Sant'Agnello

Quando la morte bussa e si porta via una vita…

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In Penisola Sorrentina questa ricorrenza del 25 aprile 2016 è stata funestata dalla notizia della gravissima tragedia che si è abbattuta su un giovane marittimo di Sant’AgnelloGiosuè Sorrentino – rinvenuto cadavere nella stiva della petroliera (Bianca Amoretti) sulla quale era imbarcato con una profonda ferita al collo che lascia presupporre essere stato vittima di morte violenta per incidente o assassinio. Le ipotesi di suicidio non sembrano credibili visto che non è stato ritrovato sul posto l’arma che avrebbe provocato il decesso. In queste ore si legge anche del rinvenimento di una fresa nei pressi del cadavere, ma un alone di mistero circonda questa morte che ha sconvolto la vita di una famiglia della Penisola ancora una volta al centro di oscure vicende di morte che periodicamente si verificano a bordo di navi senza che però, almeno per quanto a nostra memoria, si addivenga alla causa precisa dell’accaduto.

In certi momenti riesce davvero difficile discutere di altro,  di qualunque altra cosa, appare fuori luogo alimentare sterili discussioni che invece abbondano soprattutto i social dove anche l’orrore per una tragedia dura il tempo di un post e si confonde in quel “mare magnum” di post che, nel loro casuale sussesguirsi, svuotano di senso qualunque situazione relegando tutto a livello di routine. La morte non è mai, non può essere routine! Abbiamo perciò il dovere di fermarci a riflettere – anche perchè la Festa della Liberazione è una Festa che ricorda le morti, tante morti – visto che essa si presenta all’improvviso, senza bussare o chiedere permesso e impone la sua regola di eternità.

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