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La scomparsa dell’On. Arnaldo Forlani…Il ricordo dello scrittore Raffaele Lauro

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All’età di 97 anni è venuto a mancare l’On. Arnaldo Forlani, uno dei protagonisti della prima repubblica e della storia della Democrazia Cristiana. Lo scrittore Raffaele Lauro, nel ricordarlo, trattegia il profilo di Forlani come quello di “una forza tranquilla, un cristiano mite al servizio delle istituzioni democratiche: un unico rammarico!“.

Con il presidente Arnaldo Forlani scompare un altro dei più autorevoli protagonisti della prima repubblica, del quarantennio di governo della democrazia cristiana e dell’impegno politico dei cattolici democratici nella vita pubblica del nostro paese, dopo la fine della dittatura fascista. Ripercorrere la sua vicenda, umana, politica e istituzionale, di segretario politico del partito di maggioranza, di primo ministro e di ministro, in diversi importanti incarichi, significa attraversare la vera storia politica della nostra democrazia repubblicana, talora vilipesa, oggi rimpianta, di fronte agli scenari avvilenti della crisi dell’attuale classe politica e dirigente del nostro paese. Grande mediatore, tessitore di alleanze e autore di felici intuizioni politiche, come il grande centro, ha svolto i suoi compiti al servizio delle istituzioni democratiche con un sentimento, mite ed esemplare, di cristiano autentico, riservato e responsabile.

Mitezza, riservatezza e responsabilità che dimostrò, accettando, con spirito socratico e silente, anche l’immeritata gogna giudiziaria, frutto di una falsa e strumentale rivoluzione, che ha creato danni piuttosto che benefici alla nostra democrazia. Una forza tranquilla, uno stile di vita autentico e una lezione da ricordare, valori vissuti fino alla fine di una lunga esistenza terrena. Il mio sincero cordoglio alla famiglia e a quanti non hanno cessato di stimarlo e di rendergli gratitudine, senza le inutili beatificazioni post mortem e i mortificanti tripudi spettacolari degli ultimi tempi. Resta ad un testimone diretto, come un macigno, un unico rammarico, un interrogativo irrisolto: perché Forlani accettò passivamente di interrompere la stagione di guerra alla mafia, dopo la strage di Capaci, interpretata da Vincenzo Scotti al Viminale, di concerto con Giovanni Falcone? Requiem“. Raffaele Lauro

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