Diario Politico©Raffaele Lauro,  Massalubrense,  Meta,  Napoli,  Piano di Sorrento,  Sant'Agnello,  Sorrento,  Vico Equense

Cave/2: ad oggi i Sindaci non hanno redatto alcun documento unitario!

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E’ chiaro che l’argomento cave e rifiuti in Penisola Sorrentina riveste un interesse e una priorità assolute per gli effetti che  l’approvazione, sic et simpliciter, dell’accordo di programma predisposto dalla Provincia di Napoli produrrebbe sui Comuni peninsulari e sul turism. Ad agosto ci ha pensato il Sindaco di Sant’Agnello a far scoppiare il caso che è finito sulle cronache nazionali costringendo il Presidente della Provincia On. Luigi Cesaro (PdL) ad annunciare “marcia in dietro” sull’originaria decisione di utilizzare le cave dismesse dei Comuni Peninsulari per “la messa a discarica di una quantità minima di rifiuti pretrattati come ottimizzazione delle politiche provinciali in sintonia con quanto già in itinere nell’ambito Area della Penisola Sorrentina”. A sostegno dei Sindaci (Gian Michele Orlando, Leone Gargiulo e Paolo Trapani) che si sono immediatamente schierati contro questa eventualità si è registrata la dura presa di posizione del Sen. Raffaele Lauro che, indifferente alla circostanza che Cesaro è un esponente del suo stesso partito, appunto il PdL, oltre che collega parlamentare, ha condannato senza appello la decisione che “produrrebbe effetti devastanti sul turismo e sull’economia della Penisola Sorrentina“. Sono passati venti giorni circa e sulle tavole dei Sindaci delle 7 Aree in cui è suddiviso il territorio provinciale è giunta la convocazione del Presidente Cesaro per Lunedì 12 settembre in Provincia per la sottoscrizione dell’accordo di programma. I Sindaci, almeno quelli dell’area Penisola Sorrentina, non hanno avuto notizia dalla Provincia di un “cambio di programma” rispetto alle contestazioni mosse: cioè non è stata cambiata l’impostazione originale che prevede l’utilizzo di complessive 28 cave sui territori. Ecco la ripartizione per comuni:

Comune di Agerola: n°2 cave
Comune di Castellammare di Stabia: n°4 cave
Comune di Massalubrense: n°11 cave
Comune di Meta: n°2 cave
Comune di Pimonte: n° 1 cava
Comune di Sant’Agnello: n°3 cave
Comune di Vico Equense: n°5 cave

A queste 28 cave verrano conferiti anche i rifiuti provenienti dai Comuni di: Anacapri, Capri, Casola di Napoli, Gragnano, Lettere, Piano di Sorrento, Sant’Antonio Abate, Santa Maria la Carità, Sorrento. Si dovrà comunque verificare preliminarmente l’idoneità di tali saiti sul piano ambientale e sanitario, si legge nella bozza di protocollo, dopodichè possiamo dire addio alla Costiera Turistica con la buona pace di tutti coloro che in questi momenti non fanno sentire la loro voce di dissenso rispetto a questa iniziativa delegando a pochi l’arduo compito di una difesa del territorio, dei suoi abitanti, della sua principale attività economica. Del presunto documento unitario di cui abbiamo parlato allo stato non c’è traccia, nè Cesaro sembra essere stato allertato dai Sindaci sull’indisponibilità a concedere l’uso di tali siti. I Sindaci si incontreranno Sabato mattina a Sorrento alla conferenza stampa dell’OBI sui dati economici dell’area e probabilmente ne approfitteranno per decidere il da farsi. Non è dato sapere se qualcuno sta lavorando alla redazione di un documento in grado di incidere sulla decisione della Provincia. Nè fino a oggi si ha notizia di iniziative o interventi da parte dei due esponenti provinciali dell’UDC, l’assessore Pietro Sagristani e il consigliere Raffaele Apreda, che sicuramente di fronte a questo problema non possono restare indifferenti. Anzi, e saremo lieti di darne ampia notizia, auspichiamo che intervengano pubblicamente e con decisione a sostegno dei Sindaci. In particolare il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, quale portavoce della conferenza dei sindaci peninsulari, deve far sentire forte la sua voce a nome di tutti i Sindaci e di tutti gli operatori economici e turistici dell’area. Fino a questo momento non si hanno tracce di interventi ufficiali da parte di questi amministratori locali e provinciali. Attenzione: scongiuriamo che una certa indifferenza di comodo o l’opportunità politica contingente provochi uno scempio devastante per la Penisola Sorrentina.

 

 

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