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Sull’Unione dei Comuni c’è il rischio di commettere un grave errore!

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Penisola Sorrentina

In primo…Piano“, il movimento civico di opposizione con relativo gruppo consiliare in seno all’Amministrazione di Giovanni Ruggiero ha avuto l’intuizione e il merito di organizzare un incontro pubblico su un tema molto importante quanto scottante: l’unione dei comuni della penisola sorrentina. Si parte dalla nuova bozza di statuto messa a punto dal Sindaco di Massalubrense Leone Gargiulo il quale sovrintende a questa tematica nell’ambito della suddivisione dei compiti che i primi cittadini peninsulari si sono attribuiti per il governo comprensoriale del territorio…Si arriva a dar voce alle diverse espressioni della realtà socio-economica locale che finora nessuno ha ascoltato. A causa di una coincidenza di impegni e di una sovrapposizione di appuntamenti i Sindaci, ad eccezione di quello di Piano, hanno disertato l’incontro, ma è chiaro che l’argomento li coinvolgerà molto di più nei prossimi giorni visto che la bozza di statuto sarà portata all’esame dei vari consigli comunali. Intanto va registrato un dato significativo: quello che alcuni mesi fa era uscito dalla porta, oggi rientra dalla finestra! Intendiamoci. La proposta dell’Unione dei Comuni era stata accantonata per il tentativo, neanche troppo velato, posto in essere dal Piano Sociale di Zona in persona del coordinatore Gennaro Izzo, di costituire l’Unione trasformandola senza troppi giri di parole in un vero esproprio delle competenze in capo ai singoli comuni, come praticamente è avvenuto con la gestione dei servizi sociali che tanti mal di pancia hanno provocato e ancora provocano e sui quali alcuni Amministratori intendono svolgere ulteriori approfondimenti. All’epoca la proposta di Izzzo fu giustamente considerata irricevibile per la pretesa del PSZ di voler giocare una partita impropria sotto tutti i punti di vista. Oggi, se si analizza la bozza di statuto che è stata predisposta, i Comuni cedono all’istituenda Unione tutte le più importanti funzioni, praticamente dando vita a una specie di direttorio che esproprierebbe i civici consessi di funzioni istituzionalmente attribuitigli per legge e che niente hanno a che vedere con ipotetiche aggregazione sovraccomunali per la gestione di servizi comuni per i quali sono previsti incentivi finanziari. Quando il Sen. Raffaele Lauro, nell’ambito delle attività poste in essere insieme ai Sindaci dando vita a tavoli di concertazione per specifici settori, cominciò a parlare di Unione dei Comuni, sicuramente si riferiva all’istituzionalizzazione di una “conferenza permanente dei sindaci” che fosse in grado di confrontarsi su temi condivisi alla ricerca di soluzioni comuni e vantaggiose per l’intero territorio. Che poi si potessero andare a gestire in modo consortile alcuni servizi i Sindaci l’hanno messo in conto, tant’è che non è stato “dismesso” l’Arips attraverso cui si attuano tali politiche sovraccomunali. Nulla osta, per quanto ci riguarda, intraprendere un percorso coerente in direzione della nascita di un Comune Unico della Penisola Sorrentina, ma questa ci sembra una scorciatoia utile soltanto a non raggiungere mai questo traguardo, quanto piuttosto di svuotare i singoli enti di importanti funzioni e prerogative a vantaggio di una lobby politico-burocratica che eserciterebbe il controllo assoluto sul governo delle municipalità e di conseguenza del territorio. Attenzione quindi a non ricadere nell’errore già sventato nel recente passato e che si ripropone in modo un po’ ambiguo. Se la bozza di statuto venisse approvata così com’è, allora meglio sarebbe abolire assessori e consiglieri che sarebbero del tutto superflui vista la funzione accessoria che la proposta gli riserva.

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