Sorrento

Confesercenti: serve pari dignità tra gli operatori dell’accoglienza turistica

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SORRENTO – All’indomani dello STOP  da parte della Confesercenti Penisola Sorrentina dell’approvazione in Consiglio Comunale del nuovo Regolamento Comunale  in materia di rilascio delle autorizzazioni per  l’esercizio di affittacamere e case ed appartamenti per vacanze proposto dall’Assessore Milano,  giovedì 26 Maggio è stata convocata d’urgenza una riunione nella Casa Comunale Sorrentina per discutere tale Regolamento alla presenza della Confesercenti e della Federalberghi.  La Confesercenti attraverso i sui rappresentanti, l’Avv. Pietro Venanzio ed il Dott. Comm. Cataldo Mazzola, ha evidenziato e fatto mettere a verbale serie perplessità in relazione a più punti ,volti chiaramente  a limitare la diffusione  delle strutture extralberghiere all’interno del territorio del Comune di Sorrento, limitando di fatto il  libero esercizio delle attività stesse. 
• In particolare,  l’art. 2 del detto Regolamento prevede  che qualora le unità abitative abbiano i vani, nella totalità della loro altezza dentro terra o abbiano le caratteristiche di magazzino, cantina, sottoscale o siano precariamente adibite ad abitazione gli stessi non possono essere utilizzati per la locazione.
In relazione a ciò è stato fatto notare che l’attività di affittacamere viene svolta all’interno di strutture adibite a civile abitazione, definite tali in base alla normativa vigente all’epoca della relativa costruzione. Pertanto, se un immobile riveste detta qualifica di civile abitazione ben potrà essere utilizzato per l’attività ricettiva extralberghiera di affittacamere e/o di casa vacanze, a nulla rilevando un successivo cambiamento dei canoni tecnici che non incidono sulla predetta qualifica in precedenza acquisita.
• Sempre l’art. 2  prevede  che  se l’appartamento destinato all’attività di affittacamere e casa vacanze è ubicato ad un piano superiore al piano terra il fabbricato deve essere munito di ascensore, e ciò ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
A tal proposito è stato fatto rilevare che l’attività di affittacamere viene svolta in immobili adibiti a civile abitazione i quali, diversamente da quanto avviene per le strutture ricettive alberghiere, non devono adeguarsi alle previsioni della normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, è stato fatto notare che gran parte delle abitazioni poste all’interno del centro storico – ma anche altre di più recente costruzione – sono prive di ascensore, pur essendo adibite a civile abitazione, per la qual cosa non consentire ai titolari di detti immobili di utilizzarli per lo svolgimento di attività extralberghiera viene a concretizzare una vera e propria preclusione alla libera attività produttiva, fondata sull’anno di costruzione e sulla localizzazione dell’immobile.
• Infine, notevoli perplessità, ha suscitato l’art. 3, laddove è stato previsto che in caso di attività ubicate all’interno di fabbricati situati nel perimetro del centro abitato, è richiesto il consenso del condominio di cui l’appartamento è parte, formalizzato con delibera assunta a maggioranza o, copia del regolamento condominiale qualora lo stesso preveda lo svolgimento di detta attività.
A tal proposito è stato fatto rilevare che, molti degli attuali regolamenti condominiali sono stati redatti in un’epoca in cui l’attività ricettiva extralberghiera non era diffusa e, pertanto, ben difficilmente in essi possono esservi delle previsioni in merito allo svolgimento dell’attività di affittacamere e/o di casa vacanze. Inoltre, l’eventuale problematica insorgente tra il condomino intenzionato a svolgere l’attività ricettiva e il condominio è materia prettamente privatistica, nella quale non vi possono essere ingerenze pubbliche. Del resto ciò che non è espressamente vietato, è pacificamente permesso.
Tutte queste rimostranze  espresse a gran voce dalla Confesercenti sono state ribattute dai rappresentanti   della Federalberghi che  hanno criticato la premessa di tale regolamento che cita: Il Comune intende promuovere lo sviluppo delle strutture ricettive extralberghiere anche al fine di favorire il turismo relazionare, sociale e giovanile, oltre che a valorizzare e promuovere le tradizioni locali ed il turismo in  quanto Il Comune non dovrebbe promuovere bensì ostacolare e contenere la diffusione di tali strutture  causa, a loro dire, del surplus di offerta ricettiva, dimenticando che siamo in un mercato di libera concorrenza in cui non si può favorire lo status quo esistente limitando lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali.
La Federalberghi ha inoltre criticato il settore extralberghiero in quanto non creatore di molti  posti di lavoro, dimenticando il consistente indotto all’intera economia cittadina apportato dagli ospiti dei B&B e dei fittacamere, e responsabile della mancanza di case per i sorrentini; infine ha sostenuto che esistono sul territorio molte strutture abusive  e  ha chiesto il divieto di utilizzo di un’insegna pubblicitaria comune da parte di strutture appartenenti a ditte e con licenze diverse.
Il paradosso di tutta la querelle tra le due associazioni è che alcuni albergatori sono anche titolari direttamente o indirettamente  di strutture extralberghiere !!!!!!!
In attesa della prossima convocazione sull’argomento, la Confesercenti Penisola Sorrentina auspica che la predisposizione di un Regolamento Comunale in materia  dia  finalmente  pari dignità e riconoscimento a tutti gli operatori del settore turistico-ricettivo, in modo da contribuire tutti insieme allo sviluppo a alla promozione del  territorio, per esempio  attraverso  partecipazioni congiunte, supportate dal Comune, a fiere nazionali e internazionali  e  la presenza su tutti i mezzi  pubblicitari comunali (cartine della città distribuite negli info-point  o presso l’Azienda di soggiorno, sito ufficiale del Comune, etc.)  di un elenco omnicomprensivo delle strutture che offrono ospitalità .  

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