Sorrento

Se pure la Carlucci lascia Berlusconi…Ora tocca alle “riserve della repubblica”

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Gabriella Carlucci

L’Onorevola Gabriella Carlucci questa sera ha lasciato Berlusconi, alias il PDL, aderendo all’UDC di Casini. Si sgretola il partito delle libertà e volge all’epilogo l’avventura, ventennale, di Silvio Berlusconi che fino all’ultimo cercherà di resistere, per salvare sè stesso, le sue aziende, la sua famiglia dalla resa dei conti con la storia, ancora prima che con la giustizia! La politica, quella vera, alla fine ha avuto ragione anche di lui perchè ci sono regole e ci sono sistemi che non si possono infrangere e che neanche il denaro riesce a comprare. Non perchè siano incorruttibili! Piuttosto perchè il sistema ti asseconda fino a quando ti attieni alle regole, a tutte le regole del gioco! E il gioco della politica, quella mondiale, richiede che un leader si faccia da parte, con le buone o con le cattive se il sistema degli interessi universali della politica lo richiede. Zapatero l’ha capito subito, Papandreu si è dimesso, Berlusconi ha invece pensato e ha tentato di opporsi e di resistere. Alla fine il sistema gli sta sfilando ad uno ad uno anche le persone più fidate, che sono anche le più corruttibili, in un gioco dove è solo l’interesse a fare da collant. Se non fossimo in Italia Berlusconi rischierebbe di finire come Gheddafi e come il suo ex amico sta crollando senza volerlo riconoscere. Che la Carlucci concorra al crollo non ci entusiasma, perchè la Carlucci come tutti coloro che sono stati attorno al Capo l’hanno fatto per proprio interesse e ora cercando di salvarsi. Fossimo stati Casini non ce la saremmo caricata la Carlucci…Non ce li vogliamo ritorvare in Parlamento questi valtagabbana, questi corrotti di ogni tipo. Si deve fare piazza pulita di questa gente se vogliamo sperare nella rinascita! Il povero Matteo Renzi ha scelto il momento peggiore della parabola berlusconiana per entrare in partita. Lui, berlusconiano di terza generazione, non è riuscito a compiere la missione affidatagli dal mastino di Arcore: scompaginare le fila del PD e dell’alleanza di centro-sinistra. La partita però non è ancora vinta, perchè sono tanti i berlucones da cui guardarsi e da non riciclare, al centro come in periferia. La caduta di un regime, perchè di regime si tratta, comporta un redde rationem vero con chi ne è stato interprete e protagonista. Non storciamo il naso: sono le regole del gioco e chi accetta di giocare deve accettarne le conseguenze, nel bene e nel male! Ora dobbiamo rifare l’Italia e servono le “riserve della repubblica“, quelle che si devono far carico di ridare fiducia e speranza al Paese!

Un commento

  • Johnny Pollio

    Caro Direttore,
    che dire resto ogni giorno più sorpreso dalle nostre “convergenze”, la Sua analisi su Renzi l’ho condivisa con tanti amici proprio pochi giorni fa, quello che ci divide ancora tanto è la fiducia sul futuro, ma spero che saprei smentirmi.
    Buona giornata

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