Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Ambiente&Territorio: sulla caccia il Sen. Di Nardo si metta daccordo prima con sè stesso!

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Dall’Associazione Ambiente&Territorio riceviamo e pubblichiamo il seguente commento all’intervento sulla caccia del Sen. Nello Di Nardo dell’Italia dei Valori.

attenzione

“E’ sconcertante leggere l’intervento del Sen. Nello Di Nardo sulla caccia visto che, nello spazio di 48 ore, smentisce clamorosamente sè stesso e si propone nei panni di un tutor dei cacciatori rinnegando praticamente quanto spontaneamente aveva dichiarato sul tema con un apposito comunicato stampa che presupponiamo sia stato fedelmente pubblicato. Poichè abbiamo commesso l’errore di esprimere troppo frettolosamente il nostro apprezzamento per quanto è stato dichiarato, senza che alcuno glielo chiedesse, dal Sen. Di Nardo dobbiamo immediatamente ravvederci per la repentina contraddittorietà delle sue posizioni per le quali, ce lo consenta il Senatore, sicuramente non ci fa una bella figura, a prescindere dal caso in questione.Proviamo infatti a rileggere la dichiarazione resa dal Senatore dell’Italia dei Valori attraverso il comunicato stampa:  “Un italiano su due è contrario alla caccia, eppure c’è chi fa il furbo e chiama ‘controllo faunistico‘ la licenza di uccidere animali in qualsiasi periodo dell’anno, perfino nei parchi e nelle aree protette. E’ una vergogna… L’Italia dei Valori non lascerà che passi un tale obbrobrio”. Questa è la decisa presa di posizione del Sen. Di Nardo, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione ambiente, che rigetta ogni tentativo di modificare la legge 394/91 sui parchi e la legge quadro sulla caccia. “I cacciatori – prosegue Di Nardo – ci provano continuamente e alla fine c’è sempre qualcuno che abbocca. Mi auguro che il senatore Molinari, folgorato sulla via di Damasco, ritiri subito l’emendamento ‘marchetta’, altrimenti in commissione troverà pane per i suoi denti. Un intervento sulla caccia è possibile solo nel rispetto della normativa comunitaria, che esclude ogni deregulation fine di salvaguardare l’ambiente e consentire la ricostruzione del patrimonio faunistico – Estendere così l’attività venatoria – conclude Di Nardo – significa chinare il capo alla potente lobby dei cacciatori, fregandosene dell’ambiente e di quello che vogliono gli italiani”. A leggere l’intervento redatto di suo pugno col quale invece oggi rivendica addirittura di essersi adoperato insieme al prof. Ciampa per favorire l’accesso dei cacciatori campani nelle aree della Basilicata c’è da restare semplicemente stupiti e, senza alcun offesa, diciamo al Senatore: si metta daccordo prima con sè stesso e poi parli, perchè così ha fatto solo una brutta figura Lei e l’Italia dei Valori. Altro che estrapolazione e strumentalizzazione delle sue parole…

ambienteterrito@libero.it

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