Sorrento

Sorrento, la posizione del PD sul “percorso meccanizzato”

Stampa
ivan-gargiulodi Ivan Gargiulo*

Giovedì scorso il Consiglio Comunale ha approvato, all’unanimità, la proposta sul percorso pedonale meccanizzato presentata dal PD e dagli altri gruppi di minoranza. Il prossimo step è previsto tra meno di 40 giorni, con la relazione del ragioniere capo. Numeri alla mano, gli eletti potranno discutere e confrontarsi pubblicamente sulla capacità di indebitamento dell’ente, su possibili entrate straordinarie, sull’uso della tassa di soggiorno, sugli introiti derivanti dalla messa a regime dell’opera, quindi valutare se il ricorso al project financing deciso dalla Giunta risponde a reali esigenze di bilancio, a mera discrezionalità politica o a logiche di altra natura. Dal nostro punto di vista è un fatto positivo, uno spiraglio di luce in una vicenda gestita finora con un tasso di sciatteria e opacità davvero imbarazzante.

Per chi l’avesse dimenticato:
– Nel 2009 il primo finanziamento regionale di 11 milioni di Euro. La delibera porta la firma del Presidente Bassolino (PD). I soldi rimangono inutilizzati per anni, fino al 2014 quando vengono persi del tutto grazie al duo ex PDL Caldoro-Cuomo.
– Nel 2016 l’opera scompare dal piano triennale (se l’intenzione era quella di farla con la finanza di progetto perché eliminarla dallo strumento di programmazione?).
– All’inizio del 2017 si fanno sempre più insistenti le voci di un nuovo finanziamento regionale di 8 milioni di Euro e in primavera, assieme ai fiori, spuntano come d’incanto anche i cavalieri bianchi con le loro proposte di project financing. Alcuni di loro fanno le cose in grande, coinvolgendo università, aziende nazionali e presentando costosi progetti e studi di fattibilità tecnico-economica (delle due l’una, o non sanno che il Comune un progetto ce l’ha o forse, pur sapendolo, guardano con fiducia alla possibilità che l’ente attivi la procedura prevista all’art. 183 comma 15 del Codice degli appalti, che gli garantirebbe il diritto di prelazione e in caso di mancata aggiudicazione il rimborso delle spese). Segue un po’ di disinformazione del tipo “non è colpa nostra, la finanza di progetto è un’imposizione della Regione” (delibera Giunta n.177 del 01.06.17) e infine il protocollo sottoscritto il 02.08.17 tra il Presidente De Luca (PD) e il nostro Primo Cittadino, che conferma lo stanziamento ma smentisce il resto (è il Comune e non altri a volere il coinvolgimento dei privati).

Il documento rimane per tre mesi chiuso in un cassetto e diventa di dominio pubblico solo a novembre 2017 quando viene consegnato alle opposizioni che, in precedenza, ne avevano chiesto copia. A quel punto l’iniziativa del PD, condivisa dagli altri consiglieri di minoranza e il voto unanime espresso dal Consiglio Comunale che, per una volta e con nostra grande soddisfazione, è sembrato voler riappropriarsi del suo ruolo di organo di indirizzo a dispetto della funzione di mera ratifica di decisioni prese altrove alla quale, purtroppo, la maggioranza ci ha abituati in questi anni.
Un amico, ieri, ha scritto su un blog che la delibera approvata è una messinscena, sostenendo tra l’altro che la Regione avrebbe dovuto vincolare il finanziamento alla gestione pubblica dell’opera. Si sbaglia su entrambe le cose. Il confronto sui numeri in diretta streaming non è un bluff ma un fatto di serietà e trasparenza. La Regione cofinanzia l’opera e non poteva mettere un vincolo del genere. Poi, va bene la moral suasion, ma non possiamo mica pretendere che il Governatore si metta a fare da balia al nostro Sindaco pasticcione!

L’aggettivo usato è forse irrispettoso, ce ne scusiamo, ma rende appieno l’idea del suo modo di gestire le cose, dando ovviamente per scontato che egli sia in buona fede. In caso contrario, lasciamo ad altri il compito di trovare quello più adatto. Ha perso il primo finanziamento del 2009 senza mai spiegarne i motivi; sottoscrive un protocollo con la Regione Campania attribuendosi la paternità del project financing e sconfessando al contempo la sua Giunta che in proposito, appena due mesi prima, diceva ben altro; afferma, nella delibera 177/16, che il Comune curerà la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica ma non riprende il vecchio progetto dell’Ufficio Tecnico, non dà disposizioni perché si proceda ad un suo aggiornamento e non commissiona alcuno studio sui flussi da e verso il porto per conoscere l’indice di redditività dell’opera; vuole la finanza di progetto ma non chiarisce se quella ad iniziativa pubblica o privata (183, comma 1° o comma 15° Codice degli appalti) guardandosi bene, intanto, dall’inserire l’opera in questione nel relativo strumento di programmazione; viene in Consiglio Comunale e, anziché difendere la sua scelta, vota come tutti a favore della proposta salvo poi dire, stizzito, che la relazione poteva essere fatta in ancora minor tempo (forse gli sfugge che ricopre l’incarico da oltre sette anni e che la richiesta poteva farla lui senza aspettare la nostra iniziativa) e che i fautori della gestione pubblica farebbero bene a non cantar vittoria.
Boh! E pensare che adesso si propone di mettere le sue “capacità” politiche anche al servizio della Nazione, candidandosi al Parlamento. Verrebbe da dire, come fanno gli americani, God save Sorrento, God save Italy!

* Segretario Circolo PD Sorrento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*