Diario Politico©Raffaele Lauro,  Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, l’ing. Antonio Elefante interviene sul sequestro della Piemme

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Antonio Elefante
Antonio Elefante

Sul caso del seqeustro della struttura “Piemme” a Piano di Sorrento pubblichiamo l’intervento che l’ing. Antonio Elefante (indagato in questa vicenda, ndr) ha postato su Facebook. Scrive Elefante:

“Buon giorno cari amici…Che Italietta da quattro soldi…! Che Comune ….! Vi racconto della vicenda di PIEMME!
Altro giorno mi notificano un avviso di garanzia perché il GIP di Torre Annunziata aveva deciso di porre in sequestro la fabbrica di limoncello Piemme che è situata in prossimità del cimitero di Piano di Sorrento… L’odore dei baba al limoncello disturbava la pax eterna dei morti...

La fabbrica sarebbe abusiva inquina l’ambiente, l’aria, le fogne e comporta una violazione agli standard urbanistici…Infatti più gente ci lavora e da da mangiare ai propri figli più lo standard (di merda) si altera.
Sfogo a parte…Perché Italietta di merda…perché qui non conta più niente…non conta la storia non contano gli atti non contano le sentenze penali e amministrative…Conta solo il protagonismo e l’abbietta voglia di essere protagonisti del disastro.
La fabbrica nasce nel 1960 (allevano polli) insieme ad altro capannone proprio azzeccato al cimitero… Non occorreva licenza e non occorreva parere paesaggistico (lo dice la Procura), ma in area di rispetto cimiteriale. Nel 1968 il Consiglio Comunale decide di accettare una transazione con gli stimatissimi proprietari dell’epoca e legittima la presenza del capannone oggi di Piemme e consente la delocalizzazione di quello azzeccato al cimitero…

Qui finisce la storia della legittimità di quello che preesisteva… Il capannone verrà utilizzato per i successivi 40 anni dalla fabbrica di intarsio e nulla questio…salvo che nel 1983 il Pretore di Sorrento interviene con una propria sentenza penale ad assolvere i precedenti proprietari per aver eseguito lavori che il Pretore definisce di manutenzione e restauro e …quindi…quindi…riafferma la legittimità della struttura così come era è così come stava anche se in zona di rispetto cimiteriale. Nel 2006 i signori PIEMME comprano la struttura nella concreta consapevolezza che l’immobile fosse legittimo… come di fatto lo è … è incaricano me per trasformare la attività di intarsio in attività di produzione del limoncello. Lavori di perfetta conservazione di quello che c’era senza modificare superfici volumi e sagoma e prospetti…dispongo anche la demolizione di alcune superfetazioni non rilevabili dalle foto del 1966… epulisco tutti i prospetti ..

Facciamo i lavori poi li sospendendiamo per 4 anni nel periodo della crisi e poi li riprendiamo nel 2012 per concludersi nel maggio 2014… Nel giugno del 2014 il buon Comune di Piano di Sorrento ci contesta che la sostituzione del condotto fognario esistente avrebbe dovuto munirsi del parere della Soprintendenza e comunque rileva la presenza di un forellino sul prospetto che ne avrebbe alterato la sua conformazione e comunque ci contesta…dopo 8 anni… il fatto che il capannone si trovi in zona di rispetto cimiteriale…. Via con una bella Ordinanza di demolizione e una Ordinanza di chiusura attività. ….(ci si diverte)… I Carabinieri ovviamente si divertono anche loro davanti a tanta carne sul fuoco e via…parte anche il procedimento penale…

Nel frattempo ricorso al TAR e con due sentenze lapidarie nel mese di dic 2015 si annullano le Ordinanze del Comune ….Il Comune aveva sbagliato a non tenere conto delle atto transattivo del 1968…..finita qui…? Nooooo! La Procura, che ovviamente non sa della transazione non sa della sentenza del Pretore D’Isa non sa delle sentenze del Tar di dicembre 2015 ..dispone il sequestro dell’immobile. ….. Ovviamente, siccome siamo fiduciosi della giustizia italiana (che molto lentamente arriverà) e consapevoli che si tratti della ennesima esercitazione, nel frattempo vi suggeriamo un viaggio per disintossicarsi da questa Italietta di merda…”.

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