Sorrento

Palagiano contro l’editto televisivo del Premier

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Ricordate l’editto bulgaro di Sofia del 2002 con cui Silvio Berlusconi attaccò duramente Santoro, Biagi e Luttazzi accusandoli di “uso criminoso” della televisione? Ricordate le pressioni sull’Agcom, emerse dalle intercettazioni della Guardia di Finanza di Bari, attraverso il suo responsabile Innocenzi, in cui il premier chiedeva la chiusura di Annozero? Ricordate la chiusura dei talk show del 2010, imposta dal CdA della RAI nel periodo delle elezioni regionali di quello stesso anno, (durante il quale il sistema televisivo nazionale perse circa 7 milioni di euro in pubblicità) e ricordate, infine, Raiperunanotte ideato da Santoro per aggirarla? Ebbene, oggi, finalmente, Silvio Berlusconi può essere soddisfatto: Annozero ha chiuso. A Michele Santoro hanno lanciato un ultimatum che diceva più o meno: “è meglio che te ne vai con le buone (e con la liquidazione) oppure farai la fine dell’aretino Pietro, con una mano avanti ed una indietro”.

Ora, secondo la tabella di marcia del fascismo mediatico voluto dall’omuncolo di Arcore – da sempre insofferente alla libera informazione – toccherà a Fazio e a Floris, resisi responsabili di lesa maestà ed insubordinazione a mezzo TV. E’ più che mai emergenza informazione. Il cavaliere vuole il controllo totale delle reti televisive. Il ventre molle dell’opposizione obietta stupidamente: “tanto andranno su La 7”. Bersani ha detto nel corso dell’ultima puntata di Annozero che non è possibile zittire Santoro, poiché un calciatore fuoriclasse, anche se escluso da una squadra giocherà certamente in un’altra. Ma la rete di Mentana rappresenta meno del 4% dello share! Non è la stessa cosa della RAI. Per chi non l’avesse capito, siamo alla totale applicazione della logica piduista, come quella descritta da Orwell, che persegue il controllo completo dell’informazione. I segretari di tutti i partiti democratici dovrebbero essere meno tolleranti ed insorgere, mentre i cittadini dovrebbero chiedersi se è ancora giusto pagare il canone per farsi anestetizzare il cervello”.

On. Antonio Palagiano (IdV)

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