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Piano di Sorrento alle urne: ora è il momento di un “galateo politico-istituzionale”

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Giovanni Ruggiero
Giovanni Ruggiero

A Piano di Sorrento nel dibattito politico-giornalistico continua a tenere banco la ricerca del candidato-sindaco da opporre a Vincenzo Iaccarino alle amministrative della primavera 2016 e l’ultima iniziativa della maggioranza di Giovanni Ruggiero allargata a Gianni Iaccarino è stata quella di costituire una Commissione incaricata di trovare il candidato, possibilmente unitario, che dovrà vedersela nelle urne contro la compagine rappresentata da Vincenzo e Anna Iaccarino. Continuando così si conferma la nostra tesi e cioè che al di là delle posizioni contingenti il successore di Ruggiero comunque sarà individuato all’interno del gruppo che, più o meno da vent’anni, tira le fila dell’Amministrazione locale con la pretesa di continuare a farlo con scambi di poltrone con il solo obiettivo di conservare posti e potere.

Prescindendo dai risultati conseguiti da queste Amministrazioni gli elettori rischiano di rinunciare a svolgere quel prezioso esercizio critico che è sale per la democrazia e, soprattutto oggi, strada maestra per dare al Paese una classe di governo all’altezza della sfida che l’attende. Il tentativo di rianimare il malato in questo caso è lesivo degli interessi generali e quello che oggi occorre a Piano di Sorrento è innanzitutto la capacità di scoprire un protagonismo reale della sua classe dirigente amministrativa a livello cittadino e peninsulare essendo in ballo questioni di primario interesse per il futuro di questa comunità. I ritardi accumulati, le inadempienze e i contrasti che hanno sin qui ostacolato il varo di alcuni importanti programmi e iniziative devono lasciare il posto al confronto serio e alla proposta di uomini e donne responsabili che si candidano alla guida della Municipalità anteponendo gli interessi generali a quelli particolari che invece rischiano di prevalere.

Il primo interesse che tutte le parti in causa devono impegnarsi a garantire di fronte a un appuntamento che giunge dopo dieci anni di amministrazione-Ruggiero, è quello di realizzare una svolta senza pregiudicare, in questi ultimi sei mesi di amministrazione, i prossimi cinque anni indipendentemente da chi sarà il futuro sindaco di Piano. Il rischio è infatti quello di voler approvare sul finale di corsa progetti e programmi sin qui rimasti al palo col duplice obiettivo: ridimensionare la negatività del bilancio politico e condizionare l’operatività della futura amministrazione. Un po’ come si sta già facendo con alcuni appalti e gare sin qui evasi e che si sta cercando di mettere al sicuro prima della verifica elettorale. Piuttosto essendo imminente la consultazione elettorale tutte le parti in causa dovrebbero adottare un vero e proprio galateo politico-istituzionale in base al quale ciascun candidato sindaco con relativa lista si impegna a dettagliare nel programma elettorale tutte le scelte che intende fare su temi importanti come la realizzazione dei PiP, l’affidamento di Villa Fondi, la realizzazione di parcheggi a rotazione, il rilancio delle attività produttive, il restyling della rete fognaria, il borgo di Marina di Cassano e la politica dei quartieri carottesi, la ricostruzione della Scuola Elementare di Via Carlo Amalfi, etc…

Quale migliore occasione potrebbe infatti esserci dal proporre al corpo elettorale idee e programmi per dare risposte a questi annosi problemi facendoli diventare oggetti di un vivace confronto politico-elettorale sulla base del quale chiedere e ottenere il consenso da parte dei cittadini? Restituire un primato alla politica e ai temi di generale interesse servirebbe anche a recuperare quella dimensione politica che è stata annientata in questi anni e di cui invece non si può fare a meno da parte di una classe dirigente moderna e responsabile che intende assumersi l’onere di governare una città i cui problemi sono serissimi dovendo fare i conti anche con la pesantissima eredità di questi dieci anni!

Se invece prevarrà il gioco delle sacrestie, quello della combriccole e delle lobby preoccupate soltanto di salvaguardare i propri ambiti di influenza e di potere sulla pubblica amministrazione, allora l’appuntamento elettorale si trasformerà in uno scontro all’ultimo voto per il potere piuttosto che per risolvere i problemi del Paese. Solo in questo senso un Sindaco che lascia il campo dopo che per dieci anni ne è stato il dominus assoluto e incontrastato può riscattare il senso globale di questa esperienza senza rischiare, com’è accaduto pochi mesi fa a Massa Lubrense, di restare vittima di un pesante collasso politico, elettorale e personale.

2 commenti

  • Giordano Biondo

    Ci aspettiamo altre rivelazioni dai giornali su questo matrimonio Ruggiero e opposizione. Alla fine si abbracceranno tutti e finirà a tarallucci e vino. Altri tempi quando Almirante infiammava le piazze. Oggi nessuno è persona onesta tutti pensano ad arricchirsi e hanno la faccia di chiedere sempre il voto ma a che serve dico?

  • giovanni

    Ma quale galateo politico può esserci a Piano di Sorrento se pensano solo ai propri interessi e hanno ridotto la città a una vergogna. non faranno nulla fino alla fine, penseranno ai propri stipendi e garantirsi prebende future pure se perdono le elezioni e per rifarsi dei loro danni il paese dovra faticare assai. del resto abbiamo una qualità media degli amministratori molto al di sotto della sufficienza nonostante ci sono i cantori del padrone sempre in attesa dell’osso!

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