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Al tavolo degli Assessori al Turismo si parli e si risolvano i problemi scottanti del territorio

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Gli Assessori al Turismo di quattro (su sei) comuni della Penisola Sorrentina son tornati a riunirsi, e a fotografarsi, con l’obiettivo di individuare una comune strategia utile a promuovere il territorio sul mercato turistico attraverso l’istituzione di una Dmo (Destination Management Organization). Intanto annunciano il prossimo appuntamento intitolato “Verso la Dmo, destination manager organization” in programma per il prossimo 8 febbraio alle 17.30 nella sala consiliare di Piano di Sorrento, aperto alle associazioni del territorio, con la partecipazione del dott. Aniello Savarese, già funzionario dell’assessorato al turismo della Regione Campania, del prof. Roberto Micera, docente di marketing territoriale e strategia di impresa, Università degli Studi della Basilicata. Fuor di dubbio una testimonianza di buona volontà, che merita una riflessione scevra da pregiudizi, ma fondata sulla genericità dell’intento dichiarato rispetto alla complessità dei problemi che il  comparto turistico vive e soprattutto genera sul territorio peninsulare su cui effettivamente è il caso di svolgere un approfondimento tecnico.

L’idea di confrontarsi con gli operatori turistici e le loro rappresentanze associative è cosa buona e utile, ma considerando i flussi turistici scaturiti dal post-pandemia è evidente che occorre distinguere il piano degli interventi e delle competenze in capo ai diversi soggetti, considerando che alla pubblica amministrazione competerebbe il compito di garantire un salto di qualità nella gestione delle situazioni di contesto in cui si svolge l’attività turistica in senso imprenditoriale, anche in considerazione del fatto che la Città di Sorrento (assente a questo tavolo comprensoriale) ha assolto e continua ad assolvere in modo eccellente alla funzione di attrattore turistico a livello nazionale e internazionale tanto che oggi uno dei problemi su cui confrontarsi è quello del cosiddetto overtourism che rischia di collassare la Penisola in mancanza di un piano organico di gestione dei flussi e di diversificazione dell’offerta territoriale in base a specifiche peculiarità dei diversi comuni peninsulari.

Se il tavolo assessoriale intercomunale comincia a interrogarsi su questi temi e a trovare delle prime risposte senza dubbio assolverebbe a una funzione importante senza cimentarsi,  con  dispendio di energie e risorse, in altre attività promozionali vista l’azione svolta da Sorrento e dalla forza che il suo brand è da sempre in grado di esprimere sui mercati internazionali in termini di suggestione esperienziale e di attrattività. Questo dato di fatto è incontrovertibile per cui saggi e lungimiranti amministratori dovrebbero investire tempo ed energie, non tanto nella promozione, quanto nella risoluzione di problematiche che i grandi flussi turistici determinano in tutta la Penisola Sorrentina e non solo nella città di Sorrento.

Il primo problema da affrontare resta quella della mobilità interna su gomma e quindi la gestione dei flussi di traffico che l’anno scorso portò all’adozione del provvedimento delle targhe alterne oggettivamente fallito e di cui non si sente bisogno di una replica senza l’adozione di alcune urgenti misure che, necessariamente, devono coinvolgere tutti i comuni in materia di viabilità. Sul fronte della mobilità su ferro, i miglioramenti del servizio ferroviario Eav, ancorchè modesti, sono stati utili e sono scaturiti dalla proposta di Atex recepita sul tavolo prefettizio e che ha introdotto le corse direttissime sulla linea Sorrento-Torre Annunziata-Napoli e ritorno protratte anche dopo la fase sperimentale nonostante le contestazioni dei paesi vesuviani cui però si è venuti incontro nelle ore di punta del traffico pendolare.

Questo della mobilità interna alla Penisola Sorrentina resta il problema più urgente e dalla cui soluzione dipende non solo una migliore mobilità lungo la statale 145 e nelle aree urbane circostanti, ma anche una migliore qualità della vita peggiorata in questi ultimi tempi proprio in virtù dei grandi numeri che anche quest’anno  saranno replicati visto che già si registra il sold out nelle strutture alberghiere e altrettanti pienoni nell’extralberghiero. Insomma più che parlare di promozione è il caso di confrontarsi con problemi seri e insoluti da anni e che non possono restare tali se si vuole effettivamente essere compartecipi di politiche di sviluppo turistico del territorio peninsulari coerenti con le esigenze del territorio, degli operatori e dei residenti che hanno diritti da veder tutelati alla stregua di chi  fa cassa grazie al turismo e all’indotto che genera.

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