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La pizza sorrentina: in Tv con Antonino e sulla Guida di Monica…

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Antonino Esposito

Se la politica entra pure in cucina il disastro è assicurato. Infatti ci ha pensato il Comune di Sorrento a contaminare l’immagine della pizza con la barbara decisione di installare un distributore automatico di pizze industriali a Piazza Lauro con un atto amministrativo addirittura istruito dal settore cultura del Comune che, di fatto, cancella proprio tutto quello che di culturale c’è nella filosofia e nella preparazione della pizza, simbolo non solo della napoletanità ma addirittura dell’italianità a tavola, coi prodotti base che la compongono e che sono i simboli della dieta mediterraneafarina, pomodoro, mozzarella, olio extravergine d’oliva. La sua colorazione bianca-rossa col verde del basilico poi richiama i colori della bandiera nazionale e quindi la pizza marherita, quella più conosciuta e apprezzata al mondo, esprime una cultura, un calore umano oltre che professionale, ma soprattutto la passione del pizzajuolo, cioè dell’artefice unico della pizza, titolo oggi conteso a livello mondiale e che sempre più spesso abili pizzajuoli stranieri si contendono e si aggiudicano. Su Alice Tv, ogni giorno, c’è un maestro chef pizzajuolo sorrentino che insegna i segreti della pizza: Antonio Esposito, titolare dell’Ahum a via Sant’Antonio che insieme all’architetto gastronomo Fabrizio Mangoni presenta “il meraviglioso mondo della pizza napoletana: 25 ricette di impasto, di ingredienti, di profumi e sapori, tra storia, tecnica di preparazione e cultura partenopea“. Qualcuno ci ha classifiati tra i “fondamentalisti della pizza” e ci permettiamo di fargli notare che è un ignorante nel senso autentico del termine, perchè ignora il senso di quest’arte che proprio uno come Antonino ogni giorno cerca di trasmette attraverso la Tv, affascinando e sollecitando un sorriso che prepara la mente e lo spirito, prima che ancora lo stomaco, a gustare questo straordinario piatto unico consigliato dai dietologi per un pasto completo e salutare. Il racconto che ci fa proprio Antonino della pizza e della passione che l’ha portato a scegliere questo lavoro e a farne la sua professione, lui pizzajuolo vice campione del mondo che promuove in Tv la pizza, la napoletanità e soprattutto la sorrentinità della pizza è una grande operazione di marketing che non costa un euro alle casse municipali, ma che ha un grande ritorno d’immagine!

Un ambasciatore forse sconosciuto alla Politica…Ambasciatore sul campo di battaglia, quello della comunicazione e dei media che promuovono e fanno attrazione sul pubblico italiano e straniero. In queste settimane è uscito in libreria una “Guida alle migliori pizzerie di Napoli e della Campania“, redatta dalla giornalista, scrittrice e blogger Monica Piscitelli con prefazione di un esperto qual è Luciano Pignataro. Un viaggio nella Napoli della Pizza, con 60 recensioni ragionate e proposte ai lettori insieme a località artistico-culturali da gustare alla stregua di un contorno della buona pizza preparata dagli abili pizzajuoli napoletani in locali che hanno fatto la storia della città in Italia e nel mondo intero. Una vera e propria immersione nella cultura della pizza come identità di un territorio e frutto di abilità che il distributore proposto-imposto dall’imprenditore sorrentino mortifica e cancella senza pudore per alimentare un business fine a sè stesso e senza alcuna identità e capacità imprenditoriale. Certo non sarà un distributore di pizze industriali a mettere in ginocchio pizzerie e pizzajuoli della Costiera o partenopei, ma è l’assenza di rispetto per un principio e per un valore che offende ogni mente mediamente intelligente! Se il Comune non ci lucrasse – o meglio fingesse di lucrarci – su questa attività, forse neanche l’avremmo presa in considerazione. Il problema invece esiste proprio perchè c’è un protagonismo contraddittorio del Comune che predica e non pratica o finge di praticare! Forse il buon Assessore Stinga, cui almeno lo scrupolo è venuto per questa scellerata decisione, non se l’è evidentemente sentita di andare fino in fondo nella rivendicazione di quel buon senso che sempre dovrebbe sovrintendere alle scelte di chi governa la cosa pubblica. Avrebbe messo in crisi l’Amministrazione e…per un distributore di pizze forse non ne valeva la pena! Occupandosi di agricoltura e prodotti del territorio ma anche di marketing una voce più autorevole in capitolo forse però avrebbe dovuto averla…e rimarcarla, tanto per smentirci quando sosteniamo che Sorrento si promuove artificialmente e artificiosamente perchè ogni giorno cancella un pezzo della propria identità naturale e della propria immagine tradizionale, tanto care ai turisti di mezzo mondo che, forse, se ne stanno accorgendo che la partita è sempre più truccata…a loro danno! Noi, come i più, le nostre pizze continueremo a gustarcele fatte dalle mani esperte di quei buoni pizzajuoli che non vanno mai in Tv o sui giornali, nè vengono insigniti di titoli patacca, ma che concorrono ogni giorno a mantenere alto il buon nome della nostra cucina grazie alla passione che li anima…proprio come ci spiega Antonino Esposito nel suo programma  “Piacere Pizza” o ci aiuta a capire Monica Piscitelli nella sua Guida ragionata alla scoperta delle ottime pizze nostrane! ViC

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