Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Politica&Polemiche, a Lauro l’ultima parola di chiarezza!

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di Raffaele Lauro

Confesso che la lettura della dichiarazione del Consigliere Raffaele Apreda, intorno alla polemica in atto sui rischi di infiltrazioni criminali in Penisola Sorrentina, mi ha provocato un sentimento di pena e devo confessare la mia totale incapacità a rispondere a questo “sgangherato” prodotto. Voglio rassicurarlo, tuttavia, su tre aspetti:
mi auguro che il consigliere Apreda abbia involontariamente scambiato due mie considerazioni generali sulla tipologia delle infiltrazioni criminali, attraverso la speculazione edilizia e la “zona grigia” delle professioni, come riferimenti personali e professionali (non era questa la finalità e lo dico per riguardo alla sua famiglia);
nessun incarico ricoperto, in passato e nel presente, per quanto di elevata responsabilità, mi è (mai) servito per interessi personali o familiari, benché mai per minacciare o per perseguitare chicchessia, forse anche il più irrecuperabile degli avversari, ma solo per servire il mio paese e lottare le mafie, per la qual cosa ho pagato anche prezzi personali, di natura economica, sui quali attendo giustizia (nessuna persona, non riconosciuta, totalmente trasparente ed onesta, può ricoprire gli incarichi che mi sono stati affidati in tanti anni);
– il mio futuro politico di parlamentare non mi preoccupa affatto, sia che io venga candidato e rieletto, sia che decida di impegnarmi in altre attività. Mi preme soltanto aver fatto, con serietà e con coraggio, il mio dovere in questa legislatura, ma l’ipotizzare che il mio appello ai Sindaci sia stato motivato da finalità elettorali o di potere locale, appartiene alla categoria della fantasia malsana.

Nel chiudere questa polemica, alla quale non parteciperò più, desidero ribadire che se l’obiettivo, conseguibile solo con il concorso di tutti (spero anche del consigliere Apreda!), rimane quello di preservare la Penisola Sorrentina dai rischi di infiltrazioni criminali organizzate, sempre in agguato, mi conforta che abbiamo almeno qualcosa che ci accomuna.

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