Vico Equense

Salviamo la “Torre di Punta la Guardia”. Un Comitato Civico presenta diffida e denuncia in Procura

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La Torre deve tornare nella disponbilità pubblica, si tratta di un bene tutelato dello Stato ed è impensabile che versi in condizioni critiche e non sia più nella disponibilità dei cittadini. Questo l’obiettivo del neonato Comitato Civico “Amici della Torre di Via Punta la Guardia” che di fronte alla strada sbarrata che impedisce l’accesso pubblico alla Torre in località Punta Scutolo del Comune di Vico Equense hanno deciso di mobilitarsi e di portare il caso all’attenzione delle competenti autorità, ma anche della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il Comitato presieduto da Giuseppe Guida,  ha proposto un atto di diffida stragiudiziale indirizzato all’Agenzia del Demanio, al Ministero dei Beni Culturali e al Comune di Vico Equense.

La richiesta del Comitato Civico è quella di tutelare l’accessibilità pubblica all’area della Torre che, allo stato, è inibita per la sopraggiunta inaccessibilità della via d’accesso. In pratica le autorità destinatarie della diffida sono state formalmente invitate, ciascuna per le proprie competenze, “...ad esercitare in autotutela esecutiva i poteri di polizia demaniale nonché le più baste potestà di tutela dei beni pubblici e per l’effetto ordinare ai privati proprietari dei fondi circostanti lo sgombero della via di accesso da tutto ciò che ne impedisce la fruizione,nonché consentire alla collettività l’accesso e la fruibilità del bene pubblico in conformità alla finalità cui è destinato. In assenza di un’attuale via d’accesso pubblica al sito, intraprendere ogni attività amministrativa necessaria a costituirla, anche eventualmente ricorrendo a procedure espropriative“.
Inoltre il Comitato chiede di “svolgere ogni attività di manutenzione e restauro conservativo atta a preservare la Torre per consentirne la pubblica fruibilità“.

La Torre di Punta la Guardia si trova a Montechiaro su uno strapiombo in roccia calcarea a circa 120 metri di altezza sul livello del mare. Nella seconda metà del ‘500 fu trasformata quando gli Spagnoli edificarnon lungo tutta la costa del vicereame una serie di torri di avvistamento per parare il pericolo delle incursioni dei pirati barbareschi. Come appare nella sua attuale conformazione – evidenzia il Comitato – è opera dell’ultima ristrutturazione risalente alla fine dell’800 da parte della famiglia Cosenza che ne entrava in possesso nell’ultimo scorcio del XVIII secolo. Un gioiello architettonico ubicato in un punto panoramico di rara bellezza e suggestione con vista a volo d’uccello sull’incantevole golfo di Napoli, il bene è stato recentemente inserito dal FAI nei luoghi italiani da non dimenticare.

La torre, unitamente ad un appezzamento di terreno circostante, è attualmente appartanente al demanio statale ed è in condizioni fatiscenti, abbandonata da anni per la vergognosa incuria dei pubblici amministratori – evidenzia il Comitato Civico – La vegetazione infestante si è insinuata negli interstizi della muratura e dei solai del manufatto espandendosi con la propria crescita ha causato l’allargamento delle fessure provocando crepature e quindi la perdita di coesione e lo sgretolamento dello struttura. Il sito è intercluso all’ingresso pubblico dei cittadini atteso che l’antica via vicinale, gravata da uso pubblico, che ne consentiva l’accessibilità, è stata sbarrata dai privati proprietari dei fondi circostanti. Ora si attende di conoscere quali iniziative saranno adottate in primis dall’Amministrazione Comunale di Vico Equense, quindi dal Demanio e dal Ministero dei Beni Culturali ai quali enti il Comitato ha richiesto formale riscontro entro il termine di 60 giorni dopodiché si procederà per la tutela del bene avverso il silenzio/inadempimento in sede di giurisdizione amministrativa, ordinaria e contabile. Per quanto concerne la Procura della Repubblica di Torre Annunziata il Comitato ha richiesto di essere audito dal Procuratore Nunzio Fragliasso.

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