidente del Consiglio d’Amministrazione, dal cav. Spasiano, dal cav. Grandi , direttore della scuola e dal sindaco comm. Tramontano. La scuola che è vanto e decoro del nostro paese , dà continue prove del suo sempre maggiore incremento facendo si che la scuola sia giudicata dal Ministero dell’Industria come – Scuola Modello -.”
Molto interessanti anche le modalità pubblicitarie usate all’epoca per promuovere il proprio prodotto che indica anche un segno della vitalità dell’economia sorrentina già basata sul turismo ma che ancora era legata all’artigianato, alla agrumicoltura , alla navigazione ed al commercio. Gli alberghi si autopromuovevano vantando la presenza di bagni in camera ed offrendo anche escursioni a Pompei ed evidenziando la vicinanza con Capri. Addirittura un cuoco di F.M. Crawford cercava “rivenditori seri“ per vendere il liquore S. Ilario (tonico-digestivo ). Attraverso gli avvisi pubblicitari si risale anche al percorso commerciale di successo di alcune famiglie Sorrentine come i Centro, i Cuomo, i Fattorusso, i Fiorentino, i Gargiulo ed altre. Compare anche il memorabile emporio di Ernesto Gargiulo, ubicato di fronte al cinema Armida , dove si poteva approvvigionarsi di tutto. Tante di queste attività sono riuscite ad arrivare fino agli anni 70-80 superando due guerre , la pandemia del colera,la crisi energetica del 1973 , alcune anche dopo la crisi finanziaria del 2007-2009 e tante altre vicissitudine più recenti per poi cedere ai Centri commerciali, Amazon ed il commercio online, ai cambiamenti di gusto dei consumatori, al falso artigianato made in Cina, all’eccessiva pressione fiscale.
Ed essendosi appena celebrata la giornata contro la violenza sulle donne si può riportare e concludere con un omaggio alle donne sorrentine pubblicato nel numero n.3, anno I del settembre 1905.

“ LA DONNA SORRENTINA”
“Io parlo del popolo, cioè di quella maggioranza di persone che più interamente ed anche più nobilmente porta impressi in sé i caratteri atavici della terra natale , tanto con tutti i suoi pregi , come con i suoi difetti. Delle signore io non parlo : Esse formano una classe a parte , uguale in tutto il mondo, e che rigettando ogni costume natale , su tre quarti del globo , hanno adottato il sistema di .… scimmiottarsi scambievolmente.

Dunque: le donne del popolo sorrentino.
Io parlo col cuore, col cuore, che molto ha sentito, forse precocemente, ma sempre fortemente. Io ho studiato questo essere nobile, fiero, anche nella sua povertà, questo essere non corrotto ancora dal mal costume, questo essere non ancora depravato, che ha fede e nella fede trova il coraggio; ed ho sentito stringermi molte volte l’anima nel vedere che ad esso non è riserbata sempre la degna sorte, che dovrebbe meritare. Tutta la vita della donna sorrentina è negli occhi . Tutta la sua anima, tutta la sua forza , tutto il suo amore sono negli occhi. Ne ho visti alcuni che piangevano, che raccontavano mille storie di dolori recenti e di felicità passate, e ne ho visto altre che racchiudevano in un balenio di un loro sguardo tutto un amore immenso e tutto un amore e tutto un sacrificio infinito “ . Sacrifici alleviati dalla consapevolezza di vivere in un bel paese e comunque con un futuro migliore, almeno per i loro amati figli.
“Pensate che un giorno , un giorno molto vicino, un’epoca nòva di vita e di lavoro, un’epoca di benessere della quale io vedo i contorni lievi e luminosi e vaporosi già essere all’oriente  sta per orizzonte), sorgerà su questo paese incantato e la generazione allora sarà quella dei figli vostri .” Indubbiamente quel giorno, auspicato da Flavius , è arrivato con il boom del turismo. Sicuramente per la donna sorrentina lo scrittore intendeva anche le donne Vicane, Massesi, Metesi, Carottese e Santanellese che ad inizio secolo scorso si sono caricate sulle spalle il peso fisico e morale della gestione della famiglia ed è sopratutto per merito loro che la società sorrentina è potuta crescere ed affermarsi.
La raccolta “Sorrento Nella vita, nell’arte e nel lavoro” è un prezioso tassello delle vicende storiche sorrentine, ma anche della ordinarietà e della routine del quotidiano che vale la pena procurarsi e leggere.

 

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