Sorrento

Sorrentini andate a Salerno…C’è tempo fino al 31 gennaio 2012

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Salerno a Natale

Noi, come migliaia di Sorrentini, in queste festività natalizie ci siamo ritagliati uno spazio per un’escursione a Salerno con lo scopo di assistere allo straordinario spettacolo offerto dall’Amministrazione della Città illuminata a festa in una suggestione di luoghi dove la fantasia artistica e la voglia di attrarre si sono espresse ai massimi livelli.  La visita ci stimola perciò a sviluppare una riflessione che proponiamo a quanti dicono di avere a cuore le “sorti illustre e progressive” della Costiera, ma che forse non conoscono bene come funzionano le cose. Attenzione (così collaboriamo a supportare l’operazione di marketing del Comune): chi, fino ad oggi, lo spettacolo se l’è perso sappia che dura fino al 31 gennaio.

Salerno Natale 2011

Il Sindaco De Luca, che sovrintende in prima persona all’organizzazione dell’evento, inizia a programmarlo già all’indomani della sua conclusione: praticamente a febbraio. E’ riuscito a trasformare tutti coloro che visitano la Città in supporter di un’operazione di marketing turistico che ispira nel suo complesso ogni azione posta in essere per rendere affascinante il Natale e con esso la Città. Sono infatti milioni i soli scatti fotografici che vengono realizzati da centinaia di migliaia di visitatori e che finiscono sulla rete promuovendo alla grande e gratuitamente la Città nel mondo.  Basta soltanto questo per legittimare la spesa di circa 2 milioni di euro che Salerno investe, in proprio e col concorso di sponsor, per la realizzazione del Natale. E lasciamo perdere tutte le grandi opere che si stanno realizzando e che attraggano sempre di più imprese per investire in città.
Se, per esempio, provate a chiedere a una commessa in un qualsiasi esercizio commerciale della città, dove si cammina davvero in fila indiana, ma senza accorgersene per l’incanto che si vive e che promana da ogni angolo, saprà gentilmente rispondervi che è stato tutto bellissimo, che la gente è rimasta entusiasta, che ha speso e che continua a spendere e che ha letteralmente spiazzato altre rinomate località turistiche per tutto quanto è stata capace di mettere in campo in termini di risorse, entusiasmi, sinergie, fantasie e buone volontà. Per di più, sempre la commessa, vi sa fornire tutte le indicazioni utili per muovervi in città e per apprezzare quello che offre: altro che i costosi infopoint con cui si presume di soddisfare le curiosità dei turisti! Praticamente  è l’opposto di quello che avviene in realtà prestigiose come per esempio Sorrento e la Penisola Sorrentina, dove si spende tanto soprattutto e forse solo per chi vive nel ristretto giro della politica o che poi deve votare – quindi per finalità squisitamente politico-clientelari – piuttosto per chi a Sorrento e in Costiera ci viene, o ci vorrebbe venire, per turismo e non solo a Natale!
Questa è la differenza sostanziale che condanna senza appello una classe politica e amministrativa, ma in gran parte anche imprenditoriale, che è incapace di realizzare autentiche operazioni di marketing territoriali e turistiche col brand “Sorrento”, forte di una storia e di una percezione commerciale ancora straordinari e quindi in grado di produrre importanti ricadute sul piano socio-economico locale.

Salerno Natale 2011

Non c’è nulla di tutto questo, tranne che quei risultati fisiologici evidentemente destinati a diminuire ulteriormente per l’assoluta incapacità di programmare e di organizzare il Natale, o una qualsiasi manifestazione o grande evento, con la finalità di renderle fortemente attrattive per i turisti e promuoverle per tempo su target mirati di potenziali clienti italiani ed esteri.
Inutile girarci attorno: a Sorrento come in altre realtà della Costiera si continua a pensare ed a gestire il marketing turistico senza cognizione di causa e col solo obiettivo di coltivare orticelli personali e clientelari in grado di produrre consenso e di alimentare così il circuito perverso fatto di “politica-potere-interessi-voti”.

Salerno Natale 2011

Se si pensa a quanto ha speso la sola città di Sorrento per un Natale che non lascia alcuna traccia di sé, né in chi ci vive né in chi ancora ci viene a trascorrere le vacanze, è chiaro che lo sperpero di risorse è stridente e invoca vendetta. Quando il sindaco di Sorrento sostiene che metà della spesa è stata sostenuta dalla Regione Campania, quasi a voler giustificare l’esosità della stessa a fronte di una mediocrità assoluta dell’offerta che è stata messa in campo, commette un grave errore perché considera le risorse finanziarie della Regione alla stregua di un regalo: cosa che assolutamente non è visti i pesanti oneri che gravano su noi cittadini per finanziare anche la spesa regionale a fronte di servizi scadenti o assenti: basti pensare a trasporti e sanità e ultimo l’aumento del 10% del bollo auto! La Penisola Sorrentina avrebbe invece tutte le carte in regola per eccellere, non solo a Natale, in termini di offerta turistica se solo affidasse la gestione della programmazione e della spesa a persone competenti e in grado di investire laddove occorre farlo. Non certo per finanziarie concerti cui partecipano 20 persone, ma per promuovere Sorrento fuori dei confini locali in termini di attrattività e facendo perno sui punti di forza che Sorrento e la Penisola possono ancora esibire. E finiamola con le tante ipocrisie che governano questo territorio e questo sistema incapace di assumere nel suo insieme una dimensione internazionale innanzitutto sul piano culturale. Qui si ragiona ancora in termini rigorosamente municipalistici, di lobbies e di interessi ristretti che resistono grazie alla gestione del potere e delle dinamiche che da esso dipendono. Mai che qualcuno degli addetti ai lavori abbia per esempio sviluppato una seria analisi della crisi del turismo e dell’assoluta inconsistenza che ne è derivata dall’avere anche propri rappresentanti nelle sedi istituzionali di programmazione e governo del turismo. Mai che qualcuno abbia posto serie domande ai vertici dell’imprenditoria turistica sorrentina – che pure hanno occupato ruoli chiave a livello nazionale nell’associazionismo di categoria – su che cosa abbiano prodotto e proposto se non le solite minestre riscaldate e insipide che non producono nulla. La crisi con cui bisogna fare i conti è dovuta anche all’incapacità di questi personaggi che si ostinano a occupare ruoli che non sanno svolgere, nella politica come nell’associazionismo o nell’imprenditoria, propensi solo a curare i propri interessi anziché quelli di un sistema territoriale. Di questo passo gli esercizi vuoti della vigilia di natale e dell’epifania a Sorrento rischiano di tradursi in un’ulteriore moria di imprese perché la gente, a dispetto di politici e amministratori miopi, gira e quel che ha se lo va a spendere altrove, a Salerno come nei grandi centri commerciali dove ormai sembra di stare a Sorrento visto come ci si incontra numerosi e…conniventi!

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