Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Gioco d’azzardo, la Gelmini non comprende la gravità della situazione

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Pubblichiamo l’intervista che il Sen. Raffaele Lauro (PdL) ha rilasciato a Cristina Doganini per la rivista Jamma sul gioco d’azzardo.

E’ soddisfatto della risposta fornita alla Sua interrogazione parlamentare dal Ministro Gelmini sugli impegni previsti per la prevenzione al gioco patologico tra i giovani, da attuare anche in collaborazione con altri ministeri come quello della Salute e il Dipartimento della gioventù?
Assolutamente no. Non ha colto la gravità della situazione”.
Pensa che le misure che verranno adottate saranno sufficienti a limitare gli effetti del fenomeno?
“No. Servono misure urgenti a carattere legislativo, come negli USA, per tentare di arginare il fenomeno. Ma il legislatore è sordo”!
Come pensa che dovrebbero agire le Istituzioni di fronte allo sviluppo di giochi diffusi tramite internet?
“Le Istituzioni (Governo, Parlamento, Regioni ed Enti Locali) non hanno alcuna consapevolezza della situazione, nonostante i miei continui allarmi, dall’inizio della legislatura. Sul gioco on-line chiederò presto una commissione parlamentare di inchiesta”.
In questi giorni, importanti accadimenti stanno aprendo le porte ad un nuovo scenario politico in Parlamento. Negli ultimi mesi entrambe le Camere si sono molto occupate del settore dei giochi pubblici. Crede che anche in futuro l’attenzione su questo tema verrà tenuta così alta? Quali sono i suoi propositi in tal senso?
“Fino a quando non ci sarà una riforma organica del settore gioco e, in attesa della stessa, fino a quando non saranno varate misure urgenti per la tutela dei minori, per il divieto di pubblicità ingannevole, per la trasparenza delle concessioni e per contrastare il riciclaggio del denaro sporco nelle scommesse e nel gioco-online, continueremo con la fiera delle chiacchiere al vento. La mia battaglia continuerà, dentro e fuori il Parlamento, per evitare che i media, condizionati dalla pubblicità, continuino ad oscurare la tragedia del gioco d’azzardo in Italia”.
Il disegno di legge recante ‘Misure urgenti per la tutela dei giovani, per il divieto di pubblicità ingannevole e per il contrasto al riciclaggio del danaro sporco nelle scommesse’, come anche il ddl del sen. Li Gotti e del sen. De Sena, non è ancora stato calendarizzato e i problemi finanziari del governo spingono a puntare sui giochi per rimpinguare le casse dell’Erario. Non teme che, tra cambio legislatura e riforme varie, i ricavi dai giochi andranno a pesare sulla bilancia degli interessi maggiormente rispetto alla volontà di alcuni di frenare e monitorare il mercato?
“Se in questa legislatura non passeranno neppure le misure urgenti, in attesa di una riforma organica del settore, che è altrettanto urgente, avranno vinto, come in passato, le lobby degli affari e del gioco, che hanno potenti alleati nelle aule parlamentari, senza differenze di colore politico”.          Le manovre estive hanno ampliato sensibilmente il potere dei Monopoli per la gestione del settore. Il direttore di AAMS, Raffaele Ferrara ha annunciato in Commissione Finanze della Camera gli interventi previsti per reperire 1,5 mld di euro l’anno dai giochi, tra cui quello di introdurre, per la prima volta in Italia una tassazione del 6% sulle vincite. Che ne pensa?
“Ho avversato quella norma, che continuo a giudicare anticostituzionale. Ma le responsabilità non riguardano la dirigenza dei Monopoli dello Stato, quanto il Parlamento che non legifera o legifera male. E, in ogni caso, il dramma del gioco d’azzardo non è fiscale. Lo Stato potrebbe reperire risorse non dalla devastazione sociale, prodotta dal gioco, ma da una lotta seria all’evasione fiscale, con il sequestro e la confisca dei beni dei grandi evasori, come da me proposto, finora del tutto inascoltato”.

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