Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Lauro (PdL): ci vuole un Comitato per l’Assemblea Costituente

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Sen. Raffaele Lauro

ROMA – Siamo in guerra, una guerra vera, anche se nessuno lo dice perchè da una guerra ci si aspettano immagini tradizionali: fuoco, morti, feriti, esplosioni, sangue…Tutto questo di fatto sta già avvenendo sotto i nostri occhi, e non da oggi, soltanto che si tratta di una guerra che si consuma secondo le regole degli anni duemila e, attenzione, si tratta di una guerra totale e spietata, con morti veri che sono le economie degli Stati più deboli (alias Grecia e Spagna in Europa) e di riflesso le conseguenze ricadono sulla popolazione inerme, quella incapace di difendersi dal giudizio di un’agenzia di rating che, per quello che provoca, ha lo stesso effetto di una bomba atomica! L’Italia, messo alla porta il Cavaliere, sta cercando di non soccombere guidata dal condottiero Monti e dal generalissimo Napolitano: ma l’impresa è ardua perchè il sistema-Italia è malato, anzi ferito gravemente e pronto a esalare l’ultimo respiro! Intanto la gente, cioè gli italiani, muoiono…per scelta, cioè suicidandosi, oppure a ciò indotti da una crisi senza vie d’uscite a breve termine. E’ rispetto a questo scenario, quando mancano appena 365 giorni alle elezioni politiche nazionali, che prende corpo un’iniziativa per certi versi clamorosa (se inquadrata in questo contesto) promossa da un Senatore della Repubblica che veste la casacca del PdL, ma che fondamentalmente è un uomo di Stato che, temendo il collasso finale, mette nero su bianco un accorato appello ai Colleghi parlamentari per aderire a un Comitato Nazionale per eleggere, insieme al nuovo Parlamento, un’Assemblea Costituente che riformi lo Stato e l’Italia e ci permetta di sopravvivere a questa guerra da cui altrimenti non possiamo che uscire sconfitti visti i generali che ci ritroviamo e l’esercito sparuto e confuso che schieriamo sul campo di battaglia! Se mai dovesse essere accettata l’elezione di un’Assemblea Costituente per la Terza Repubblica, il merito maggiore andrà fuor di dubbio al sorrentino Raffaele Lauro che su questo fronte non dà tregua. Anzi oggi scrive a tutti i Colleghi la lettera che pubblichiamo e che rappresenta l’invito a sostenere l’unica strada oggettivamente percorribile se si intende salvare l’Italia in questa guerra spietata che la sta annientando insieme alle altre forze-paese più deboli e incapaci di opporre una valida resistenza! Così questa mattina Senatori e Deputati si sono visti recapitare nelle proprie caselle postali l”invito del sen. Raffaele Lauro per l’adesione all’istituendo “Comitato per l’Assemblea costituente“, che dovrebbe definire collegialmente i contenuti della proposta legislativa. Il documento-invito, inviato dal Parlamentare ai Colleghi, esordisce con una constatazione: “Varare, a fine legislatura, delle modifiche costituzionali, che incidano, tra l’altro, sul bicameralismo e sulla composizione delle Camere, senza un disegno organico di riforma della nostra legge fondamentale, al solo fine (anche dichiarato) di recuperare la fiducia dei cittadini, appare, al di là delle buone intenzioni, una forzatura, che non conseguirà i risultati attesi e sarà interpretata, a mio giudizio, come una inutile fuga in avanti di un ceto politico declinante. Ho maturato, quindi, da mesi, il convincimento che la riforma della Costituzione e dello Stato meriti approfondimenti più adeguati, in relazione alla crisi degli Stati nazionali e della loro governance, indotta dalla globalizzazione, e un confronto politico, che deve essere fondato, come unica fonte di legittimità, sulla volontà e sul mandato, liberamente espresso dal corpo elettorale, per un’Assemblea costituente, da eleggere contestualmente alle elezioni politiche del 2013, la quale, in due anni, approvi il processo riformatore, in una logica non frammentaria.” La conclusione è un auspicio: “Sono convinto che il dibattito elettorale sul rinnovo del Parlamento e, insieme, sull’elezione di un’Assemblea costituente, il cui mandato dovrà essere incompatibile con quello parlamentare, offrirà al nostro paese, all’opinione pubblica, alla società civile, a tutte le forze politiche e, in particolare, alle nuove generazioni, un momento di autentica democrazia per definire le nuove regole della nostra Repubblica e un recupero della fiducia nelle Istituzioni“.

Lettera Assemblea Costituente 18 maggio 2012

2 commenti

  • Gaetano Mastellone

    Sono d’accordo con la proposta del senatore Pdl prof. Raffaele Lauro circa la costituzione di un’Assemblea Costituente, che rammento fu già varata nel 1946. Questa volta l’impronta da dare dovrebbe essere di tipo progressista europeo; cioè per semplificare il concetto le regole devono essere integrate a quelle europee perché, se nessuno lo vuol capire, siamo in Europa. Pieno appoggio alla proposta. Per quanto concerne la parte editoriale della notizia, il “siamo in guerra” devo dire che, nella mia piccolezza di fronte al Senatore, anch’io su questo sito cerco di “far capire tante cose”. Parliamone di più di crisi, di Europa facciamo più lavoro insieme perché nella barca ci siamo tutti! Sono tante le ricette possibili per uscire dalla crisi. Una di queste è la partecipazione diretta, e lo scambio di idee e opinioni, fra più persone. Sia chiaro però che le “colpe” non stanno tutte in capo al mondo politico o amministrativo. Credo che parte delle responsabilità siano da condividere anche fra i cittadini, i professionisti e il mondo associativo. Il mondo Associativo in particolare mi sembra che non voglia fare pesare la sua forza, che ci sia una timidezza che nasce da una sorta di paura di non essere in grado di operare a quel livello. Di fronte ad una crisi economico – finanziaria, sociale, morale, che sta toccando livelli insopportabili, non possono che essere le forze migliori ad assumersi la responsabilità di provare ad uscire da questa situazione. Credo che sia necessario che emerga una nuova classe dirigente, capace, consapevole di ciò che succede nella società, disponibile ad impegnarsi per il “bene pubblico”. Può il mondo associativo ed il mondo della cittadinanza tirarsene fuori? Non credo, abbiamo tutti le nostre colpe e dobbiamo aiutare questa nostra povera Italia. E’ una mia semplice considerazione.

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