Sorrento

Ancora sulla sentenza del consiglio di stato sul piano Ceps: comunicato stampa

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Il Consiglio di Stato boccia il Piano Casa CEPS – Dramma casa insoluto
ceps“Commentiamo con rammarico la sentenza del 25 maggio u.s. della quarta sezione del Consiglio di Stato che ha bocciato definitivamente il progetto varato dal comune di Sorrento, su istanza della nostra Cooperativa CEPS per il cosiddetto piano casa, perché riteniamo al di là del tortuoso percorso fatto dall’ente sorrentino, non è stata valutata l’idea innovativa alla base del progetto partendo da una specifica convenzione tra pubblico e privato per avere un’edilizia a passo con i tempi, ecosostenibile a risparmio energetico e con il riutilizzo delle acque chiare e scure in tutti gli edifici e rispondendo a una forte domanda sociale di case a costi equi e sostenibili di proprietà, in una zona dove il mercato immobiliare è impazzito e le case in affitto sono scomparse dal mercato con il fenomeno dei B&B.
Il tutto su un suolo di proprietà in località Atigliana, pagato a peso d’oro nel lontano 1992, con l’obiettivo di far costruire dal comune una 167 da lì a poco. Case di edilizia popolare dignitose, da destinare agli iscritti alle cooperative sorrentine. Ma così non è stato.
“Inizialmente vogliamo ribadire con chiarezza – tiene a ribadire Nicola Esposito, presidente della cooperativa edilizia penisola sorrentina – che questo piano e il suo iter non ha niente a che vedere con quello varato dal comune di Sant’Agnello, bloccato dalla procura di Torre Annunziata per una serie di presunte irregolarità, partendo entrambe dall’applicazione della Legge Regionale Campania n.9/2009”.
Ma secondo i responsabili del CEPS diverse sono le incongruenze della sentenza del Consiglio di Stato.

“In prima analisi i massimi giudici sembra che non si sono proprio letti la delibera di consiglio comunale di Sorrento n.9 del 2010, che dà il via al Piano casa, in cui si scrive chiaramente che la zona dell’Atigliana è urbanizzata e unica possibile da destinare alla riqualificazione urbana in base al Piano Casa, art.7 della Legge Regionale 19/2009. Accogliendo la richiesta del CEPS e di un altro privato e rigettandone un’altra. Concetti e argomentazioni non compresi dal CdS. E poi – ma siamo nel Terzo Millennio!?- a differenza del TAR Campania hanno escluso la possibile equiparazione tra l’Edilizia Residenziale Sociale (realizzabile con il Piano Casa) e l’Edilizia Residenziale Pubblica, l’ex Legge 167.
Confermando invece l’interesse del vicino, l’albergatore Massimo Fiorentino, nel contestare il provvedimenti comunali anche se dopo cinque anni per la sua “vicinitas” e il possibile danno ambientale subito dalla demolizione di alberi di arance e ulivi , che invece non ci sarebbe nel caso di costruzione nella stessa area di case in base alla Legge 167? “
“Siamo rammaricati – continua Esposito – perché si sono persi dieci anni e migliaia di euro, per progettare un intervento nato male per la poca chiarezza dell’Ente pubblico. Mi spiego. Noi, come ogni cittadino, siamo andati al Comune con la nostra idea costruttiva – come tanti che vanno per chiedere di fare una veranda o verificare un sotto tetto -, e ci siamo sentiti dire comunque, tra vari tentennamenti, sempre SI! Ma poi nel concreto tanti dubbi e incertezze rendono il cittadino davanti alla pubblica amministrazione solo e disarmato!

Nel 2010 l’architetto Cannavale dell’UTC scriveva che l’iter doveva essere quello della variante al PUC, mentre a distanza di un anno e mezzo l’ingegner Donadio dell’UTC proponeva e attuava il PUA (Piano Urbanistico Attuativo) della zona di Atigliana per varare il Piano Casa. Inutile e non motivato per il Consiglio di Stato. E ancora a Febbraio 2010 il consiglio comunale varava il piano casa ERS e nel Dicembre 2010 lo stesso consiglio comunale, con gli stessi tecnici, ratifica il protocollo d’intesa con la Città Metropolitana di Napoli in cui si destina la Zona C del PUC al 100% a interventi di edilizia residenziale pubblica (167-ERP). Così dopo dieci anni tra continui stop an go, a trent’anni dalla ultime abitazioni costruite, i sorrentini sono ancora stati beffati e senza casa!”. Nicola Esposito, Pres. Cda CEPS

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