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Meta avrà il Museo del Mare a Villa Giuseppina

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Paolo Trapani

META – Un milione di euro per allestire il Museo del mare all’interno di Villa Giuseppina, il palazzo costruito nel 1739 su disegno dell’architetto Luigi Vanvitelli e nelle sue linee essenziali ricorda la più famosa Reggia di Caserta. Nei giorni scorsi la Giunta comunale, su indicazione dell’assessore Francesco Pane e dell’ingegnere Paola De Maio, ha approvato il progetto preliminare redatto dall’architetto Diego Savarese per ristrutturare gli appartamenti di proprietà del Comune ed allestire al loro interno le sale espositive dedicate alla tradizione marinara della Costiera e gli uffici di rappresentanza dell’Ente. La Villa,  situata sul tratto iniziale di via Caracciolo, presenta ancora oggi una facciata decorata con lesene di ordine ionico alternate ai balconi in doppio ordine, poco profondi, incorniciati da una bordura decorativa. Dall’ingresso fiancheggiato da lesene a bugnato, si accede al vestibolo diviso in due ambienti a pianta quadrata con volte arricchite da lacunari ripetuti anche negli archi di spartito. Negli appartamenti al piano nobile si conservano gli antichi affreschi. Il giardino, con viali e fontane, è ricco di piante rare. Proprio questi ambienti sono stati consegnati alla storia del cinema mondiale dal grande Vittorio De Sica che nella Villa ha girato scene memorabili di Pane Amore e …
«E’ nostro interesse valorizzare adeguatamente questo immobile sia per quanto attiene l’aspetto intrinseco del fabbricato di interesse culturale, sia per quanto attiene alle attività che esso può ospitare, come esposizioni temporanee e permanenti ed eventualmente una  sala congressi», spiega il sindaco Paolo Trapani. Il progetto predisposto, infatti, ha la finalità di ripristinare le caratteristiche originarie degli spazi interni, adeguandoli senza sostanziali variazioni alle funzioni stabilite dal Consiglio comunale in sede di approvazione della delibera con la quale si esercitava il diritto di prelazione sull’immobile. In via preliminare, per consentire la destinazione ad usi di pubblica utilità, si procederà alla eliminazione degli elementi architettonici aggiunti negli anni per adattare i volumi alle esigenze abitative. Il sottotetto, invece, sarà utilizzato come deposito delle opere ed ospiterà gli spazi necessari per gli addetti alla struttura”.

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