Sant'Agnello

A proposito di giardini e parcheggi…Duello De Angelis-D’Esposito

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Una polemica nuda e cruda quella che oppone Antonino De Angelis al WWF rappresentato da Claudio d’Esposito. Il primo pubblica un post su facebook, corredato da foto, con la quale avanza una pesante critica, ai limiti dell’insinuazione, al WWF Terre del Tirreno in merito alla realizzazione di giardini e di parcheggi a Sant’Agnello dove qualche giorno fa l’Amministrazione del Sindaco Piergiorgio Sagristani ha inaugurato il “Parco della Gentilezza” realizzato sulla superficie del supermercato “Netto” nel cuore della cittadina costiera.

Scrive De Angelis: “C’è qualcosa che non mi torna: a Sant’Agnello succedono cose strane. Mentre si inaugura un giardino finto sopra un parcheggio vero, più in la a 100 metri si distrugge un giardino vero per farne un parcheggio su cui non faranno nemmeno un giardino finto.  Risultato: Due parcheggi veri, un giardino finto e un giardino vero distrutto.  Tutto questo gentilmente, pomposamente con la delicatezza del caso, e sopratutto con la benedizione del WWF“.

Non si fa attendere la replica di d’Esposito che scrive: “Caro Antonino De Angelis, sono diverse le cose che ultimamente non “ti tornano”… puoi fartene una ragione o meno, puoi scrivere post o libri, puoi attizzare il ring mediatico o denunciare via social… e tutto quello che vuoi… ma quello che ti chiedo di NON continuare a fare è di diffondere illazioni diffamatorie nei confronti di un’associazione che da anni mi onoro di rappresentare. Il WWF Terre del Tirreno (già WWF Penisola sorrentina) lavora intensamente da quasi 4 decenni, su ben 16 comuni e in molteplici settori (territorio, mare, caccia, pesca, agricoltura, rifiuti, scuola, verde, energia, legalità, ecc…) grazie all’impegno del tutto volontario e gratuito dei suoi attivisti e soci e di vari esperti. So bene che siamo abituati ad essere poco grati a chi “denuncia” e “rema contro-corrente”, come pure a chi è portavoce o antesignano di visioni e concetti che tardano ad arrivare alla massa. So bene che siamo abituati a non dire “grazie” se qualcuno si sbatte per “salvare il salvabile”, in molti casi riuscendovi con successo. So bene che siamo soliti a non accorgerci di quanto “non è stato ancora distrutto” grazie al lavoro appassionato e tenace, spesso silenzioso, dei volontari. So bene che se uno fa nove cose gli si rinfaccia la decima non fatta! Siamo abituati a tutto. Ma ad una cosa non ci abitueremo mai: alla macchina del fango! Scrivere in maniera criptica, di scempi realizzati e/o da realizzarsi “con la benedizione del WWF” è tanto sleale, quanto diffamatorio è falso! Nel decodificare il tuo post si deduce che ci sarebbe, oltre all’area a verde da poco inaugurata sul parcheggio del Netto – realizzata grazie anche alle denunce del WWF che sottolineava come l’interesse pubblico dell’opera fosse non già nel supermercato bensì nell’area soprastante a verde – anche un parcheggio realizzato in un giardino? Dove? A che titolo? Quando? Da chi? Meglio avresti fatto caro Tonino a denunciare “nero su bianco” alla Procura della Repubblica l’abuso fatto o da farsi (?) di cui saresti a conoscenza o, in alternativa, lasciar fare il “lavoro sporco” all’associazione del panda, segnalando (anche in privato e/o anonimamente) fatti & misfatti, con dettagli e documenti, come in tanti fanno, chiedendo una mano a tutelare le ultime bellezze naturali che ancora sopravvivono del nostro territorio. Limitarsi ad un sarcastico post generico, tirando dentro per il bavero il WWF, ripeto, è scorretto e controproducente! Poichè non è la prima volta che ciò accade (ma mi auguro sia l’ultima) ti pregherei, facendo appello alla tua intelligenza e sensibilità, di astenerti in futuro da analoghe gravi illazioni che trovano diffusione a mezzo social. Abbiamo già tanti nemici… se vuoi unirti a loro basta dirlo e ci organizziamo! Cordiali saluti”.

Antonino De Angelis
Claudio d’Esposito

La querelle scatenata da De Angelis ha coinvolto altre persone intervenute a commentare il post e questa è stata la replica a Claudio D’Esposito postata oggi da De Angelis: “Il consiglio giusto, caro Claudio, te lo ha dato Attilio Gargiulo, quello di chiedermi scusa. Con questa tua inconsulta reazione hai dimostrato di non capire quanto io ti sia stato amico. Tu in effetti non hai solo benedetto questo modello ma hai materialmente concorso alla creazione di un mostro; tale è, al di la dell’effetto scenografico, l’allestimento di un oasi “naturalistica” sopra una fonte di inquinamento qual’è un parcheggio di 350 auto accanto ad un’altro parcheggio di mezzi pesanti e al tratto più inquinato della statale sorrentina. Con ciò hai legittimato, devo dire in buona fede, la politica della cementificazione ad oltranza all’interno del comune di Sant’Agnello e non solo. Non hai capito che con estrema leggerezza, evocando la benedizione che è un atto di clemenza, io abbia voluto sottolineare la rilevanza della tua responsabilità di ambientalista. E (per il momento) mi fermo qui“. (09/10/2022)

Non si è fatta attendere la controreplica di Claudio d’Esposito ad Antonino De Angelis che riportiamo di seguito:

Caro Antonino, non ho problemi a chiedere scusa… ma ho forse scritto io che si distruggono i giardini con la benedizione del Centro Studi e Ricerche Francis Marion Crawford?
Sostenere che il sottoscritto e l’associazione che rappresento abbia “benedetto la distruzione dei giardini”, ripeto, è tanto falso quando diffamatorio, oltre che poco credibile. L’oasi in città di Sant’Agnello è uno di pochi benemeriti esempi di utilizzo di denaro pubblico, di finanziamenti FERS, che il sud Italia utilizza allo 0% rispetto al nord e al resto d’Europa.
L’oasi è un “mostro” solo nelle teste di taluni, che magari non l’hanno nemmeno mai visitata!
L’oasi è, e resta, naturalistica nella misura in cui in essa è possibile incontrare la Natura e i suoi abitanti. Altrove, in altri giardini, anche “veri” … di case, ville, alberghi & co, per quanto curati e costruiti sul suolo vero, c’è molta meno NATURA che nell’oasi ricreata di cui si disserta!

I merli, le cince, gli occhiocotti, le capinere, i verzellini, le rondini, le upupe, il barbagianni, i pipistrelli, le lucertole, i serpenti, le libellule, le api, i bombi, le lucciole, i coleotteri, le farfalle e tutta una miriade di organismi viventi appartenenti alla fauna locale non sono certo “artificiali” né di “plastica” e, fatta eccezione per i pesci e le rane, non ce li abbiamo messi di certo noi!
Non c’è nessuna responsabilità a mettere a disposizione di un’amministrazione GRATUITAMENTE passione e competenza, oltre che anni della propria vita e anche soldi di tasca propria. Non c’è responsabilità, né da parte mia, né dei delegati, né di tutti gli attivisti del WWF locale, nel tentare di dimostrare (riuscendovi!) che su almeno una delle centinaia di autorimesse costruite da Vico, a Massa, fino a Positano e oltre, è possibile ri-creare la Natura distrutta… più e meglio di come prevede la LEGGE… andando oltre l’agrumeto preesistente.
Non è certo il WWF ad aver voluto una famigerata legge (19/2001) che ha permesso scempi in tutta la nostra penisola. Quel che è certo è che è proprio il WWF ad aver contrastato con le unghie e con i denti sin dall’inizio, assieme ad altre benemerite persone e associazioni (Italia Nostra e VAS) e a bravi e disponibili avvocati, tale spasmodica realizzazione di autorimesse interrate al posto degli amati giardini (tale affare fu definito da me con l’acronimo di “BOXLANDIA”) con una serie infinita di segnalazioni, lettere, denunce e ricorsi in sede amministrativa e penale, che hanno sottratto energie e risorse infinite per oltre due decenni. Energie, risorse e competenze che di certo si sarebbero potute utilizzare in ben altre direzioni costruttive.

Non è certo il WWF ad aver previsto che sopra i parcheggi interrati andava ricostruito, su appena un metro di terra, il giardino violato, con gli stessi alberi, uguali per numero, specie ed età!
Questo in molti casi non è mai avvenuto. Sono decine e decine le autorimesse che ancora attendono che sia ripristinata la superficie di copertura in cemento con il terreno e, laddove è apparso il velo di terreno, in molte mancano ancora gli alberi o sono stati piantati dei fuscelli, spesso seccati dopo poco. Sono tanti i casi assurdi e fuorilegge: solo nel comune di Piano di Sorrento da un’indagine svolta da Salvatore Mare, da consigliere del movimento 5 Stelle, risultarono ben 16 casi degni di nota!
A Sorrento decine di aree realizzate attendono da anni di divenire di “pubblica fruizione”. A Sant’Agnello diverse autorimesse, tra varianti e modifiche, attendono ancora il completamento a distanza di ben 18 anni dall’inizio!!! Intanto i box sono venduti.
Tutti casi questi, studiati, affrontati e DENUNCIATI nei dettagli, anche di recente (nel 2022) proprio dal WWF. Mesi fa si è riusciti a far riaprire un caso a Sant’Agnello che il GIP intendeva archiviare.

Tale continua, incessante e spasmodica attività di contrasto ai parcheggi interrati è stata svolta per gran parte proprio dal WWF! Non lo scrivo per vanità o bisogno di pubblicità, ma per far comprendere che continuare a sostenere, come in un disco rotto, che l’aver collaborato per far realizzare una copertura a verde pubblico – apprezzata da migliaia di cittadini locali e stranieri, da centinaia di alunni di ogni ordine e grado, premiata in concorsi nazionali, menzionata nel primo summit della riforestazione urbana mondiale e indicata dall’ISPRA come una delle migliori pratiche di riqualificazione ambientale nazionale – significa aver creato “un mostro” (o un “giardino di plastica” come qualcun’altro con sarcasmo l’ha definito) utile a “legittimare o benedire ingenuamente e/o in buona fede” ogni futuro scempio e roba simile, non ha assolutamente senso!
Nel contempo però non sorge il minimo dubbio che a contrastare “una fonte di inquinamento di un parcheggio di ben 350 auto accanto ad un altro parcheggio di mezzi pesanti e al tratto più inquinato della statale sorrentina” possa contribuire proprio la “riforestazione” creata sul tetto del garage con migliaia di essenze, tra alberi, cespugli e arbusti?
Non riesco a farmene una ragione di come l’intelligenza umana possa andare in corto circuito nel vedere un esempio virtuoso… al punto tale da attaccarlo e criticarlo… smettendo ad un tempo di indignarsi sulle altre centinaia di autorimesse sul cui tetto, in barba alla legge, non c’è ancora nulla o, almeno, non c’è nulla di particolarmente apprezzabile o utile alla Natura e alla collettività?
Non me ne faccio una ragione di come taluni, nell’intento di sferzare attacchi politici, continuano a parlare e criticare dall’esterno di un parco ricreato senza nemmeno conoscerlo!

Sulla qualità del “parco della gentilezza” realizzato dal giardiniere Tozzi non mi esprimo (pochi lo sanno ma è da quel parco mancato che si decise di lavorare a quella che diventerà l’oasi in città) ma mi limito a ricordare le denunce che fece il WWF per tentare di bloccare l’autorimessa e il supermercato. Contai personalmente gli alberi dimostrando che la perizia agronomica che censiva 28 agrumi non corrispondeva al vero segnalando alla Procura il falso.
Il responsabile dell’UTC la fece rifare “riveduta e corretta” con tutti i 250 alberi. Tra questi i grossi ulivi secolari salvati dall’abbattimento. Infine realizzata l’autorimessa, nonostante la denuncia, abbiamo continuato a seguire la vicenda per ottenere la realizzazione dell’area a verde soprastante, tirata in ballo nel progetto per giustificare la “pubblica utilità” dell’esproprio di un viale condominiale e dell’opera.
A parte l’oasi e il parco della gentilezza NON mi sembra di ricordare altre aree a verde fruibili sui vari parcheggi della penisola?
Eppure l’oasi continua a far parlare di sé… non voglio credere che sia per invidia o gelosia da parte di taluni?”.

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