Sorrento

Lo Stato biscazziere

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di Gaetano Mastellone

Gaetano Mastellone col Sen. Raffaele Lauro

Iniziamo con dei numeri. Nel 2010 il gioco d’azzardo, con un fatturato di 63miliardi di euro, è stata la terza industria in Italia dopo ENI e FIAT. Il 2% della popolazione ha problemi di dipendenza da gioco. Le mafie fanno affari con il gioco, attraverso il quale riciclano il loro denaro sporco. Ogni giocatore ogni anno sottrae circa 1.400 euro agli altri consumi. Numeri terrificanti! Il gioco sta diventando una deriva sociale a cui occorre  reagire. Premetto che, da sempre, sono contrario a tutte le forme di gioco ed in particolare del gioco d’azzardo. La campagna, anche mediatica, che il senatore Lauro – inascoltato – sta facendo (non da oggi ma da almeno tre/quattro anni) è assolutamente condivisa ed è encomiabile la sua “testa dura” nell’andare avanti. Sono con lui in questa battaglia e lo invito, da questo sito, ad organizzare un Meeting a Sorrento, assicurando, sin d’ora, tutto il mio impegno organizzativo. Oggi il senatore parla della penisola sorrentina ed è, giustamente, preoccupato per il suo futuro rispetto al gioco d’azzardo. Ha ragione. Personalmente mi preoccupo anche di altre situazioni, ma oggi concentriamoci sull’argomento “gioco”, anche se vorrei assistere a dibattiti anche su “altri temi peninsulari”, temi micro e macro.  Un  boom senza precedenti: l’azzardo si insinua oggi in ogni spazio della quotidianità.  Televisione, radio, giornali, internet, per strada, nei bar e persino nei supermercati: ovunque è un pullulare continuo di giochi. Terribile è vedere tanta gente che di fronte ai video poker, macchinette da gioco varie e poi davanti all’indebitamento ed ai problemi contingenti, si perde d’animo e non riesce più a pensare al domani. Lo scandalo italiano! Non bisogna, inoltre, dimenticare che molti fra i possibili effetti nocivi sono ancora in fase di “incubazione” e, forse, meno visibili o percepibili di altri ma, non per questo, meno importanti. Particolare preoccupazione dovrebbe destare, ad esempio, la potenziale diffusione delle attività d’azzardo fra la popolazione giovanile. Messa da parte ogni istanza moralistica, giocare d’azzardo è divenuta una pratica socialmente accettata, come la rapida diversificazione delle tipologie di gioco ed il potenziamento dell’offerta sembrano dimostrare. Tutto questo  pone però inquietanti quesiti. Quali effetti può generare sui soggetti più giovani una maggior  facilità di accesso al gioco d’azzardo? E cosa potrebbe significare per questi individui maturare in una realtà più accomodante nei confronti del gioco d’azzardo e pure portavoce di una cultura del denaro facile? Chi dovrebbe tutelare le persone (lo Stato) è invece, direttamente o indirettamente, il principale sviluppatore del gioco d’azzardo, quindi del debito. Cari amici il gioco d’azzardo è sotto gli occhi di tutti noi! Non facciamo ipocrisia perché ci capita, tutti i giorni, di andare nei bar, nelle tabaccherie o altro e vedere – nascoste – le tante macchinette “mangiasoldi”. Qual è il nostro atteggiamento? Non abbiamo alcun tipo di reazione. Pensiamo che, se stanno lì, è tutto “regolare”! Sarà! Sulla regolarità ci deve pensare lo Stato e le Forze di Polizia. Vi domando: vi sembra normale che quello che abbiamo davanti agli occhi, e quello che vedono i tanti bimbi o ragazzi, è una cosa regolare? Che esempi diamo? Una delle tante contraddizioni italiane! Il gioco d’azzardo è monopolio dello Stato, che lo appalta a ditte private in cambio di cospicue tasse. Gli introiti che scivolano via dalle tasche degli italiani per arrivare nelle mani dello Stato sono da capogiro. Vi elenco altri umeri. Sapete cosa concede il gioco d’azzardo? Quali le probabilità di vincere? Praticamente insistenti: una su 56.035.316.700 per ogni combinazione giocata!! Dunque in Italia il gioco è “tollerato” con sottile ipocrisia. Lo Stato (ripeto, che ci dovrebbe tutelare) gioca e vince sempre. Il gioco d’azzardo è il “cancro” dei tempi nostri. Il “vizio del gioco d’azzardo” interessa circa il 30% degli italiani.
L’appello. Plaudendo al cavaliere bianco Sen. Raffaele Lauro faccio poi appello al Presidente della Repubblica, al Governo, ai Parlamentari, alle Forze dell’Ordine affinchè – ognuno per la propria competenza – facciano di più! Questa piaga, ripeto, si espande a macchia d’olio. Sento molto fastidio dentro di me quando leggo dichiarazioni sul fatto che c’è questo male oscuro che danneggia gli italiani, quando guardo gli spot TV invitanti al gioco ed altro. Basta! Bisogna agire con determinazione.

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