Sorrento

Che disastro alla Pineta de “Le Tore”

Stampa

di Luigi Poi

L’abbandono ed il degrado della Pineta “Le Tore” non solo è una vergogna ed una sconfitta morale e culturale, ma anche un’ulteriore conferma della ferraginosità della burocrazia e dell’insensibilità ambientale a tutti i livelli.
Solo una breve premessa, la narrazione verrà affidata alle immagini perché le parole anche se ben declinate sono spesso insufficienti per descrivere certe situazioni e certi luoghi; i contenuti visivi provocano, invece, reazioni più genuinamente emotive e soprattutto sono meno contestabili in quanto facilmente verificabili. Ed ancora immagini e foto sono assimilabili immediatamente ed automaticamente conservate nella memoria.

Pertanto questo scritto si limita all’essenziale, facendo solo presente che è facile riempirsi la bocca di belle parole sulla necessità di difendere la natura e valorizzare l ‘ambiente tanto per guadagnarsi qualche “like” e non mettersi contro le associazioni e i cittadini che hanno giustamente a cuore la difesa e l’integrità della loro terra.
La nostra pineta ha sempre svolto la funzione di polmone verde di tutto il comprensorio che va da Meta a Sorrento, si estende per poco meno di 20 ettari ed è seconda solo al Monte Faito. L’eccesso di urbanizzazione della piana sorrentina non l’ha intaccata, grazie a Dio, e per svariati anni ha anche svolto la funzione di parco pubblico, di palestra all’aperto per lo sport, di percorso per gli amanti del trekking, di area salubre per i bambini (nei primi decenni del novecento veniva indicato come il luogo migliore per i malati di asma ed altre più complicate patologie polmonari). Si riporta la descrizione fatta dal Fai nella categoria “I luoghi del cuore“.

“ a Pineta denominata Le Tore proprio perché relativa all’antico nome della collina , appunto “Monte Tore“ , facente parte del massiccio carbonatico (ROCCE SEDIMENTARIE) che degrada a Sud verso il Golfo di Salerno, costituiva e costituisce di fatto un sistema particolare delle Oasi naturalistiche sia per la sua ridotta estensione, circa 15 Ha, sia per la gestione che la caratterizza. Si tratta di un’area di proprietà del Comune di Sorrento che un tempo era caratterizzata dalla presenza di specie quercine e macchia mediterranea. In una lettera del Distretto Forestale di Napoli, risalente al 18/11/1926, si riporta che la Pineta venne rimboschita con essenze di alberature di castagno, ontano napoletano e pini mediterranei già nel periodo compreso tra il 1907 ed il 1913. Lavori che proseguirono fino al 1921. In anni successivi si riportano alcune notizie di tagli e di trasformazione a pascolo abusivi che sono proseguiti fin dopo la fine della seconda guerra mondiale riducendo la superficie ad un incolto cespugliato.

Nel 1950 ebbero inizio i lavori di ripristino del soprassuolo boschivo con la semina di due specie di pino: Pinus halepensis (Pino d’Aleppo) di cui sono ancora presenti alcuni esemplari e Pinus pinaster (pino marittimo). Con il ciclone del 1974 la pineta fu nuovamente distrutta; il ripristino avvenne ad opera della Comunità Montana della Penisola Sorrentina e del Corpo Forestale con il reimpianto delle due tipologie di pino citate, delle quali il pino d’Aleppo è presente in percentuale irrilevante, insieme ad alcuni individui di Pino domestico“.

In quella occasione fu anche avviato un vivaio importante che forniva anche ai privati alberi per la creazione di nuovo verde o per sostituire alberi persi per malattia o intemperie. Inoltre la buona sistemazione effettuata favoriva anche le passeggiate di intere famiglie, il picnic nei giorni festivi ed il tradizionale fuoriporta ben frequentato della “Pasquetta”, le gare sportive di corsa, l’arrivo di turisti attratti dagli stupendi scenari paesaggistici affacciandosi la sommità della Pineta sia sul golfo di Napoli che su quello di Salerno.

Prima di lasciare la parola alle foto ci poniamo solo tre domande? Che fine hanno fatto i 1200 alberi messi a dimora (con fondi regionali?). Quanto è costata la presunta manutenzione, pulizia, disboscamento, bonifica, diradamento del superfluo, taglio degli alberi caduti ed a chi tale compito era stato affidato? In quale ufficio è rimasto incagliato il progetto di riqualificazione approvato dalla amministrazione Coppola ad inizio 2022? Ecco a voi le immagini dell’attuale stato, al 31 ottobre.

2 commenti

  • Pasquale Castellano

    Credo che nell’attuale situazione politica regionale possiamo confidare, soltanto, nell’impegno del Sindaco Massimo Coppola.
    Almeno finora, quando ha preso a cuore delle iniziative ha, sempre, avuto successo.

  • ALDO

    sono passati anni, ma la situazione è addirittura peìggiorata … degrado totale e assoluto. terra di nessuno. strade dissestate, alberi caduti e tagliati abusivamente

    come dire, i fatti parlano chiaro, l’amministrazione comunale ha totalmente abbandonato la zona. meglio spendere per il centro cittadino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*