Sorrento

Gaetano Mastellone: a proposito di “Turismo e dati: non inventate!”

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di Gaetano Mastellone

Inizio con il ricordare che una cosa sono le chiacchiere e altra cosa sono i numeri. La differenza è sottile, per fare chiacchiere basta aprire la bocca mentre i numeri sono numeri e 2+2 fa 4 non può fare 44!
Desidero ricordare, e chiarire, a coloro che hanno scarsa memoria, e lo voglio fare ancora una volta, che sin dall’anno 2006 – quindi oltre 15 anni fa – rendo pubblici alcuni importanti dati relativi all’economia della penisola sorrentina e amalfitana. Da qualche anno ho smesso di farlo perché ho notato un totale disinteresse per i dati reali – quelli veri – in quanto il sistema cerca di diffondere i “suoi dati” … spesso dati manipolati. Allora ho pensato che perdevo troppo tempo a star dietro al dilettantismo puro.  Tutto è in confusione!  Tutto è diffuso per far mangiare erba finta al gregge belante! Che pena!
La strategia della confusione dei numeri può sbalordire quelli del gregge non certo i tanti, seri e impegnati, imprenditori o addetti ai lavori che conoscono bene il loro mestiere e l’elementare differenza, ad esempio, fra ARRIVI e PRESENZE nell’ambito del Turismo.

Da osservatore esterno e neutrale, perché io tifo per la Città di Sorrento non di certo per coloro che prima o poi passano, mi vien rabbia a leggere i media che fanno a chi manipola prima i dati.
Tutto viene confuso ad arte! A me di certo non piace che un giornale arrivi a confondere la numerica fra arrivi – presenze. Come si fa a diffondere il dato delle PRESENZE per ARRIVI? Questo quotidiano, sino a qualche mese fa non avrebbe mai fatto un errore del genere perché anche nel giornalismo ci sono giornalisti e giornalisti!  Signori e Signore 2,5 milioni di Arrivi a Sorrento è un numero al lotto! Questo numero, più o meno, rappresenta le Presenze!
Forse è il caso per certa stampa ricordare le differenze:
Presenze: sono il numero delle notti trascorse dai clienti, italiani e stranieri, negli esercizi ricettivi.
Arrivi: si intendono il numero dei turisti , distinti in residenti e non residenti, ospitati negli esercizi ricettivi.
È davvero da “dilettanti alla Corrida” diffondere un dato di presenze come arrivi!
Scrivere su carta stampata 2.500.000 di arrivi a Sorrento è da folli! Invece quel numero sono relativi alle presenze, che sono più o meno veritiere.
Noi a Sorrento abbiamo una media di pernottamenti x persona di 3,8 che pertanto, se così fosse, genererebbero, in un’estate media di 7 mesi pieni lavorati, 9.5 di presenze! Per smaltire queste presenze avremmo bisogno di lavorare 431 giorni di seguito tenendo pieni 22.000 posti letto. Quindi una balla!
I dati statistici ci dicono che noi in Italia oscilliamo, tra le città più visitate, tra il diciottesimo e il ventesimo posto. Con i numeri indicati dal quotidiano, Sorrento si collocherebbe subito dopo le Città d’Arte!! Sorrido!!

Ciò che ho appena scritto trova ampia conferma nei dati diffusi da Riviera.it che corrispondono alla realtà perché assunti da fonti ufficiali non dal bla bla bla: “L’ISTAT rileva, già nel 2019, 2.756.578 presenze di turisti negli esercizi ricettivi in Città. Gli arrivi sono poco più di 800 mila. La verità ce la dice la tassa di soggiorno (calcolata sui pernottamenti) e, se fossero passati 2,5 milioni di turisti, avrebbe generato un incasso per il Comune di 24 milioni di euro. Mentre siamo a circa 6,5”.  Magari avessimo incassato 24 milioni di tassa soggiorno! Con una tassa di soggiorno di quell’entità, con opportuni spostamenti di bilancio finanzieremo tutte le opere pubbliche che si vorrebbero fare a Sorrento!!  Quindi un grave errore di comunicazione che sarebbe giusto rettificare.
Passando ad altro desidero ricordare che io, da decenni, asserisco quanto segue, e lo ripeto oggi.

“Il successo del territorio peninsulare è da ricondurre solo a cinque fattori d’importanza strategica: il brand Sorrento, le bellezze della costa, la qualità delle strutture alberghiere, la capacità di fare accoglienza qualitativa da parte degli imprenditori e degli addetti ai lavori, la posizione strategica del territorio al centro di siti storici e culturali (Pompei – Costa Amalfitana – Isole – Vesuvio etc.)”.
La buona stagione 2022 che abbiamo avuto – comunque al di sotto del dato 2019 ante Covid – non possono farci spostare l’indice dagli errori commessi da tutto l’apparato peninsulare negli ultimi dieci anni e più. Bisogna guardare avanti con decisione, azioni serie, con professionalità e senza appuntarsi medaglie di cartone. I numeri negativi oramai sono dietro le spalle e, partendo da essi, ora bisognerebbe focalizzarsi sugli anni a venire con un diverso atteggiamento verso i tanti noti e irrisolti problemi del territorio che non elenco perché ben noti! Ricordatevi che in futuro sopravviverà chi sarà in grado di gestire territori e aziende con capacità di “analisi-visione-programmazione strategica”. Fattori questi che, purtroppo, registriamo non essere tenuti nella massima considerazione in un territorio che pur vive, e ancora bene, per oltre il 90% di Turismo.

A volte sembra che ci specchiamo troppo nel nostro splendido passato e non ci accorgiamo che il futuro è complicato da gestire. Nulla sarà come prima! Certamente per fortuna i buoni dati economici e il Pil generato nel 2022 hanno dato ossigeno all’economia locale. Però a me sembra che non c’è molta ansia e preoccupazione, come non c’è determinazione per programmare un futuro di trasformazione. Occorre un’unità d’intenti fra tutte le forze economiche e la Città – Cittadini. La strada appena iniziata sul progetto di colloquio fra i vari Comuni è una strategia eccellente ed è un’ottima base di partenza se attuta bene. Bisogna però dare un’accelerazione. Ci si augura che la classe politica si avvii anche verso una gestione più collegiale con un ricambio generazionale e che si apra ai pareri dei tecnici ed anche alla società civile. Ci si augura che le varie strutture associative di categoria abbiamo più interesse e disponibilità a “fare strategia” invece di gestire solo attività. Oggi si cresce lavorando e discutendo insieme, uniti in un”team di lavoro”.

A me, come a tanti con i quali mi confronto, non appare esserci una visione d’insieme e i macro problemi delle città della penisola sono sempre gli stessi, e irrisolti da anni. E’ necessario fare “squadra” e fare “punto e a capo”. Oltre a risolvere il problema immediato c’è da risolvere e decidere come dovrà essere la penisola sorrentina del 2040/50. Sembrano date assai lontane, ma credetemi sono date assai vicine. Bisogna fare un Mega Business Plan indicante la “rotta”, un mega piano con contenuti di sviluppo e miglioramento della qualità totale di vita, di strutture, di servizi. Bisogna anche puntare su innovazione e costruire infrastrutture che servono allo scopo. Il primo handicap che ha la penisola è la viabilità e il caos del traffico. Mega autobus, trasporti con camion pesanti, che pur servono alla vita delle città, devono essere “trattati” in un modo a parte. Il problema del traffico e della mobilità non è di facile soluzione con i soliti interventi “tampone”, ha bisogno di scelte innovative e audaci. Bisognerà predisporre un Piano Urbano del Traffico che insieme al potenziamento e al controllo del sistema dei trasporti pubblici urbani e intercomunali diano maggiore affidabilità. È fin troppo evidente quanto le città peninsulari si sono concentrate su sé stesse senza tenere in alcun conto la progettualità delle municipalità confinanti. È il momento di fare sistema con tutte le altre Amministrazioni, prefigurando uno scenario di sviluppo sinergico da conseguire attraverso il coordinamento degli interventi e la concentrazione dei finanziamenti.

Dobbiamo anche tener conto della conformazione del territorio peninsulare, fatto di montagne e mare con strade stette e scavate nella roccia, quindi si dovranno necessariamente potenziare le “vie del mare” e le strutture ad essa connesse (ottimo il sistema comunale – pubblico – degli ascensori in progress su Sorrento); si dovranno potenziare le “vie ferrate” e realizzare una sorta di “metro bus” circolare cittadino a basso inquinamento. La nuova “infrastruttura trasporti”, infatti, dovrà essere adeguata alle esigenze di mobilità della città in modo tale che la distribuzione razionale delle fermate, la comoda accessibilità e il rapido collegamento disincentivino l’utilizzo del mezzo privato a vantaggio del mezzo pubblico. E’ necessario anche intervenire con un progetto importante individuando aree idonee ad accogliere il servizio pubblico, i bus turistici e le autolinee perché Correale&Stazione non bastano, ci vogliono altri siti di “carico & scarico” turistico e mercantile. E’ necessario anche intervenire nel settore della logistica merci con un progetto che consenta il carico & scarico merci senza intralciare la quiete della nostra cittadina turistica. Ciò permetterà di conseguire, oltre che un decongestionamento del traffico, un miglioramento della qualità di vita ambientale dell’intera città il tutto a vantaggio di qualità dell’aria. Un sistema viario più tranquillo certamente andrà a vantaggio dell’economia in generale. Ad esempio a New York stanno elaborando un mega piano perché nel 2050 la città raggiungerà i dieci milioni di abitanti e già si stanno preoccupando di come dovrà essere la viabilità, di come dovranno essere le abitazioni e di tutto ciò che servirà. Quindi anche questo nostro territorio così vivace e attivo, ma nello stesso tempo così apparentemente addormentato, deve avere un immediato sussulto, fare sistema, avere una visione e programmare. I mali di ognuno sono mali di tutti.

Bisogna ridefinire anche il target turistico-commerciale.
La domanda del turismo d’oggi è molto più segmentata rispetto al passato e i “prodotti” turistici hanno visto aumentare il loro grado di differenziazione.
Sorrento quale prodotto offre?
Sorrento quale segmentazione d’offerta ha?
Il mondo oggi richiede servizi, qualità, tecnologia, benessere e cura del territorio.
I guru del turismo internazionale parlano di un totale cambiamento nei prossimi 20 anni, ci saranno da un lato l’individuazione di nuove nicchie esclusive e ci sarà l’evoluzione del lusso e il boom del low cost.
Le destinazioni dovranno avere una segmentazione d’offerta, il “buttiamo dentro tutti e di tutto” che avviene oggi in futuro sparirà e questo è una certezza.
Sorrento e penisola quale strada sceglieranno?
Sorrento e penisola si sono posti il problema?
A queste domande nessuno risponde.
A mio parere la lettura, l’esame e l’analisi dei dati economici e di mercato potrebbero essere molto utili agli amministratori pubblici locali, alle imprese e alle associazioni per conoscere, e poter ben interpretare , le potenzialità e i problemi del proprio paese. Purtroppo da noi non è così, s’intende solo a magnificarsi. C’è la solita indifferenza o presenzio e peninsulare!
Comunque sia se qualche signore della politica o delle categorie lo desidera sa bene come rintracciare le tante professionalità esistenti nella società civile per confronti o pareri.
Mi permetto infine di suggerire di iniziare un percorso da questi due Progetti:
PROGETTO DI SISTEMA: Azioni e strumenti di riorganizzazione dell’offerta turistica e assetto del territorio

– PROGETTO DI MERCATO: Campagne di promozione su segmenti o nicchie di prodotto-mercato per fidelizzare e attirare nuova clientela.

PIU’ TURISMO
PIU’ SVILUPPO
PIU’ BENESSERE

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