Sorrento

Comune Unico, la “dichiarazione di guerra” di Pinto e un PD diviso sull’ipotesi di fusione

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Francesco Mauro PD
Francesco Mauro

Ferdinando Pinto
Ferdinando Pinto

Francesco Mauro è il segretario cittadino del PD a Sorrento promosso in Consiglio comunale sulla scia delle dimissioni presentate dal Prof. Ferdinando Pinto e a seguito della rinuncia a subentrargli da parte del primo dei non eletti, Gianni Iaccarino. La ragione per la quale Mauro (cui formuliano gli auguri di buon lavoro e di un impegno che si preannuncia battagliero al servizio della Città) arriva in Consiglio è che trattasi di un impegno assunto già al momento elettorale e non c’entra assolutamente nulla con la diatriba sul “comune unico” e il dietro front di Giuseppe Cuomo e della sua maggioranza.

Piuttosto l’accaduto ha fornito a Pinto lo spunto per trasformare il passaggio di testimone in un caso politico utile a giustificare il transito all’opposizione del PD dopo un feeling iniziato alla vigilia delle elezioni e proseguito per i primi 9 mesi della consiliatura. Perchè Pinto e il PD abbiano voluto conferire un connotato marcatamente politico alla vicenda non è ancora chiaro visti anche i regolamenti consiliari che richiedono, ai fini dell’istruttoria di una proposta da sottoporre al consiglio, il rispetto di tempi che certamente non sono i 5 giorni lamentati da Pinto. L’intervista che il Professore ha rilasciato al settimanale Agorà merita di essere letta perchè svela l’intento di Pinto e del suo partito (almeno di quello sorrentino) di imporre con la forza della politica regionale addirittura l’unificazione dei Comuni contro la volontà del Consiglio in nome di un presunto interesse dei Cittadini che invece è tutto da dimostrarsi e che, se interpellati, sembrano essere per la stragrande maggioranza contrari all’unificazione dei Comuni. La “minaccia” di Pinto di avvalersi del proprio Partito per attuare il comune unico non può passare inosservata a chi si occupa di politica, sia per la qualità del personaggio e di quello che rappresenta, sia perchè esprime una logica spregiudicatamente disinvolta dell’appartenenza politica utile ad assecondare finalità che interessano, nel caso, lui e il PD di Sorrento. Leggiamo che cosa ha dichiarato Pinto al giornale.

LE DICHIARAZIONI DI FERDINANDO PINTO (PD)

Il nostro impegno sul Comune Unico non si ferma, ci proveremo contro il Consiglio comunale di Sorrento, a favore dei Sorrentini“. E ancora: “…Il Sindaco ha assunto l’impegno sul comune unico con il sottoscritto, Luigi Mauro ed il segretario cittadino del PD (Francesco Mauro, ndr)…La battaglia si sposta su un altro livello. Tramite il Consiglio regionale che può avviare l’iter. Noi siamo un partito nazionale, altro che listarelle civiche, che governa proprio la Regione e poi la Nazione. Loro dei consiglieri regionali non conoscono neanche i numeri di telefono. Ci sono casi in cui il Comune unico si è fatto anche contro il parere del consiglio comunale e grazie al favore dei cittadini…“. E infine: “Il vero interlocutore della zona, oltre a Sagristani,  che è stato il primo a porre al centro del dibattito politico la questione del comune unico, è il sindaco di Meta Giuseppe Tito che conosce i meccanismi del consiglio regionale da vicino. Se lui vuole portare avanti questo percorso , noi ci saremo e valuteremo le strategie da seguire”.

Il PROGRAMMMA PD ALLE AMMINISTRATIVE 2015

Nel programma elettorale che il PD ha presentato alle elezioni a Sorrento vengono ribaditi alcuni concetti: il PD si presentava in alternativa a Cuomo e a Fiorentino, ma in condizioni chiaramente non competitive, tant’è che il risultato è andato anche al di sotto delle aspettative di una “sconfitta onorata” e Cuomo l’ha ricordato al PD quando gli ha rinfacciato (sempre sul settimanale Agorà) l’esito del voto e l’errore di non aver scelto invece di correre insieme a lui alle elezioni. Nel qual caso il PD avrebbe avuto un peso politico diverso in seno all’amministrazione. Un ragionamento che non fa una grinza! Il PD nel programma rivendica il fatto di essere l’unica espressione politica connessa a tutti gli altri livelli istituzionali, regione e governo nazionale, circostanza che gli conferisce un’autorevolezza (sembra di capire) che prescinde anche dal valore dei consensi ottenuti a Sorrento (concetto che Pinto ribadisce anche nell’intervista). Inoltre individua nella creazione della Grande Sorrento, alias comune unico, l’unica strada da percorrere per soddisfare le attese della Città e per aprirle nuove prospettive di crescita e di sviluppo. Se Pinto e il PD avessero vinto le elezioni si sarebbe trattata della strada maestra da perseguire dall’Amministrazione in virtù del mandato popolare. La realtà è ben diversa e Cuomo ha abbondantemente vinto le elezioni al primo turno acquisendo il diritto a governare sulla base del proprio programma e con le espressioni amministrative votate dai cittadini.

IL RETROSCENA

A quale titolo Cuomo avrebbe assunto con Pinto e Mauro senjor e junior l’impegno ad attuare il punto programmatico più importante di un partito uscito sonoramente bocciato dalle elezioni e tanto pregnante sul piano politico addirittura a livello comprensoriale, è interessante saperlo. Anche perchè, a sentire alcuni esponenti della maggioranza, essi non hanno cognizione di questo accordo al punto da aver dato l’alt a Cuomo a procedere su questa strada. Sempre qualche voce interna lascia trapelare la supposizione che debba essersi trattato di un’intesa di Pinto con Cuomo e Sagristani, tanto più che Pinto, svolgendo il suo studio anche una funzione di consulenza legale per conto del Comune di Sant’Agnello, avrebbe avuto garanzie sull’interesse politico del Sindaco a perseguire questo obiettivo politico ambizioso. Anche fonti santanellesi confermerebbero questa tesi per cui il dietro-front imprevisto da parte di Cuomo avrebbe spiazzato Pinto che si preparava a dimettersi proprio per assumere la funzione di esperto incaricato dal consiglio comunale di Sorrento per l’istruttoria sul comune unico. Tutto qui, o quasi!

LE POSIZIONI DEL PD IN PENISOLA SORRENTINA

Le dichiarazioni di Pinto hanno un suono politico “sinistro“! Sentirsi autorizzato a dar seguito all’istruttoria anche contro il proprio Consiglio comunale e praticamente contro la maggioranza dei Sorrentini sicuramente non depone a favore del Professore che, oltre che politico ed esperto di diritto, dovrebbe essere espressione di una civiltà democratica e di una cultura politica che invece stridono fortemente con il senso delle sue dichiarazioni assimilandosi troppo al renzismo imperante nel partito e in Italia. Nello stesso PD peninsulare le posizioni sono fortemente contrastanti proprio sul comune unico. Massa Lubrense non sembra essersi espressa, così pure Sant’Agnello e Piano di Sorrento. A Meta il sindaco Tito ha bocciato tutte le esperienze consortili passate e considera una prospettiva futuristica la fusione per cui non ne potrebbe essere l’ambasciatore più adatto come prospettato da Pinto. Del resto non si conosce qual è la posizione del PD a Meta non essendosi espresso Paolo Trapani neo segretario cittadino. L’opinione del PD di Vico Equense ripetutamente espressa dal segretario Franca Rossi invece non lascia spazi ad equivoci ed è un no categorico.

Un commento

  • Un Elettore PD

    Spero che il PD peninsulare isoli le posizioni oltranziste del professor Pinto ex socialista craxiano. Il PD farebbe un autogol se si mettesse contro il popolo che non vuole un comune unico. E mi auguro che il saggio e prudente Tito non abbocchi. Sarebbe la fine di un sindaco votato dal popolo.

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