Quando i lettori commentano…

Nella nostra rubrica dei commenti dove ospitiamo tutti gli interventi senza censure e senza filtri a meno che non siano rilevate palesi violazioni o contenuti volgari si animano discussioni interessanti che forse meriterebbero maggiore evidenza. Non sempre è possibile, ma sicuramente occorre tener presente che possono fornire spunti di riflessione per sviluppare interventi più articolati. Sulla “polemica” in corso a Sant’Agnello (per la verità ha preso spunto da un articolo su Sorrento) – tra il consigliere Gianni Salvati e il lettore Giovanni emerge un’attenzione e una diversa sensiblità sui temi della politica legati alla tutela ambientale. Lo spunto lo offre un fatto di cronaca recente accaduto proprio a Sant’Agnello dove un’azienda smaltiva residui oleari, cioè sostanze altamente inquinanti, nel terreno contaminando l’area, le falde acquifere e praticamente arrecando un serio danno al territorio. E’ chiaro che va dato atto alle autorità competenti di aver rilevato l’operazione, bloccati e denunciati i responsabili che con il loro comportamento incivile e delinquente stavano perpetrando l’ennesimo attentato all’ambiente in un territorio già fortemente violentato. Per dare un contributo alla discussione che si è sviluppata tra i nostri opinionisti si potrebbe per esempio impegnare il Comune, anzi tutti i Comuni della Penisola Sorrentina, a costituirsi parti civili nei procedimenti giudiziari a carico di questi inquinatori del territorio e di chiunque si renda responsabile di gravi attentati all’ambiente che è patrimonio di tutti, cioè pubblico. C’è un interesse oggettivo dell’Ente alla costituzione civile perchè il danno che gli deriva è doppio: uno prettamente legato al territorio e alle conseguenze che determinate azioni provocano sull’ambiente circostante, l’altro d’immagine per gli effetti che tali comportamenti producono nell’opinione pubblica amplificati dalla stampa, tanto più in una realtà a forte vocazione turistica come quella sorrentina. Sarebbe un deterrente in più per scoraggiare questi scellerati dal perseverare in tali azioni con la prospettiva di dover risarcire anche il danno alla collettività rappresentata dall’Ente pubblico. Questa potrebbe essere una proposta costruttiva sul piano politico e amministrativo, che qualificherebbe gli enti locali su un tema che diventa sempre più scottante e sul quale si registra un’accresciuta sensibilità e anche intolleranza da parte dei cittadini. Mettiamoli alla prova questi Amministratori peninsulari, magari proponendo ai Consigli comunali dell’area l’adozione di un medesimo atto d’impegno che li obblighi automaticamente alla costituzione di parte civile in sede processuale nei confronti di chi si rende responsabile di inquinamento ambientale e di danni al territorio. Cominciare dal caso denunciato a Sant’Agnello servirebbe a dare il buon esempio!