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Ospedale Unico, dopo il voto di sabato mattina inizia un’altra storia!

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Municipio di Sant’Agnello

Sabato 16 settembre non si chiude il capitolo riguardante il progetto del nuovo Ospedale (alias Ospedale Unico) in predicato di sorgere a Sant’Agnello perché il già annunciato voto favorevole alle “opposizioni” presentate e quindi contrario all’opera fa da spartiacque tra due stagioni: quella della concertazione intercomunale iniziata nel 2010 proprio sul tema della sanità in Penisola Sorrentina e quella del fallimento della visione comprensoriale del territorio per scelta del nuovo sindaco Antonino Coppola e della sua maggioranza nel nome di una presunta rappresentanza autentica della volontà popolare contraria all’ospedale.

Antonino Coppola

Volontà, si badi bene, che è solo di una parte dei santanellesi rispetto al resto della Penisola e degli stessi primi cittadini (cinque sindaci) che si sono fatti interpreti di un’altra volontà: quella di non mandare all’aria un impegno collegiale e l’ospedale che è la sola testimonianza di un lavoro congiunto ideato e partorito nel corso degli anni, al di là della rappresentanza pro-tempore, per dare al territorio una migliore e più moderna sanità. Dal canto suo Antonino Coppola ha praticamente rispedito al mittente la richiesta dei colleghi con un comunicato diffuso ieri e che resterà emblematico nella storia santanellese e peninsulare quando si concretizzeranno gli effetti della decisione assunta dalla sua maggioranza consiliare.

Da domenica 17 inizia tutta un’altra storia sul fronte della politica peninsulare e su quello specifico della sanità, senza considerare tutti gli altri temi scottanti che meriterebbero una trattazione condivisa per addivenire a soluzioni confacenti agli interessi dell’area. E la colpa di questo fallimento non può che ricadere sul sindaco di Sant’Agnello che ha scelto di sacrificare la realpolitik sull’altare di un municipalismo estemporaneo, conservatore, anzi retrogrado che consegna Sant’Agnello a un isolamento mortificante se si considerano gli enormi sforzi compiuti negli anni da Piergiorgio Sagristani per collocare la cittadina in una posizione politicamente strategica rispetto anche a realtà comunali più ampie e più rappresentative come per esempio Sorrento e Vico Equense.

Basta rileggersi il Programma Elettorale di Coppola, divenuto programma amministrativo dopo la presentazione al consiglio comunale, per individuarvi tutti i limiti di una proposta che prescinde da qualunque visione comprensoriale, rinchiusa negli stretti confini santanellesi e senza nessun riferimento a una politica di unione tra i comuni e con gli altri livelli istituzionali. Nessun riferimento ad opere pubbliche, tranne una manutenzione scolastica che non tiene neanche in considerazione la realizzazione in corso d’opera della nuova scuola, caso più unico che raro di edilizia scolastica ex-novo (ne sa qualcosa Piano di Sorrento con  la Scuola di Via C. Amalfi)  per la quale occorrerebbe aggiudicarsi un finanziamento intergrativo per poterla completare alla luce dell’intervenuta lievitazione dei costi connessi a fattori nazionali e internazionali. Neanche di questo si parla in questo programma, mentre dell’Ospedale se ne riferisce soltanto per bloccarne la realizzazione invocando però quelle Case di Comunità che, secondo il Piano di Riorganizzazione della Rete Ospedaliera dovrebbero sorgere proprio al posto degli attuali nosocomi di Sorrento e Vico Equense per concentrare la vera attività ospedaliera nella nuova struttura.

Il tutto con un unico risultato: affossare qualunque seria politica di sanità pubblica sul territorio del distretto peninsulare, perdere qualsiasi titolo per richiedere alle competenti autorità tutto quello che oggi manca alla sanità della Penisola strozzando i canali di contatto con gli altri livelli istituzionali, oltre che sanitari, con danni anche per gli altri comuni della Penisola. Conseguenze negative quindi per chi ci vive e anche per i milioni di turisti che scopriranno come in Penisola Sorrentina non si può confidare in un livello di assistenza sanitaria accettabile perchè chi l’amministra l’ha rifiutato. Un colpo anche sul piano dell’immagine che stride tanto violentemente: con gli sforzi compiuti dal sindaco di Sorrento Massimo Coppola per rilanciare alla grande Sorrento e tutta la Penisola Sorrentina sul piano turistico a livello nazionale e internazionale dopo la tragedia della pandemia covid-19; con l’attività condotta incessantemente dal consigliere metropolitano Giuseppe Tito per rappresentare l’intero territorio e aprirgli prospettive di accesso a importanti fondi pubblici grazie ai quali in tutti i comuni si sono realizzati interventi e iniziative, sovrintendendo a una politica di sviluppo dell’area confacente alla realtà e alla sua economia; con la puntuale analisi svolta dal vice sindaco di Vico Equense Benedetto Migliaccio sull’importanza decisiva dell’unione di intenti e di realizzare quest’opera.

Nel programma del sindaco di Sant’Agnello non si fa riferimento, se non marginalmente, a nessuno dei veri e gravi problemi che affliggono il territorio peninsulare e che rischiano di soffocarne il rilancio e condizionarne negativamente lo sviluppo in armonia con un’identità che non può essere nostalgica, ma che deve fondarsi sulla sapiente omogeneizzazione tra l’antico e il moderno per essere attrattiva e competitiva rispetto a un mercato concorrenziale di cui l’amministrazione santanellese non ha assoluta percezione rinchiusa com’è in un bozzolo che non partorirà farfalla!

La sanità e quindi la salute pubblica sono un tema troppo importante per essere trattati con la disinvoltura che stanno esibendo gli attuali amministratori di Sant’Agnello e il prezzo che faranno pagare all’intera comunità peninsulare sarà salatissimo: ben oltre le scempiaggini che vengono postate sui social da alcuni “fanatici ignoranti di tutta questa storia” e il contesto generale in cui sono maturate scelte e costruiti progetti per il bene comune…altro che innamoramenti di idee! C’è però anche tanta curiosità di conoscere quali sono le “proposte alternative” cui ha fatto riferimento il sindaco evidenziando che sono state anche presentate nelle sedi competenti. Quali? Chi vaneggia di speculatori e affaristi che guardano a quest’opera per business, commette diversi errori: in primis quello di attribuire a tante, a troppe persone intenti che sono lontani mille miglia dalle storie e dalle prassi individuali ma utili solo ad alimentare una maldicenza della politica fine a sè stessa e celare la prosaica verità che sta dietro certe posizioni intransigenti.

La popolarità conquistata dal nuovo sindaco in soli quattro mesi dalla sua elezione è fuor di dubbio straordinaria: quel che è certo è che la storia del dopo-voto sarà altrettanto lunga, complessa e imprevedibile negli sviluppi e soprattutto non ci saranno fan e comitati a sostenere le conseguenze di una scelta nefasta per il pubblico interesse. E’ il risvolto della medaglia che probabilmente nè Coppola nè il suo entourage hanno messo nel conto!

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