Diario Politico©Raffaele Lauro

Grazie Veronica!

Stampa

di Vincenzo Califano

Veronica Lario e Silvio Berlusconi

La fine di Berlusconi e il tramonto del berlusconismo hanno avuto inizio quando Veronica Lario, consorte di Silvio Berlusconi, denunciò pubblicamente con una lettera a Repubblica chi fosse in realtà suo marito, quali fossero le sue manie e malattie, le sue perversioni e le sue indecenti frequentazioni lanciando un appello agli amici: aiutatelo a salvarsi! Appello non raccolto…Anzi sfruttato da tutti e da tutte per arricchirsi sulle spalle dell’uomo più ricco d’Italia, e forse del mondo, che ha avuto per 20 anni in mano le sorti del Paese: entrambi, Berlusconi e l’Italia, cassaforti da spolpare da parte di questa orgia famelica di cui Lui si era circondato, investendola anche di onori e prebende istituzionali e pagate dallo Stato. Veronica, in poche righe ma con un’assoluta chiarezza, è stata colei che ha suonato il campanello d’allarme affinchè “finisse la ricreazione” mettendo fine a un gioco che ha prodotto effetti devastanti. E Veronica, per conto suo, ha ingaggiato il suo personale braccio di ferro contro l’ex coniuge per tutelare i propri legittimi interessi e ancora oggi non è giunta, sul piano giudiziario, a definire i propri rapporti economici con Silvio. E’ stata Veronica che, consapevole ma incurante delle conseguenze, ha dato l’input decisivo al tramonto di una dittatura e di questo bisogna dare atto a questa donna senza la quale forse il gioco sarebbe durato molto più a lungo senza scoprire le nefandezze che, giorno dopo giorno, sono venute alla luce. Non tutte ancora, per la verità, perchè ci sono troppi omissis, troppi segreti di stato, troppe residenze tutelate dalla immunità e che difficilmente potranno essere violate, troppe casseforti blindate nelle quali difficilmente si troverà la chiave per trovare quelle risposte ai tanti dubbi e segreti che la fine del berlusconismo porta con sè. Le dimissioni di Berlusconi sono venute dopo la caduta e la morte di Gheddafi, il suo amico e sodale d’affari e malversazioni. Stesse scene di giubilo popolare, solo diverso l’epilogo perchè siamo in Italia e perchè i morti lasciati per strada dal governo Berlusconi sono “figurativi“, diversi dalle migliaia di persone ammazzate dal regime libico in 40 anni e passa. Ma le scene di giubilo popolare che hanno accompagnato l’uscita di scena di Berlusconi entreranno nelle videoteche della storia del tutto simili a quelle dei tanti leader e tiranni africani che in questo 2011 hanno “tirato le cuoia” restituendo al proprio Paese il diritto all’autodeterminazione. Da oggi in Italia inizia un percorso molto difficile, duro, critico, ricco di insidie soprattutto per i tanti trasformisti pronti a truccarsi per imbarcarsi, dalla politica all’informazione, sul nuova nave che inizia a navigare per mari perigliosi. In qualsiasi Paese normale (ma l’Italia ha dimostrato di non esserlo visto che ci siamo liberati di Berlusconi solo per la determinazione di pressioni straniere fortemente ineressati a non soccombere insieme alla scellerata Italia) tutti coloro che, investiti dal regime caduto occupano ruoli e funzioni di responsabilità nei settori strategici dello Stato, dovrebbero immediatamente rassegnare le dimissioni perchè non possono impersonare questo nuovo corso. A cominciare dalla direttrice generale della Rai, quella Lorenza Lei e dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini e da Bruno Vespa, cioè quelli che hanno le maggiori responsabilità di aver manipolato l’opinione pubblica a proprio uso e consumo e in ossequio ai voleri del dittatore. Cominci allora il repulisti, senza il quale l’Italia non potrà essere veramente liberata…Ce lo insegna la storia che, stiamone certi, non sbaglia mai!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*