Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia,  Sorrento

A proposito del presunto terrorista iracheno a Sorrento…

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libro fracassiC’è un bel libro che tutti dovremmo leggere e tener presente nel nostro quotidiano rapporto con l’informazione, soprattutto quella planetaria che riguarda cioè eventi di cui diventiamo spettatori grazie ai media, in particolare la televisione. Il libro si intitola “Sotto la notizia niente” e l’ha scritto Claudio Fracassi, un giornalista che ne ha viste e sentite di cotte e di crude e che ha aperto uno squarcio molto scomodo in quel mondo che sta a metà tra politica e informazione di regime il cui interesse è prevalentemente quello di disinformare per disorientare o, anche, orientare la pubblica opinione. In queste ore, mentre si discute dell’attentato a Bruxelles, teniamo perciò alto il livello di attenzione su quanto stanno facendo i Governi e di che cosa stanno discutendo sfruttando l’emotività collettiva e la distrazione che ne è derivata per questa ennesima tragedia del terrore sostenuta da vere e proprie maratone televisive che lasciano poco o nessuno spazio ad argomenti diversi da quelli del terrorismo islamico.

angelino alfanoE veniamo alla notizia del terrorista, o presunto tale, beccato a Sorrento mentre dormiva in un’auto (un terrorista come fa a dormire in auto senza pensare che qualunque pattuglia che passa sicuramente lo sottopone a un controllo di routine), arrestato lunedì 21 marzo 2016, cioè il giorno prima dei fatti di Bruxelles. La notizia dell’arresto, di per sè clamorosa se rispondesse a vero che l’uomo fosse collegato all’ISIS e non solo un criminale con reati comuni per i quali era ricercato, è stata congelata per 24 ore dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano che l’ha annunciata nell’ambito di una comunicazione istituzionale sulle ordinarie attività di controlli delle Forze di Polizia. L’ha fatto 24 ore dopo i fatti di Bruxelles, dandola come una notizia gettata lì quasi per caso. Visto quel che di solito succede in queste circostanze all’annuncio doveva seguire un’evidente e generale mobilitazione delle Forze dell’Ordine, come la Tv ci ha abituato a vedere: invece così non è stato.

Giuseppe Cuomo
Giuseppe Cuomo

Per il Sindaco Cuomo, da mesi alle prese con i problemi giudiziari della sua maggioranza, si è trattato di un utile diversivo per spostare l’attenzione dai fatti di casa propria a una minaccia terroristica che, in questo momento trova terreno fertile nel colpire l’immaginario collettivo, mentre potrebbe essere assolutamente destituita di fondamento per come proprio il Ministro Alfano ci ha abituati a trattare delicatissime questioni internazionali per le quali non si comprende ancora come possa continuare a occupare la poltrona dell’Interno. Del resto affermare che, secondo Francia e Belgio, l’uomo arrestato a Sorrento  potrebbe essere un terrorista legato all’ISIS è un’informazione che non possiamo assolutamente verificare, ne l’interessato controbatterla visto che su questa storia è immediatamente calato il silenzio e dell’uomo si potrebbero perdere definitivamente le tracce. Dobbiamo prenderla per buona dando così fede al Ministro, che pure vanta buone relazioni con la città di Sorrento e con alcuni politici locali, oppure sospettare si sia trattata di una messa in scena, utile magari a distogliere per un po’ l’attenzione dai fatti sorrentini e allentare anche la pressione delle Forze dell’Ordine che indagano sulla municipalità? Tutto è possibile, come ci insegna la quotidianità e come coloro che sono interessati al tema possono capirlo di più leggendo il libro di Fracassi, datato 1994 e che è possibile comprare per pochi euro sulla rete.

La stessa dichiarazione del Sindaco suscita qualche perplessità: “Lascia sgomenti apprendere che nella nostra terra si sia potuto nascondere un presunto terrorista. Confidiamo che l’intelligence accerterà che si è trattato di un episodio isolato, senza alcun legame con la Penisola Sorrentina“. Qualche settimana fa “Il Fatto Quotidiano” ha pubblicato un’inchiesta sui nuovi orientamenti turistici mondiali proprio a seguito della minaccia terroristica indicando l’Italia come la meta preferita da parte di turisti di mezzo mondo che la giudicano un paese sicuro. E’ un dato di fatto che l’impennata turistica almeno degli ultimi due anni che si è registrata anche, o soprattutto, in Penisola Sorrentina sia dovuta proprio a questa situazione e a questa reputazione che vanno difese proprio per lo straordinario benefico effetto che producono sulla nostra economia. Anche per questo l’annuncio del Ministro Alfano è stato improvvido e in grado di generare solo disastri che è giusto chiedersi a chi possano giovare!

SOTTO LA NOTIZIA NIENTE

“Ciò che si vede non è ciò che è; ciò che si sa non è ciò che è stato”.
Questo è il centro della questione.
Questo corsivo così forte e lapidario è il cuore della riflessione su cui Claudio Fracassi (direttore del settimanale “Avvenimenti”), già nel 1994, poneva l’attenzione nel suo saggio sull’informazione planetaria “SOTTO LA NOTIZIA NIENTE”.

Erano gli anni dell’inganno informativo sulla guerra nel Golfo Persico, erano gli anni dell’impacchettamento delle notizie sul conflitto nell’ex Jugoslavia, erano gli anni, in Italia, dell’ascesa al governo del fenomeno politico-mediatico Silvio Berlusconi. Oggi non c’è nulla di troppo diverso: abbiamo un’altra guerra (quella in Afghanistan) che tiene alta la tensione informativa, c’è di nuovo l’imprenditore-capodelgoverno Berlusconi alla ribalta nazional-televisiva (quel dannato conflitto di interessi che lo riguarda, lungi dal risolverlo, potrebbe, a suo dire, danneggiare i suoi interessi privati, piuttosto che, come di norma si potrebbe pensare, quelli collettivi di tutti i cittadini di questa “repubblica dei fichi d’India”) e, per chi ha memoria per ricordare, è sceso un silenzio assordante da parte di tutti i media su quei “piccoli” incidenti estivi di Genova occorsi durante il summit mondiale degli OTTO GRANDI DELLA TERRA.

In un’era in cui la comunicazione ha un posto di fondamentale impatto per la formazione delle coscienze (e delle conoscenze), e in uno spazio che aspira a diventare veramente globale, il pericolo maggiore è quello che ci si illuda, ingenuamente, che l’informazione sia lo specchio della realtà, coincida con la realtà, l’immagine del pianeta rappresenti il pianeta, o peggio ancora che, come nota Paul Virilio, la cosa descritta prenda il sopravvento sulla cosa reale.
La distinzione, non così ovvia come può sembrare, tra fatti e notizie, tra news e views, diventa sempre più labile agli occhi di una coscienza a-critica (la maggior parte delle menti pensanti, purtroppo), lasciando che si faccia strada la convinzione per cui oggi ognuno di noi sa tutto di tutto; una falsità ancor più pesante e negligente se si tiene conto che l’ottanta per cento della copertura informativa del pianeta è garantita (controllata) da sole quattro grandi agenzie di stampa occidentali; così stando le cose, è facile dedurre come l’immagine del mondo che rimbalza in ogni angolo raggiungibile di questa terra sarà sicuramente un’immagine parziale e a senso unico, dal “nord” al “sud” del mondo.

Se, come affermato nella risoluzione n.59 dell’Assemblea generale dell’Onu nel 1946, l’informazione è veramente un diritto fondamentale dell’uomo e pietra di paragone di tutte le libertà, allora la problematica dell'(ab)uso dei canali informativi tradizionali, associato allo sviluppo vertiginoso di nuovi mezzi di comunicazione, è il problema cruciale del nuovo millennio.
L’informazione non luccica… Abituatevi, quindi, a prendere l’informazione per ciò che è, un mondo distinto dalla realtà; ed infine, state attenti: date del lei all’immagine, quando lei ti da del tu.

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