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Sorrento, sempre più grave la situazione criminale made in Costiera

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coltello

SORRENTO – Quello che segue è il comunicato stampa della Questura di Napoli sugli arresti effettuati a Sorrento di tre giovani della cosiddetta “Sorrento bene” che hanno accoltellato dei loro coetanei. “Tre giovani arrestati dagli agenti del Commissariato di P.S. “Sorrento” perché responsabili, in concorso tra loro, dei reati di tentato omicidio, rissa e porto abusivo di armi. Tra gli arrestati anche due fratelli della Sorrento bene, Niccolò e Sigismondo STRAGAZZI, rispettivamente di 22 e 25 anni, arrestati anche per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, in quanto trovati in possesso di 50 grammi di hashish…
I due fratelli ed Alfonso Maria VILLA, di 23 anni, si sono resi responsabili del ferimento di altrettanti 3 giovani, due dei quali attualmente ricoverati in prognosi riservata, a seguito di una rissa, scoppiata in Corso Italia, a Sorrento.
Un terzetto di giovani: F.S.R., E.P., entrambi di 27 anni, nonché G.P. di 32 anni, quest’ultimo con precedenti penali, sono stati aggrediti e feriti da VILLA ed i fratelli STRAGAZZI, mentre stavano fumando una sigaretta all’esterno di una pizzeria, presso la quale si erano recati con delle amiche. Gli sguardi dei tre aggressori, di ritorno da una discoteca della costiera sorrentina, si sono incrociati con quelli dei tre giovani che erano all’esterno della pizzeria e per una banalità dalle parole sono passati ai fatti.
E.P. e G.E., sono i due feriti le cui condizioni di salute destano più preoccupazioni, in quanto il primo è stato colpito all’addome e l’altro all’emitorace sinistro, motivo per il quale sono stati trasferiti, in seconda cura, all’ospedale Cardarelli in prognosi riservata. Non destano invece preoccupazioni le condizioni di salute di F.S.R., ricoverato per una frattura ad una mano. I tre giovani aggrediti sono stati denunciati, in stato di libertà, perché responsabili anche loro del reato di rissa. Ad intervenire per primi sul posto sono stati proprio i poliziotti di Sorrento che, durante il normale servizio di controllo del territorio, nel transitare tra Piazza Angelina Lauro e Corso Italia, hanno notato una ressa di persone ed i tre feriti a terra.
In tempi rapidi gli agenti sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti identificando gli aggressori che si erano già allontanati dal luogo, rintracciandoli presso le rispettive abitazioni. Nel corso di perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti e sequestrati 3 coltelli a serramanico, uno dei quali con evidenti tracce ematiche, un manganello telescopico e la droga, custodita dai due fratelli nella loro camera da letto. Il più giovane dei due fratelli, inoltre, presentava una ferita da taglio alla gamba destra, medicata da personale del 118 fatto giungere sul posto e giudicata guaribile in 20 giorni“.

Si tratta di una vicenda molto, molto grave per la dinamica dei fatti e per le persone coinvolte. In casi del genere prevenire questo tipo di violenze è quasi impossibile, perchè sicuramente l’episodio non va ascritto all’abusato contesto di disagio giovanile col quale si cerca di confinare veri e propri episodi criminali nel novero delle devianze sociali meritevoli di una qualche tolleranza. Non è questo il caso e purtroppo c’è poco da prevenire quando si coltivano istinti criminali in grado di tradursi, al di là delle motivazioni contingenti, in atti così gravi. Al di là dei luoghi comuni occorre interrogarsi seriamente, anche da parte della politica, ma non solo, quale società sta crescendo anche nella Penisola Sorrentina finora indenne da devianze criminali autoctone così virulente. Cercheremo di capire quali possono essere le cause di un fenomeno che mette a nudo l’esistenza di un’altra Sorrento, di una Sorrento diversa che solo ingenui e ipocritisi ostinano a non vedere coltivando così l’illusione di riuscire a non contaminare l’immagine tradizionale di questa realtà.

Fiorentino Rosario

Fra i primi commenti registriamo quello di Rosario Fiorentino, presidente della Commissione Consiliare Trasparenzam che ha dichiarato: “I gravi fatti sono la riprova delr profondo disagio in cui versano i giovani della nostra città e della Penisola. Una classe dirigente incapace di indicare valori ed un futuro per le nuove generazioni. Che si preoccupa solo dell’immagine e di spendere milioni di euro senza alcun controllo ma della condizione giovanile non ci sta più traccia. Altro che rom zingari ed immigrati come dichiarava qualche tempo fa il consigliere Massimo Coppola lanciando anche un allarme del tutto fuori luogo ed inopportuno, La verità che un piano per la sicurezza giace negli atti del Consiglio Comunale da un pò di tempo senza che nessuno se ne faccia carico che unj piano straordinario per il lavoro e la possibilità di reddito e di impiego a favore dei giovani ancora attende di essere discusso da più di un anno. Una Giunta assente sulle questioni della famiglia e dei giovani. Come la Chiesa si è lavata le mani per la parrocchia di Lourdes così noi politici ci laviamo le mani tutti i giorni come Ponzio Pilato o peggio.. la questione di atti di vandalismo e di violenza sono all’ordine del giorno. Una cosa è certa non credo nel modo più assoluto che la repressione sia l’arma vincente anzi. Sono invece consapevole senza che faccia l’avvocato difensore dei tre ragazzi che loro si vanno aiutati seriamente.. Cosi come sono profondamente dispiacuto dei ragazzi che hanno avuto la peggio ma una cosa è certa non vorrei che nessun ragazzo si trovasse in queste situazioni e i loro genitori che stanno patendo dolore e tristezza. La luce della speranza che piano piano sembra farsi sempre più piccola quasi un tunnel buio nero senza uscita. Io non ci sto a vedere questi giovani cosi. Essere genitori è la cosa più difficile che esista. Essere giovani oggi è ancora peggio”.

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