Diario Politico©Raffaele Lauro,  Piano di Sorrento

Villa Fondi, la solita lotta senza costrutto! Forse la soluzione potrebbe essere…

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villa fondi FBOrmai è su FB che si sta sviluppando il dibattito sull’affidamento di Villa Fondi con interventi, polemiche, botti e rimbrotti che servono soltanto a banalizzare la questione visto che si discute per fazioni; chi dovrebbe tacere straparla, chi dovrebbe parlare lo fa per interposta persona, chi dovrebbe fare i fatti non li fa perchè non sono quelli che gli aggradono sul piano elettorale. Quello che non si riesce a comprendere è la ragione per la quale un confronto su un argomento che non riesce a trovare una composizione e quindi una soluzione consona, debba svolgersi in questo modo, spesso ipocritamente per nascondere la verità che si cerca in tutti i modi di negare. Perchè?

La ragione di questa incapacità a risolvere il problema è antica e risale già all’epoca delle amministrazioni scudocrociate degli anni 80-90 e all’epilogo dell’Amministrazione-Nastro (1997) quando fu ipotizzata una prima operazione di affidamento a terzi che fu smorzata sul nascere per gli “interessi incrociati” di una politica che voleva avere sempre l’ultima parola. La politica di tutte le stagioni ha sempre preteso di avere il controllo, il possesso per ricavare ‘utile dalla Villa, quasi si trattasse di una proprietà degli Amministratori di maggioranza e non della comunità. Tanti che ora straparlano di questa vicenda neanche le conoscono la storia, le vicende, gli interessi in ballo che da allora continuano ad avvelenare il confronto in virtù del peccato originale commesso da Amministratori che volevano affidare al Consorzio di Operatori Turistici locali la struttura. I veleni di allora sono ancora attivi!

Allora l’operazione fallì e lasciò strascichi rilevanti. Erano pure tempi di altri sindaci, ricordiamolo! Il fallimento di quell’operazione molto cara alla politica ha pregiudicato ogni futuro sviluppo del ragionamento e gli eredi di quella stagione continuano, direttamente o indirettamente, ad alimentare il confronto tra due opposte visioni: chi la villa intende privatizzarla, ma conservandone il controllo per quanto concerne la gestione e l’usufrutto, economico e clientelare; chi intende trasformarla in un volàno per l’economia locale e concepisce la “privatizzazione” della struttura come un’opportunità più unica che rara cui legare la residua ambizione di Piano di Sorrento di assumere un modesta fisionomia turistica grazie a questo attrattore in grado di polarizzare un certo flusso di turisti interessati prevalentemente all’aspetto storico-culturale-artistico-archegologico-paesaggistico. Sono conciliabili queste due visioni? Se ci fosse buona fede, trasparenza e cultura si potrebbero far convivere in modo legittimo entrambe, purchè affidate a un soggetto terzo in grado di assumere il ruolo di un contenitore autorevole sul piano della forma giuridica e su quello della managerialità di cui necessita e che non è di tipo albeghiero nè di ristorazione, anche se entrambe le componenti devono trovare diritto di cittadinanza per conseguire l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della struttura.

La quale ha necessità di alimentarsi di sana cultura e di buon associazionismo locale, sapendo che di per sè non sono elementi sufficienti ad assicurare la trasformazione di questa Villa in quello che si vorrebbe, ma che non può essere se non si esce fuori da questo circolo vizioso. In primo luogo perchè attorno ad essa non è stato costruito da parte dell’Amministrazione comunale un vero progetto di promozione turistica visto che questa scelta l’Amministrazione Ruggiero l’ha fatta incardinando il tutto esclusivamente sul “Premio Letterario Arturo Esposito” che a tutti gli effetti è stata assunto come tale nell’ambito della programmazione della Regione Campania che destina cospiscue risorse europee all’evento che, sia detto senza ipocrisia, non ha nulla a che vedere con la promozione turistica e lo sanno bene tutti gli attori coinvolti anche se fingono esattamente il contrario. Ammorditi tutti o quasi gli originali oppositori, quest’ è l’evento su cui Piano di Sorrento ha costruito la propria politica turistica: per il resto non c’è altro tranne il business che ruota attorno ad esso e che è il vero scandalo che da parte di troppi si finge di non vedere, nonostante gli atti!

Se queste cose non ce le diciamo a cuore aperto, come si può discutere seriamente di Villa Fondi al di fuori di una dimensione di opposte tifoserie al servizio dell’una o dell’altra squadra, tutti o quasi incapaci però di dare la risposta giusta al problema. Se la politica ha mostrato e continua  mostrare tutti i suoi limiti, anche i tecnici comunali si stanno dimostrando inadeguati rispetto al loro compito. Di questo bisogna prendere atto a prescindere da quello che predicano le tifoserie. La famosa “bozza Pegaso” che il sindaco ha liquidato come “carta straccia” sotto il naso del suo Consigliere delegato è la prova dell’ennesimo tentativo fallito di portare a casa un risultato che, stando alle parole del sindaco, punta a capitalizzare il tutto da qui alle elezioni amministrative assumendo come pretesto il non voler condizionare nelle scelte il futuro sindaco e la futura amministrazione! Questa storia il Sindaco, con tutto il rispetto, può raccontarla agli sprovveduti e a quanti, pur straparlando, non conoscono nulla o quasi dell’Amministrazione, della politica, degli interessi in campo e della partita che si sta giocando da parte di diversi attori!

Si conferma però la circostanza di un Ruggiero che, a prescindere da quello che racconta e dal come lo racconta, è il solo ancora in grado di tenere sotto controllo la situazione: tutto il resto è il nulla, ma questo lo si sa da parecchio trattandosi di gente che sta in Comune da 20 e passa anni e non ha mai prodotto alcunchè di buono. Vanno in crisi non appena al loro argomentare si oppongono dati, numeri, esempi, testimonianze, fatti…Perciò fanno subito marcia in dietro apparendo degli sprovveduti, ma arroganti nel far valere il potere che esercitano, nel rinfacciare i contributi che danno alle Associazioni per ottenerne l’acquiescenza. In parte ci sono riusciti, come dimostra la delibera pubblicata su FB dall’avv. Jhonny Pollio, ma anche questo non risolve il problema, il loro problema! E’ la stessa cosa del Consiglio comunale dove il Sindaco non è stato più neanche in grado di nominare un assessore al posto di Vincenzo Iaccarino dimostrando di non avere la giusta autorevolezza, ma anche che qualsiasi soluzione non avrebbe risolto il problema, anzi lo avrebbe soltanto aggravato.

Se non si esce da questo circolo vizioso e si guarda in faccia alla realtà, non solo il problema della Villa Fondi non si risolve, ma anche molti altri che rappresantano la pesantissima eredità di questi dieci anni di Ruggiero e che passeranno nelle mani del futuro Sindaco. E per chi se ne intende di amministrazione,  non sarà un giochetto visti i tempi che corrono! E allora, si dirà, che cosa bisogna fare? Sic stantibus rebus l’unica alternativa potrebbe essere la seguente: congelare tutto nelle mani del Comune – che peraltro ha speso i soldi per ristrutturare la Villa – fino alla scadenza della consiliatura portando avanti la Villa al meglio possibile, magari con qualche correttivo che si rende necessario per renderla più produttiva e lasciare ai futuri candidati Sindaci l’onere della proposta che dev’essere messa chiara e definita nel programma elettorale affinchè i cittadini tutti possano preventivamente considerarla e giudicarla col proprio voto vincolando l’Amministrazione che sarà eletta ad attuarla con tanto di timbro della volontà popolare. Sarebbe il modo più serio, a questo punto, per evitare manovre clientelari, di potere! Per farlo, percò, ci vuole senso istituzionale e personalità politica! Vediamo se qualcuno ritiene percorribile questa soluzione!

Un commento

  • Mario (non quello del Simposio)

    Se mi fosse stata data l’opportunità di intervenire in quell’assemblea (ero fuori per lavoro)avrei detto proprio questo: congelare tutto, buttare nel cestino questa “carta straccia” di bozza di un’Amministrazione che ha solo nel Sindaco un amministratore degno di questo nome(ma oramai sommerso dai ricatti quotidiani di tutti questi consiglieri ed assessori di maggioranza incompetenti ma voraci e presuntuosi) e lasciare a ciascun futuro contendente a Sindaco di presentare nel proprio programma elettorale una proposta da far vagliare all’elettorato come fosse un referendum consultivo… Giovanni sarebbe potuto essere col 75% di voti un ottimo Sindaco(ne ha di qualità personali rispetto alla totale mediocrità dei suoi compagni di cordata)ma a volte non ha il coraggio di tagliare i ponti con chi gli ha permesso di vincere ed ora lo ricatta di continuo…

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