Sorrento

Giovani Democratici: “Facciamo un pacco alla Camorra”

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Anche in Penisola Sorrentina

Arriva anche a Sorrento l’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra” promossa da Libera e dal Comitato Don Peppe Diana, grazie all’impegno dei Giovani Democratici e delle associazioni Mente Locale e Arci. “Facciamo un Pacco alla Camorra” è il risultato di un progetto in rete che vede coinvolte cooperative sociali nel riuso produttivo e sociale dei beni confiscati alla camorra coltivando e trasformando i prodotti delle Terre di don Peppe Diana, che oggi hanno tutti i requisiti della qualità e vogliono porsi all’attenzione di un commercio equo e sostenibile. E’ una sfida di riscatto che ha reso possibile anche l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nelle attività di recupero e gestione degli stessi beni confiscati. Acquistando il PACCO ALLA CAMORRA e promuovendone la vendita è il modo migliore per contribuire allo sviluppo di una economia alternativa a quella camorristica: una Economia Sociale in grado di restituire dignità e lavoro a soggetti svantaggiati e costruire Comunità Libere e Solidali. Per anni la camorra ci ha fatto “IL PACCO” è arrivato il momento di ricambiare. Quest’Epifania fai il regalo giusto, contribuisci al cambiamento di un territorio che da anni è maltrattato dalla camorra. Sarà possibile acquistare i prodotti per tutta la giornata di mercoledì 4 gennaio dalle 11 alle 20.30 presso lo stand presente sul Corso Italia (angolo via Sersale).
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito ufficiale dell’iniziativa: http://www.facciamounpaccoallacamorra.it/

Un commento

  • Raffaele Lauro

    “Come ho fatto a livello nazionale, rispetto all’iniziativa promossa, al Senato, dai colleghi del partito democratico, coordinata dalla sen. Teresa Armato, desidero esprimere il mio pieno apprezzamento per l’analoga iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”, lanciata dai Giovani Democratici di Sorrento, con l’invito a tutti i nostri concittadini a sostenerla con l’acquisto di beni, prodotti da cooperative sociali nelle terre confiscate alla criminalità organizzata. Un gesto semplice, concreto ed insieme rivoluzionario, per la legalità repubblicana.”

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