Napoli,  Sorrento

Circumvesuviana, con le polemiche non si risolvono i problemi. Sui lavori in corso ha ragione De Gregorio

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Umberto De Gregorio

Umberto De Gregorio, Presidente di Eav scrive: “Immaginate la città di Napoli senza le tre gallerie che collegano una piazza Municipio con piazza Vittoria e due Fuorigrotta con il centro? Riuscite ad immaginarla? No, la città sarebbe morta. Immaginate Napoli senza la Metropolitana? L’opera è andata avanti nonostante le meraviglie archeologiche ritrovate, perché passato e futuro devono trovare un equilibrio nella vita del presente. Senza la metropolitana Napoli sarebbe morta. Immaginate la Circumvesuviana senza le gallerie ed i trafori esistenti? Impossibile, la Circumvesuviana non sarebbe mai esistita. Ora se vogliamo guardare avanti e far sopravvivere la vesuviana con le regole di sicurezza oggi previste, dobbiamo eliminare i passaggi a livello dal centro delle città e raddoppiare ove possibile le gallerie, tutelando i reperti archeologici e guardando al futuro“.

Un ragionamento che non fa una grinza e che risponde, con il pregio della concretezza, a chi sta polemizzando sui lavori in corso a Castellammare di Stabia per la realizzazione della galleria sotto la collina del Varano da cui sono emersi reperti archeologici. Testimonianze storico-archeologiche di assoluto pregio che vanno salvaguardate, così come vanno tutelati i legittimi interessi di una vasta comunità, locale e territoriale, ad avere un servizio ferroviario moderno, sicuro e all’altezza delle aspettative di chi vive e lavora nell’area metropolitana di Napoli e di chi ci viene in vacanza. Diversamente sarebbe impossibile qualunque serio ragionamento su mobilità e trasporti in una delle aree urbane a maggiore densità di popolazione a livello europeo.

Il disastro in cui è finita la Circumvesuviana e il tortuoso cammino intrapreso da sei anni a questa parte per scongiurarne il fallimento con tutte le pesantissime conseguenze che ne sarebbero derivate ha radici antiche e responsabilità su cui, come accade per il conflitto russo-ucraino, si sorvola commettendo un errore di lettura dei fatti  e quindi delle conseguenze che ne sono scaturite. Ciò è utile ad alimentare solo polemiche pregiudiziali di natura politica e in qualche caso anche personale che non fanno bene a nessuno quando si devono dare risposte a problemi concreti e non esiste bacchetta magica o stregone capace di ribaltare da un giorno all’altro la situazione. Così non si rende un buon servizio sul piano informativo, né su quello propositivo da parte di chi non ha il polso della situazione e solo una visione fantastica della realtà con cui bisogna invece fare i conti per inquadrare e risolvere qualunque problema. Figurarsi quelli che riguardano il sistema dei trasporti e nello specifico della Circumvesuviana dove si stanno compiendo oggettivamente sforzi significativi con impegni finanziari miliardari per far rinascere a nuova e lunga vita la ferrovia più antica e più importante sicuramente di tutta la Campania se si considerano la popolazione servita e i flussi passeggeri che quotidianamente la utilizzano.

Enzo Cuomo

Ci vuole ancora tempo, ci vuole ancora tanto impegno, ci vogliono ancora tanta buona volontà e pazienza: non certo gli atteggiamenti come quelli assunti dai sindaci di Portici Enzo Cuomo e di Torre del Greco Giovanni Palomba che per qualche corsa direttissima in più proposta sulla tratta Sorrento-Napoli-Sorrento hanno alzato le barricate “a tutela degli interessi degli utenti delle loro città” che perderebbero qualche treno sulla linea Sorrento, senza considerare che usufruiscono già delle corse della linea Poggiomarino che, insieme alle altre, fanno della Circum quasi un servizio metropolitano per le loro città. Un atteggiamento assolutamente incomprensibile e ingiustificabile che mortifica quella visione dell’area metropolitana di Napoli che non dovrebbe mancare a chi ha responsabilità politiche e amministrative sapendo di dover fare i conti con la realtà di contesti urbani e socio-economici differenti, ma che costituiscono nell’insieme l’identità e l’attrattività della più vasta e popolosa area della Campania. Solo Sergio Fedele, presidente di Atex (associazione degli extralberghieri) ha replicato senza indugi alle dichiarazioni dei due sindaci.

Come si possono trovare soluzioni ai problemi della mobilità dovendo confrontarsi quotidianamente, oltre che col servizio esistente, con le opere e con le gare in corsa, con atteggiamenti poco qualificanti e carichi di un municipalismo deteriore? Ai sapientoni delle rete l’ardua risposta!

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