Sorrento

L’Housing Sociale al posto degli ex cantieri Aprea non si farà, sentenza del Consiglio di Stato

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Una dopo l’altra cadono sotto i colpi delle sentenze dei giudici le housing sociali ideate dall’ing. Antonio Elefante che ha incassato la sentenza del Consiglio di Stato sull’housing progettata a Sorrento e che doveva nascere al posto degli ex cantieri Aprea per circa 60 appartamenti, di cui dieci attici con giardini pensili e piscina, e 200 garage. Un’operazione immobiliare milionaria che abortisce lasciando aperti però alcuni filoni di inchiesta che si riconducono alle vicene stabiesi di Adolfo Greco e a una serie di interferenze poste in essere, anche a livello regionale, per realizzare un business edilizio senza precedenti. Difesi dall’avvocato Francesco Saverio Esposito i fratelli Mario e Michele Apreda alla fine hanno visto accolte le contestazioni che avevano mosso al progetto e, come spiega il legale, viene fatta per l’ennesima volta chiarezza sulla fattibilità o meno di certe operazioni urbanistiche nell’area della costiera sorrentino-amalfitana doggetta al Put.

Spiega l’avv. Esposito: “Il CdS sulla scorta della decisione della Consulta 261 del 28 dicembre 2021 ribadisce l’inderogabilità delle disposizioni del Put prevalenti gerarchimente su tutti gli altri strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. Principio assunto dalla normativa statale a valore imprescindibile. Rigettando tutti i motivi proposti dalle società ricorrenti, compresi quelli con i quali si paventava la possibilità di un intervento sempre di housing sociale ma più ridotto soprattutto con riguardo alle altezze, il CdS  ha, in pratica, escluso che nell’area di via S. Lucia possa eseguirsi alcun intervento di edilizia residenziale.
Vale in proposito quanto già affermato con la sentenza parziale 8559 del 28 dicembre 21 e cioè che nuovi vani residenziali sono consentiti solo in zona C di espansione e solo previo “proporzionamento” dell’eventuale fabbisogno secondo le modalità indicate dall’art.9 della medesima regionale 35/87 con l’obbligo di approvare preventivamente apposito piano esecutivo. In sostanza, tenuto conto che tutti gli strumenti comunali in area Put hanno accertato saturazione di vani residenziali, non è’ possibile edificarne altri in alcuna zona Put in nessun Comune dell’area. Infatti l’art.9 del Put, a cui richiama la decisione del medesimo CdS n.8559 del 28 dicembre 21, li consente solo di edilizia pubblica e unicamente se in sostituzione di vani malsani o sovraffollati. In realtà quanto asserito dal CdS esclude anche la possibilità di interventi di ristrutturazione se gli stessi comportano cambio di destinazione d’uso e con esso nuovi vani ad uso residenziale”.

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