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Mastellone, lettera-invito ai Sindaci della Penisola Sorrentina

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Quando una buona idea ci viene offerta gratuitamente e diventa un’opportunità straordinaria per chi ha responsabilità pubbliche, non realizzarla significa non avere a cuore le sorti del Paese e il pubblico interesse. Gaetano Mastellone, con questa iniziativa che condividiamo e sottoscriviamo, avanza una proposta interessante e…da cogliere al balzo.

di Gaetano Mastellone

Gaetano Mastellone

Questo non è un articolo o un editoriale, ma è un vero e proprio sollecito al dialogo e al confronto fra politica, imprenditori, professionisti e cittadini illustri. Ecco com’è nata l’idea che sto per proporre ai Signori Sindaci della Penisola sorrentina. Recentemente a Milano ho incontrato, per motivi di lavoro, due sorrentini che occupano posizioni di vertice nelle loro distinte attività. Dopo aver discusso di lavoro, abbiamo, da amanti del nostro territorio, iniziato a parlare di Sorrento. Luci e ombre, nei nostri discorsi. Allora ho lanciato l’idea che è stata immediatamente condivisa dai miei amici. Uno di questi ha poi parlato anche a un Sindaco del territorio…

La penisola sorrentina deve avere il coraggio di fare una completa inversione e deve avviare un confronto fra politica & cittadini per decidere le linee d’indirizzo al fine del rilancio del territorio, della salute dei cittadini e degli ospiti, della viabilità, del turismo e del commercio, del disagio giovanile e tutti gli altri enormi problemi che abbiamo e che potremmo ancora avere. Il futuro del territorio non può essere deciso dai soliti noti o da pochi personaggi, oggi ci vuole il consenso che parte dai cittadini. Giustificarsi con il dire “Io sono stato eletto”, non basta più! La proposta. Perché non si raccolgono attorno ad un Tavolo le tante personalità sorrentine della Società Civile che negli anni hanno raggiunto posizioni di vertice o avuto successi professionali o imprenditoriali o di cultura nei rispettivi campi d’attività? Ne potremmo mettere sulla lista almeno una quindicina di nomi. In penisola sorrentina e fuori penisola risiedono validi concittadini che potrebbero essere chiamati a dare il loro contributo d’idee gratuito con la costituzione di una sorta di Comitato per le Idee di Sorrentini-Peninsulari eccellenti. Darebbero agli amministratori politici un valido contributo per far gestire meglio il territorio. Ovviamente dovrebbero essere solo persone che si riuniscono per dare idee e suggerimenti, poi la politica deve fare, così com’è giusto che sia, la sua parte decisionale. Partendo da questa convinzione, la Penisola sorrentina, attraverso i singoli Comuni, deve cercare di radunare tutti quelli che – nel privato – si sono fatti valere e riunirli, alla presenza dei Sindaci, per discutere delle varie problematiche. Poi il Comitato stilerà un Documento di Programma che la politica porterà avanti o no. Organizzare, in modo strutturato, una sorta di aiuto da professionisti disinteressati al potere ma interessati al territorio e al suo sviluppo. Un aiuto per la politica locale per migliorare e promuovere questo splendido territorio e per offrire strumenti di riflessione e discussione in grado di favorire l’assunzione di linee d’indirizzo condivise. In sostanza, dobbiamo trovare nuove strategie in grado di promuovere e sviluppare ulteriormente il buon nome e l’economia di Sorrento e penisola. Questa riflessione, da prendere come una semplice proposta, spero che sia da stimolo per qualche Sindaco che abbia una visione e perché noi vorremmo anche alzarci e andare dove meritiamo di stare, ma tutti insieme. Il punto, dunque, è passare da una promozione individuale a una collettiva, aggiungendo qualcosa di nuovo al nome di Sorrento e penisola sorrentina. Oggi lancio un sassolino positivo e propositivo e non desidero assolutamente dare soluzioni, ma desidero essere aperto nella visione di un territorio diverso. A mio parere si può fare perchè serve a tutti l’avvio di una serie di confronti, e di lavoro comune, già dai prossimi mesi. Dobbiamo lavorare insieme, non ci sarà parte di Sorrento e penisola che si salva se regrediamo e non trasformiamo i nostri atteggiamenti. Aspetto commenti a questa proposta. Grazie dell’attenzione. Gaetano Mastellone.

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