Napoli

A Napoli inaugurato l’ascensore di Monte Echia

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di Luigi Poi

Immediato successo di una opera pubblica di rilievo sia dal punto di vista turistico che della mobilità urbana. Tutti in fila per arrivare al Belvedere a meravigliarsi della bellezza di Napoli vista dall’alto. Sessanta metri mozzafiato con vista indimenticabile su Golfo, Vesuvio, Posillipo ed Isole. Come era facilmente prevedibile è stato un immediato successo. Dal Comune si canta vittoria: “stiamo facendo i conti dei visitatori nei primi 7 giorni. Avremo tra 15mila-20mila persone“. Nella sola giornata di sabato 13 aprile sono stati staccati 6.000 biglietti  costo veramente accessibile (euro 1,30), nei giorni feriali gli accessi sono stati costanti e sempre tra i 1.200 e 1.300 utenti. Intanto Il Mattino con mal celato e giustificato orgoglio scrive: “Ponti di primavera, Napoli da record 400mila presenze“. Molte sottratte alla Penisola Sorrentina. L’uso dell’ascensore sarà gratuito per tutti gli abbonati ANM, anche solo settimanali, al fine di incentivare il trasporto pubblico non inquinante e non rumoroso. La coppia di ascensori può trasportare fino a 34 persone contemporaneamente.

L’Assessore Cosenza al quale va l’indubbio merito di averci creduto e aver accelerato l’iter burocratico e i tempi del cantiere. Eppure i soliti ideologi del “no” avevano avuto da dire, a parere di questi sapientoni l’impatto visivo dei manufatti era eccessivo. Ma stavolta non ce l’hanno fatta a bloccare tutto e far rimandare “alle calende greche“ questo importante collegamento. Ora si punta ad opere di completamento e abbellimento con una interessante e bella esposizione d’arte nella galleria d’ingresso a Santa Lucia, con bagni sul belvedere di Pizzofalcone, con servizi e percorsi per i disabili. La fila in partenza dal borgo marinaro si allungherà ancora. Ad Maiora semper! Eppure il primo progetto fu presentato 18 anni fa e alla fine il costo complessivo è stato di circa 3 milioni. Certamente 18 anni sono tanti, specie se si tiene conto la capacità di realizzazione di opere pubbliche nelle altre nazioni. I Cinesi hanno costruito un ponte di quasi 60 km, di cui 40 sull’acqua, in meno di dieci anni, collegando Hong Kong con Macao. L’opera che comprende anche una serie di gallerie sottacqua è iniziata il 15 dicembre del 2009 ed è stata ultimata il 14 novembre del 2017. Ma finalmente è fatta ed ora la Cina può vantarsi del ponte più lungo del Mondo e dal valore strategico enorme! Si è servita un’area di 68 milioni di abitanti valorizzando un hub finanziario come Hong Kong integrandolo con l’area tecnologica di Shenzhen e con quella industriale di Dongguan.

Inoltre il ponte valorizzerà tutta l’area sottosviluppata della ex colonia portoghese di Macao, oggi conosciuta solo come capitale di gioco d’azzardo. Successo anche dal punto di vista turistico per la spettacolarità del viaggio e la impressionante struttura futuristica. Sono lontani mille miglia ed inarrivabili. Per contrastare questa distanza Draghi si è candidato alla presidenza della Comunità Europea con un paio di pratici e comprensibili slogan. “Per ripristinare la nostra competitività bisogna superare l’unanimità ed agire come mai fatto finora”. Cioè? Annullare le distanze in termini di tempo tra la decisione e la realizzazione? Tagliare o ridurre il potere degli euro burocrati e di quelli nazionali e regionali? Per “cambiamenti radicali“ intende anche eliminare tanti enti inutili con potere di veto? Dall’alto dei suoi 78 anni e della sua lunga carriera di leader ha capito che “il ritardo con Cina ed Usa (e anche con India ed Oriente in materia di tecnologie e con Russia in materia di realizzazione di opere pubbliche) è già troppo ampio e questo relega l’Europa al ruolo di Don Abbondio, vaso di coccio tra vasi di ferro “(Osvaldo De Paolini e Vittorio Macioce)??? In un Rapporto dell’Unità di verifica degli Investimenti pubblici, già dieci anni fa – 16 novembre 2014 – si calcolò che la sola burocrazia incide per il quasi 50% sui ritardi di consegna. Una perdita di tempo “burocratico” in media di 2 anni .
Restiamo con i piedi a terra e pensiamo al nostro territorio.

Eppure in Italia, con i dovuti limiti di dimensioni, lunghezza e audacia progettuale e di realizzazione abbiamo dimostrato, nel nostro piccolo di essere in grado di essere efficaci e veloci. Vedi Genoa con la ricostruzione del celebre ponte e ora con la funivia che collegherà la zona porto con la collina di Forte Begato con ben tre stazioni che secondo attendibili previsioni toglierà migliaia di macchine e bus pubblici dalle intasate strade cittadine e migliorerà la qualità dell’aria e della vita dei pendolari. Quindi un’opera che servirà al turismo ma anche a tutta la mobilità dell’area. Ed anche qua c’è stato un fuoco di sbarramento perché la funivia “farà passare sulla testa della gente un impianto sospeso che desta non poco preoccupazioni“. Ma il sindaco Bucci non ha mollato e l’opera si completerà.

Insomma la lezione è anche che se si mette l’uomo giusto al posto giusto molti ostacoli vengono superati facilmente anche con una burocrazia ostile e con l’ostacolo della diffusa rigidità ideologica. Per la cronaca l’assessore Edoado Cosenza è un ingegnere di provata esperienza e professore ordinario delle Costruzioni presso l’Università di Napoli di cui è stato anche preside dal 2005 al 2010. Attualmente è componente della Commissione speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per i grandi progetti del PNRR. Non da meno, tanto per raccontare vicende di casa nostra, è il professore Ennio Cascetta a cui si deve molto per la realizzazione delle magnifiche stazioni – museo della ammirata metropolitana di Napoli che è anche autore di importanti libri, ultimo nel 2023 “Diario di un viaggio nei trasporti e non solo. Progetti, politiche e protagonisti”. Perché citarlo? Perché, a futura memoria, qualcuno dovrà mangiarsi le mani per aver impedito la realizzazione della Funivia Sorrento-Sant’Agata che l’ingegnere Cascetta aveva messo in campo all’epoca del suo assessorato regionale alle opere pubbliche (2000-2010). Altrove le funivie nate come collegamento tra alcune aree cittadine o tra piana e montagna sono considerate come vere e proprie opere d’arte e meraviglia dell’ingegneria e sono servite a disinquinare interi quartieri abitati con problemi di inquinamento dell’aria, sovraffollamento di mezzi su gomma ed eccesso di rumorosità.

Certamente cadono le braccia di fronte alla lite tra i tecnici del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Infrastrutture in merito al Ponte sullo stretto. Forse sarebbe meglio rassegnarsi e magari applicare il vecchio motto Napoletano: “Chi vò campà cent’anni senza pene e senza affanni, pippa d’ creta e cannuccia d’ paglia”. E quando viene annunciato il progetto di una grande opera pubblica, anche necessaria e magari vitale, cantare “Vorrei incontrarti tra cent’anni!”.
Considerato che persone come Cosenza, Cascetta, Bucci sono rare e spesso vengono espulsi dal tessuto politico perché ai padroni del vapore non piace essere sottoposti ad impietosi paragoni. Immaginiamo come fosse il mondo se in ogni posto di responsabilità  (minimo o massimo) ci fosse un uomo con testa, cuore e amore per la propria terra. Eviteremmo in primis di evitare sgangherate sceneggiate poste in essere per distrarre dal mal governo e da vergognosi favoritismi ed eccesso di nepotismo.

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