Piano di Sorrento

Scuola Elementare: troppe “dimenticanze”…per affermare la linea dell’Assessora Anna Iaccarino

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Anna Iaccarino Assessore ai LL.PP.

Anna Iaccarino non vuole la nuova scuola elementare e ha “imposto” la linea da perseguire alla sua maggioranza inducendo il sindaco Salvatore Cappiello e in particolare l’attuale presidente del consiglio comunale ed ex sindaco Giovanni Ruggiero a sposare la sua tesi a costo di rinnegare atti formali e scelte politiche. Addirittura inventarsi la possibile esistenza di moderne tecnologie e materiali in grado di rimettere in sesto il fabbricato scongiurandone così la demolizione quando esso altro non è che un rudere coperto ancora a malapena da quella cartellonistica che parlava di un sogno pronto a realizzarsi e che invece è irrimediabilmente abortito tanto da indurre l’ex sindaco Vincenzo Iaccarino a infervorarsi nel chiedere che, per decenza, quelle coperture vengano rimosse restituendo alla visione del Paese quello che è a tutti gli effetti un monumento all’insipienza amministrativa.

Nell’ultimo consiglio comunale, rispondendo a un’interrogazione presentata dall’ex sindaco Vincenzo Iaccarino oggi capogruppo di opposizione, l’Assessora ai LL.PP. ha annunciato l’impegno di 32mila euro per redigere una nuova perizia tecnica sul fabbricato e decidere se lo si può recuperare anzichè abbatterlo e ricostruirlo come sino a oggi sembrava si dovesse o volesse fare.
Ne è scaturito un serrato e animoso scontro tra i diversi attori in campo, scaduto anche nei toni e nei contenuti, con troppe omissioni e dimenticanze che invece si devono ricordare per fare chiarezza sulla vicenda, per ricostruirne alcuni passaggi fondamentali utili a capire come stanno o stavano le cose prima di sperperare altri denari con un unico, possibile risultato: anche l’attuale Amministrazione-Cappiello non porterà a casa un bel niente visto che sono trascorsi praticamente due anni della consiliatura e siamo in alto, altissimo mare su tutti i fronti!

Prima che si consumasse il “matrimonio elettorale” tra Anna Iaccarino e Salvatore Cappiello l’attuale Assessora aveva fondato un Movimento denominato “PianoForte” che, alla vigilia elettorale nel 2021, subì la metamorfosi nella lista “Fortemente Piano” accontentando così la Iaccarino che trasferiva nella lista di Cappiello il concept del suo Movimento. Facciamo allora un passo in dietro e andiamo al marzo 2019 quando la Iaccarino diffondeva un comunicato stampa dedicato alla Scuola di Via Carlo Amalfi nel quale dettava la sua linea.

Val la pena di rileggerlo perchè fa riferimento alla scelta operata dall’Amministrazione all’epoca in carica, quella dell’ex sindaco Vincenzo Iaccarino e del tecnico arch. Francesco Saverio Cannavale, di suddividere il progetto della scuola in due lotti per agevolarne le opportunità di finanziamento e avviarne la ricostruzione sulla scorta di perizie tecniche e conseguenti scelte amministrative dell‘amministrazione-Ruggiero che nel 2013 (a seguito della decretata chiusura dell’istituto avvenuta nel 2007) bandiva il concorso di progettazione con la seguente finalità: “Obiettivo della Amministrazione Comunale è quello di riqualificare l’area in cui è presente la dismessa e inagibile scuola elementare Carlo Amalfi progettando e realizzando un nuovo istituto comprensivo scolastico per riunire in un unico complesso le 2 sedi scolastiche della scuola secondaria nel rispetto dei principi e dei criteri di ammodernamento e di razionalizzazione del patrimonio immobiliare nonché di contenimento e di riduzione strutturale delle spese correnti di funzionamento e di miglioramento dell’efficienza degli usi finali di energia unitamente alla sistemazione viaria e di parcamento dell’area stessa“.

Scriveva Anna Iaccarino nel suo comunicato:
La scelta dell’Amministrazione di suddividere il progetto per la realizzazione del nuovo istituto scolastico in due lotti, al di là delle evidenti perplessità di natura tecnico-giuridica, rappresenta per noi una scelta:
ILLOGICA: in quanto prevede in primo luogo l’abbattimento dell’ex scuola e la realizzazione al suo posto di una palestra e di un auditorium, riservandosi eventualmente solo in un secondo momento la possibilità di realizzare anche la scuola.
DISPENDIOSA: in quanto per la realizzazione della sola palestra e del solo auditorium si prevede la spesa di 4 milioni di euro, tanti quanti ne occorrerebbero per consolidare e mettere a norma l’attuale struttura.
AZZARDATA: in quanto la palestra e l’auditorium che si andrebbero a realizzare, non potendo essere utilizzati e gestiti dalle scuole – come ha chiarito recentemente anche la Dirigente scolastica dottoressa Maria Rosaria Sagliocco – finirebbero con il seguire la stessa sorte del Centro Polifunzionale di via Santa Teresa, chiuso da tre anni proprio perché non si sa come gestirlo.
SUPERFICIALE: in quanto l’Amministrazione ad oggi non ha ancora deciso quale tipologia di scuola eventualmente intenderà costruire (un giorno!) in via Carlo Amalfi, sebbene il progetto approvato – ed ora retrocesso ad eventuale secondo lotto – preveda la realizzazione di una nuova scuola media, previa cessione di uno dei due plessi attualmente esistenti.
Alla luce di queste considerazioni, il Movimento civico PianoForte, nel ribadire il suo forte NO a qualsiasi ipotesi di abbattimento dell’ex scuola capoluogo senza che si abbia alcuna certezza per il futuro, si farà promotore nelle prossime settimane di una serie di iniziative volte a sensibilizzare la pubblica opinione ed ad avviare un serio confronto pubblico con le istituzioni scolastiche, i genitori, la cittadinanza e la stessa Amministrazione comunale che riguardi il futuro della scuola e dei nostri figli”.

Su questa linea si è poi assestata l’Amministrazione-Cappiello, checchè ne dicano il Sindaco e Giovanni Ruggiero dimenticandosi, e con loro l’UTC, della relazione complessiva sullo stato dell’arte del patrimonio scolastico carottese redatta dallo stesso UTC che, riassumendo le varie perizie tecniche in suo possesso (commissionate e pagate), valutando le risorse finanziarie disponbili (circa 900mila euro), giungeva alla conclusione che la scuola, essendo stata dichiarata “staticamente e sismicamente non idonea” non poteva essere ristrutturata.

Val la pena rileggere anche questo passaggio della relazione tecnica comunale in base alla quale l’allora sindaco Ruggiero chiedeva all’allora presidente del consiglio Matteo Renzi di finanziare la realizzazione di un nuovo istituto scolastico comprensivo al posto dell’attuale, fatiscente struttura di Via Carlo Amalfi:

Alla luce della “storia” dei ripetuti atti tecnico-amministrativi posti in essere, sin dagli anni ’90, per addivenire alla ristrutturazione-adeguamento dell’edificio scolastico comunale sito in Via Carlo Amalfi, non dovrebbe essere difficile comprendere che il mero adeguamento “statico” non sia affatto sufficiente per restituirgli l’agibilità che, di contro, doveva, probabilmente, essere dichiarata già prima del settembre 2007 qualora chi di dovere avesse valutato le reali condizioni di [non] sicurezza dell’edificio, sotto i vari aspetti pur oggetto delle ripetute e disarticolate progettazioni innanzi citate: inadeguatezza ai fini antincendio, impianti tecnologici (elettrici ecc.) obsoleti e non a norma, mancanza di sicurezza dei luoghi di lavoro ecc. È in tale ottica che si pone la scelta dell’Amministrazione Comunale di non “mettere l’ennesima toppa” ad un edificio scolastico del tutto inadeguato e non sicuro, ma di sostituirlo con la scuola elementare “Maresca” sita in Via delle Acacie, di recente ampliata con la costruzione di n. 6 aule e relativi servizi igienici. E di costruire, nel posto ove sorge l’edificio inagibile, un nuovo Istituto Comprensivo dotato di aule, laboratori, auditorium, palestra coperta e scoperta, parcheggio interrato, mensa, biblioteca, uffici direzionali, spazi verdi ecc., adeguato alle normative antisismiche, antincendio, di sicurezza degli impianti, di abbattimento delle barriere architettoniche, nonché alle ultimissime “Linee guida” inerenti le “Norme tecniche-quadro, contenenti gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili, e didattica indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati e omogenei sul territorio nazionale”, varate l’11 aprile 2013 in Conferenza Unificata Stato-Regioni, ed aventi, tra gli obiettivi di fondo, quello di garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e spazi educativi adeguati alle più recenti concezioni della didattica“.

PERCHE’ NON CONVIENE RISTRUTTURALE LA SCUOLA?

L’Amministrazione-Ruggiero motivava la non convenienza a ristrutturare la scuola in contrasto con quanto era stato paventato all’epoca dall’ing. Antonio Elefante come una possibilità da percorrere.
Eccole le ragioni della non convenienza firmate dall’Amministrazione-Ruggiero:

Si consegnerebbe una scuola, ancora una volta, vecchia, economicamente non conviene, mancherebbero spazi adeguati.
Dopo aver adeguatamente e approfonditamente valutato tutte le informazioni a disposizione, l’Amministrazione comunale ha preso atto non solo della mancanza di volontà nel tentare il ripristino – oneroso e senza risultati soddisfacenti – ma anche dell’impossibilità di intraprendere una qualsiasi ristrutturazione dell’immobile senza doversi rassegnare all’idea di consegnare alle generazioni future una scuola, ancora una volta, vecchia, solo “aggiustata”. In soldoni la ristrutturazione della scuola non è stata ritenuta, e non è ritenuta, la soluzione migliore perché:
– per renderla sicura, adeguata e accettabile ci vuole una cifra che si avvicina ai 2.000.0000€. Basti pensare che per un adeguamento funzionale che riguardava solo le misure di sicurezza antincendio e poco altro ci volevano oltre 900.000€. Ma attenzione: le cifre si attestano ad una stima di 12 anni fa e – ancora attenzione – l’allora capo dell’Ufficio Tecnico l’Ingegnere era l’Ing. Antonio Elefante
– fino ad oggi trovare questa cifra è stato impossibile per il Comune di Piano di Sorrento per la famosa questione del “patto di stabilità” e perché le priorità erano rendere accoglienti e sicure le scuole dove oggi vivono e studiano i nostri ragazzi
– seppure si optasse per la ristrutturazione prevedendo necessariamente, in ogni caso, tempi medio-lunghi, avremmo solo una scuola “vecchia” che non avrebbe quegli spazi oggi necessari per aggregare e costruire futuro“.

Ci sarebbe molto altro da dire e anche da commentare in virtù della corposa documentazione esistente e che anche l’UTC di Cannavale sembra non aver tenuto in debita considerazine nel seguire la linea dell’Assessora Iaccarino. In sintesi la discussione che si è sviluppata nel consiglio comunale ha avuto un solo punto fermo: la scelta di Anna Iaccarino di perseverare sulla strada della possibile ristrutturazione come a suo tempo indicata fattibile dall’ing. Elefante. Per il resto Salvatore Cappiello, Giovanni Ruggiero e l’UTC si sono completamente “dimenticati” delle scelte operate e degli atti formalmente adottati e che dicono esattamente il contrario di quanto sostenuto dalla Iaccarino e conservano tutta la loro valenza tecnica e politica al punto da sconsigliare un ritorno al passato, su scelte accantonate perchè non confacenti l’interesse pubblico e della comunità scolastica.

Se invece le  scoperte di materiali e tecnologie annunciate dal sindaco Cappiello dovessero fare il miracolo, allora siamo pronti a ricrederci e a recitare il “mea culpa“.

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