Massalubrense,  Sorrento

Opere Pubbliche, croce e delizia: dal nuovo Ospedale all’impianto di dissemblaggio rifiuti

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di Luigi Poi

La capacità di realizzare e portare al termine le opere pubbliche è stata oggetta di molti studi, tutti concordi che ci troviamo di fonte ad un fenomeno che è una pesante palla al piede per il sistema Italia. Molti mettono in conto anche l’inutilità di alcune di esse che servono solo come procacciatrici di voti. Non è da tacere che dopo tante lungaggini spesso vengono abbandonate in corso d’opera, dopo aver danneggiato un territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico e lacerato e diviso una comunità dal punto di vista politico, sociale e culturale.
Accade dovunque, con una prevalenza, tanto per cambiare, al Sud. Gli esempi sono tanti ed i motivi anche: passaggi burocrati, caterve di competenze con diritto di veto, ricorsi, inchieste, fallimento di imprese, stop giudiziari, intromissioni della malavita, sopravvenute violazioni delle norme ambientali ed altri.

Con il disastroso aumento dei costi energetici e quindi anche di molte materie prime il bilancio dei lunghi tempi e delle sospensioni è destinato ad aggravarsi. Saranno molti i cantieri che andranno in difficoltà e di conseguenza la riapertura dei fascicoli burocratici faranno saltare parecchie previsioni di tempo e di spesa, già di per se stessi eccessivi.
Per esempio, a febbraio 2021 fu presentato il progetto dell’Ospedale unico per la Penisola Sorrentina da realizzarsi a Sant’Agnello finanziato per 65 milioni dalla Regione Campania; sarà questa dotazione sufficiente ora come ora? Soprattutto se la crisi energetica continuerà a taglieggiare implacabilmente le imprese per spese energetiche e costi di materiali. Per esempio il ferro per cemento armato rispetto al novembre 2020 è aumentato del 150%!
Opera indubbiamente utile ma già circondata da una serie di polemiche, alcune anche giustificate, che diverrebbero sostenibili se la costruzione andasse oltre i tempi ragionevoli a causa delle ben note situazioni di traffico veicolare, rumorosità, inquinamento acustico ed atmosferico che inevitabilmente comporta. Anche in considerazione della insistenza in pieno centro abitato e nel cuore dell’area sorrentina.
Non diversa la situazione dell’Impianto di Sant’Agata–Massa Lubrense la cui realizzazione comporta un costo preventivato di circa 827mila euro. L’area su cui dovrebbe costruirsi è situata nella zona Pontone, ai confini tra il comune di Sorrento e Massa, appena sotto Le Tore con accesso da via Nastro Azzurro a poche decine di metri dall’abitato di Sant’Agata. Sull’utilità di quest’opera qualche dubbio sorge. Almeno per quando riguarda i presumibili vantaggi per il comune di Massa ed in particolare per la sua area collinare.

Opera, quest’ultima sponsorizzata dall’Ente d’ambito Napoli 3 e quindi in una logica territoriale molto estesa, sicuramente eccessiva rispetto alle necessità di Massa Lubrense e forse della sola Penisola. Evidentemente pensata per esaudire interessi (leciti ) relativi alle necessità di accontentare una domanda superiore a quella peninsulare. Obiettivamente la regia di questa operazione non può essere riconosciuta, nel bene e nel male, all’Amministrazione Massese ma nata e gestita altrove.
Come l’ospedale, anche la costruzione di questo Impianto lungo tutto la fase della sua realizzazione sarà compatibile con quando sta succedendo in merito al notevole aumento dei costi dei materiali edilizi?
A differenza dell’Ospedale che qualche polemica e critica extra politica l’ha subita, sopratutto per quanto riguarda l’impatto ambientale, invece sull’impianto di via Pontone le polemiche sono state solo all’interno del comune come la spiacevole riapertura di vecchie ferite (campanilismo) che con tanta fatica sembravano essere state superate e determinate dalla evidente mancanza di memoria storica e di radicamento sociale sul territorio. Il luogo scelto era probabilmente uno dei passaggi delle “Teoriche“ che risalendo dalla insenatura di Crapolla, raggiungevano Le Tore per scendere, poi, lungo l’attuale via Pontone a Sant’Agata e da lì rientrare a Sorrento. Nei tempi più recenti si faceva la fila per approvvigionarsi di mele LIMONCELLE. Frutto con qualità benefica e, tra l’altro, protetto dalla Regione Campania.

A proposito ma le varie associazioni ambientaliste che si oppongono anche al taglio di un pino che obbiettivamente può determinare una tragedia perche tacciono quando aree di centinaia di metri quadri di verde vengono edificate?
I maggiori danni ad una comunità come si legge in qualche post comparso su face book vengono quasi sempre da chi non conosce tradizione, storia, economia di una comunità. E noi massesi ne sappiamo qualcosa!
In comune le due vicende presentano pro e contro. Il dibattito è legittimo ed è utile come sempre in democrazia anche se poi è solo il “tempo” a decretarne il verdetto.

L’ospedale realizzato porta un vantaggio alla Comunità Sorrentina desiderosa da tempo di servizi moderni, adeguati ai tempi, migliore qualità della Sanità tanto da considerarlo come giusto risarcimento al danno ambientale.
L’impianto per il trattamento ed il rifiuto degli ingombranti non è e non era nei desiderati della popolazione, non porta un vantaggio alla Comunità locale, rientra tra quelle opere che non andrebbero poste su direttive turistiche, anche se obiettivamente non presenta un forte impatto visivo e se tenuto bene  (ma visti i precedenti è più che lecito e sacrosanto maturare sentimenti di preoccupazioni e diffidenza) non dovrebbe evidenziare forme di inquinamento come giustamente fatto rilevare dal Sindaco di Massa. Resta dunque un dubbio legittimo: ma perché là? Possibile che l’Ente Ambito su un territorio così vasto non sia riuscito a trovare una località più facilmente accessibile e con meno problemi di viabilità e di accesso?
Di chiunque sia la diabolica manina proponente questa scelta alquanto stravagante essa è da considerarsi una scelta assurda considerato che la presunta Unione dei sei comuni aveva indicato tra le sue principali problematiche, la prima da affrontare, la circolazione, gli intasamenti, il traffico impazzito ed il relativo inquinamento!
“La politica è come la sfinge del mito: divora tutti coloro che non riescono a spiegare i suoi enigmi” – Antoine Rivarol , 1753-1801.
Breve inciso ma dell’Unione se ne è parlato solo per la campagna elettorale ?

Sindaci Penisola Sorrentina

Entrambe le opere sia in fase di realizzazione che successivamente determineranno un ulteriore aggravio della problematica della mobilità, del traffico soffocante, della questione inquinamento atmosferico, della disastrosa situazione della viabilità e della manutenzione delle strade, della sicurezza (sicuramente aumenteranno gli incidenti). Se il rimedio è quello di portare altre macchine, altre ape, altri furgoncini, altri camioncini e, se viene asservito anche a tutto il territorio di competenza dell’ente pagatore, anche autoarticolati allora siamo veramente ben messi!
Annamo bene, proprio bene” esclamava con ironico vigore la Sora Lella .
Lasciando da parte “il particolare” e guardando allo stato delle cose in materia di gestione degli scarti riutilizzabili e non inquinanti bisognerebbe aver dato anche uno sguardo ai progressi dell’economia circolare che riguarda questa materia e che sta trovando soluzioni vantaggiose senza caricarle sulle spalle di una comunità. Il rifiuto ingombrante ma ripulibile e riciclabile è sempre più al centro di piattaforme “georeferenziate”, localizzate in aree veramente di accesso facile e comodo, attrezzate, adeguate in grado di supportare l’intero ciclo di gestione del rifiuto in questione. Evidentemente ………..
Non è chiaramente questione di norme urbanistiche ma solo di buon senso e radicamento dell’animo alla terra natia.
L’area di Pontone? Meglio un investimento in coerenza con gli obiettivi della regione in materia di recupero di colture particolari e storiche ed appartenente al patrimonio gastronomico Massese: “la mela limoncella di Sant’Agata sui due Golfi , oggi varietà di nicchia e difficile da trovare, fino alla metà dell’Ottocento costituiva la risorsa economica principale per gli abitanti del posto (insieme a noci e nocciole)” da “Massalubrenseturismo.it” . La mela limoncella va protetta ”grazie all’ottimo equilibrio nel rapporto fra acidi e zuccheri presenti nella polpa“ Assessorato Agricoltura Regione Campania -29 agosto 2019.

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