Sant'Agnello

Housing Sociale, per il Tribunale di Torre Annunziata il sequestro è operativo e obbligato

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Housing Sociale Sant’Agnello

Il sequestro dell’housing sociale, attualmente occupata da 37 nuclei familiari su 52 appartamenti realizzati, è immediatamente esecutivo e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha delegato ad eseguirlo i Carabinieri della Compagnia di Sorrento e il Commissariato di PS, congiuntamente alla sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Procura.
Una doccia fredda per gli occupanti e per l’Amministrazione Comunale che confidavano in una proroga utile a trovare una soluzione a quella che si prospetta essere una vera e propria emergenza sociale stando l’indisponibilità di alloggi alternativi in cui ospitare le famiglie.
Le quali, sfidando le incognite di un’inchiesta giudiziaria molto articolata e che a breve potrebbe riservare anche altre sorprese sul fronte dei mancato controlli preventivi, avevano convenuto con l’ing. Antonio Elefante le modalità per entrare in possesso degli appartamenti a seguito del primo dissequestro.

Il Tribunale del Riesame di Napoli, 12° sezione, ha accolto l’appello proposto dalla Procura oplontina avverso l’ordinanza di rigetto della richiesta di sequestro preventivo emesso dal Gip di Torre Annunziata nel maggio dell’anno scorso. Ne è scaturito quindi un nuovo sequestro preventivo motivato in ordinanza sia con la conferma dell’illegittimità urbanistiche in base alle quali è stato realizzato il complesso residenziale, sia contestando agli indagati la consapevolezza delle irregolarità poste alla base delle autorizzazioni che hanno consentito la realizzazione dell’opera, peraltro con una volumetria di oltre il 30% superiore a quelle consentita, ma pur sempre per edilizia pubblica e non privata come lo è invece l’housing.
In più il Tribunale ha ritenuto “...sussistente il dolo intenzionale richiesto per la configurabilità dell’abuso d’ufficio” avendo l’Amministrazione comunale acquisito nel corso del procedimento “…plurimi elementi indicativi della illegittimità dell’intervento edificatorio“.
In merito alle esigenze cautelari della struttura il Tribunale evidenzia che non ci sono dubbi sul fatto che “…il comparto edificatorio rappresenta l’ingiusto profitto conseguito dalla società amministrata dagli indagati Antonio Elefante e Massimiliano Zurlo…” e quindi suscettibile di “…confisca obbligatoria” per evitare il “...concreto e attuale rischio, in assenza di un vincolo reale, di un aggravamento delle conseguenze del reato tramite la vendita dei numerosi appartamenti…“. (ROMA 29-04-2022)

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