Piano di Sorrento,  Sorrento

Piano di Sorrento dice no a Sorrento sulla trasformazione di Penisola Verde in una multiservizi

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Giuseppe Cuomo
Giuseppe Cuomo

Vincenzo Iaccarino
Vincenzo Iaccarino

Entro il 31 luglio i Consigli Comunali sono chiamati ad assolvere importanti adempimenti contabili, ma anche ad adeguare le aziende partecipate ai nuovi dettami della Legge-Madia, d.lgs 100/2017. In questo senso si stanno riunendo uno dopo l’altro anche in Costiera dove però non tutto sembra filare per il verso auspicato. I Comuni di Sorrento e di Piano di Sorrento sono soci di Penisola Verde SpA, la società che gestisce la raccolta e  lo smaltimento dei rifiuti urbani con l’Amministrazione di Sorrento a far la parte del leone detenendo la quota azionaria maggioritaria rispetto a quella di Piano di Sorrento dopo l’uscita dalla società, nel 2011, del Comune di Meta e la mancata adesione di quello di Massa Lubrense con la conseguente ripartizione delle quote di quest’ultimo (24%) in proporzione tra Sorrento e Piano.

Marco FiorentinoL’occasione dell’adeguamento alla legge dello statuto ha spinto il Comune di Sorrento a prevedere un sostanziale ampliamento dell’oggetto sociale originario della società per occuparsi di una molteplicità di attività diverse dalla gestione del ciclo dei rifiuti fra cui anche la gestione del verde pubblico. La proposta di Sorrento ha però incontrato lo stop del Comune di Piano di Sorrento dichiaratosi contrario alla sostanziale trasformazione della Società in una “multiservizi” come concepita da Sorrento. Nel Consiglio Comunale di giovedì 27 luglio è stato perciò lo stesso sindaco Cuomo a dover emendare la sua originaria proposta come richiesto da Piano di Sorrento. Nella stessa occasione forti perplessità sono state espresse anche dall’opposizione rappresentata da Marco Fiorentino che ha ravvisato nella proposta di Cuomo un sostanziale stravolgimento della mission societaria per cui, seppur a malincuore, la maggioranza ha fatto dietro front.

Prossimo round nel consiglio di Piano di Sorrento per approvare la modifica di statuto e dei patti parasociali. Con la legge-Madia vengono ristrette le possibilità dei Comuni di costituire (e/o partecipare) questo tipo di società che, proprio in virtù dell’essere totalmente partecipate dalla pubblica amministrazione, sono sottoposte al cosiddetto “controllo analogo” da parte degli Organi dei rispettivi Enti e sono tenute a dare evidenza pubblica alle attività concorsuali per l’assunzione di personale. Proprio su questo fronte non sono mancate e non mancano le polemiche sui criteri e sulle modalità di assunzione del personale, oltre che sulla ripartizione degli oneri del servizio essendosi generate, nel corso degli anni, passività di bilancio che non ancora trovato composizione.

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