Piano di Sorrento

Premio Penisola Sorrentina, Mario Esposito: “facciamo un po’ di luce sui contributi”

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di Mario Esposito*

Mario Esposito
Mario Esposito

Carissimo Direttore,

dopo anni di attacchi gratuiti che mi sono letteralmente scivolati addosso oggi ho deciso di parlare. Resteranno forse delusi i lettori nel non leggere scottanti verità, ma soltanto la risoluzione di chiarire, una buona volta, le cose e fare luce sulla questione contributi che pare stia tornando a diventare il tormentone dell’autunno. Finora non ho mai replicato, seguendo l’antico adagio “excusatio non petita accusatio manifesta”. In questo caso, però, ho sentito il dovere verso i miei concittadini di raccontare come stanno davvero le cose, al di là delle valutazioni di carattere tecnico-amministrativo sugli atti predisposti dagli Uffici comunali, che esulano completamente dalle mie competenze e dalla mia preparazione. Adoro i giornali, in particolare quelli dello spettacolo.

Premio "Penisola Sorrentina"
Premio “Penisola Sorrentina”

Ma devo dire che in questi anni il primato di prima pagina e di articoli me lo ha detto “Agorà” e qualche volta anche il Tuo Blog. L’ho guadagnato però ingiustamente, perché ancora oggi non penso di meritarlo. Motivo delle mie apparizioni? Il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®. Devo confessare che per quelle poche volte che ho acquistato Agorà, mi son fatto l’idea leggendolo (può darsi che mi sbaglio: e chiedo scusa sin d’ora per questa mia “libertà di pensiero”) che esso segua una linea politica ben precisa, dove l’ imparzialità sia il sinonimo dell’ “antiruggiero”. Anche oggi mi ritrovo ad essere al centro dell’attenzione del giornaletto con il riferimento, in prima pagina, al Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®. Riferimento assolutamente ERRATO, perché i fondi europei di cui si parla nell’articolo sono quelli relativi alla manifestazione “Echi Barocchi in penisola Sorrentina”, organizzata dal Comune di Piano di Sorrento nel 2010 e oggi conclusa nella fase di rendicontazione e completamento: un’opera di promozione culturale che il sottoscritto ha svolto “gratuitamente” (è scritto anche questo nella determina: perché Agorà non riporta questi particolari ma si limita a virgolettare solo frasi scelte?).

Premio-Penisola-Sorrentina2Gratuitamente, dicevo, e per diversi mesi di lavoro organizzativo: il contributo ha coperto, infatti, unicamente le spese delle mie trasferte a Napoli, il costo di un consulente per il caricamento di alcuni dati in un sistema elettronico di certificazione della spesa, alcune spese di gestione e così via. Questo a fronte di un finanziamento regionale, che ora sarà erogato dalla Regione Campania a favore del Comune di Piano, di circa Euro 50.000,00. Nessun compenso è stato, quindi, offerto al sottoscritto (è scritto pure questo in determina!). Si sono riconosciuti complessivamente 3.000,00 euro (tassati) per rimborsare spese affrontate dal sottoscritto nelle fasi di chiusura del progetto, a fronte dei circa 50.000,00, che si sarebbe potuto correre il rischio di perdere e mandare indietro all’Europa. Io penso che questo sia il male del Sud, della Campania e di Piano di Sorrento: troppe chiacchiere, troppa dietrologia e pochissima progettualità. Si sbattono le cose in prima pagina senza verificarne le finalità, gli scopi, gli obiettivi di lunga durata. E’ una politica dell’urlo, dell’avvelenamento dei pozzi e non certo del ben governare e del bene informare.

ruggiero magdiBasata poi, il più delle volte, su notizie errate. Come il richiamo di oggi in prima pagina al Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, che in questo caso non c’entra assolutamente niente e che serve solo a confondere le idee alla gente, dirottandone il consenso. Il contributo di cui stamane parla Agorà è, infatti, relativo ad un rimborso delle spese anticipate dal sottoscritto per l’espletamento di un’attività culturale gratuita di supporto al progetto culturale, realizzato del Comune di Piano, “Echi Baroccchi in Penisola Sorrentina”. Evidentemente, però, a qualche persona che sta dietro il giornaletto fa comodo mettere sempre il Premio al centro per dire che il Comune di Piano di Sorrento spende e spande per questa iniziativa, che meriterebbe – a sommesso avviso di chi scrive e lo realizza- una costante e crescente attenzione. Tornando al caso sollevato da Agorà stamane, il sottoscritto ha firmato una convenzione col Comune in cui tutti i dati riportati e riferiti alla natura giuridica (ditta individuale e non associazione) sono esatti.

DSC01394_39803_31892Nell’accettare il contributo nessuna infrazione è stata quindi commessa dal sottoscritto, neanche rispetto al regolamento comunale, che consente al Comune di erogare contributi ad associazioni, enti privati, persone fisiche. Si tratta, in questo caso, di un problema di forma e non di sostanza: di capire se Mario Esposito ha svolto un’attività di promozione culturale, in convenzione con il Comune, in qualità di presidente di un’associazione culturale o in qualità di titolare di una ditta individuale. In entrambi i casi sarei stato comunque legittimato a farlo e avrei avuto diritto a percepire il contributo a rimborso delle spese sostenute. Lo svolgimento delle procedure di assegnazione, eventuali errori materiali incorsi nella redazione degli atti e le relative rettifiche segnano qui il campo di una materia amministrativa, su cui invero nessuna valutazione tocca al sottoscritto, il cui unico obbligo, nello svolgimento delle proprie attività di promozione culturale, è stato semplicemente quello di eseguire alla lettera tutto ciò che la convenzione stipulata col Comune di Piano prevedeva. E qui “Agorà” sottolinea un dato molto importante, su cui desidero porre l’attenzione: il contributo è stato riconosciuto solo alla fine delle attività.

Carlo Pepe
Carlo Pepe

Senza acconto, come invece era previsto in convenzione. Quindi ricapitolando: ho lavorato gratis, ho anticipato le spese per portare a termine le fasi di completamento di un progetto culturale realizzato dal Comune, ho anticipato tutte le spese e, alla fine, per legge dovrò pagare anche le tasse sul rimborso delle spese che ho anticipato, in quanto il contributo è stato erogato ad una Ditta individuale e non a un’associazione culturale. Penso davvero che qui la parola “imprenditore individuale” l’abbia relegata ai margini! Perché l’avrei fatto, ci si può chiedere? Semplice la risposta: perché in Piano io ci credo; perché amo lo spirito di squadra; perché penso sia sempre positiva una sinergia con l’Ufficio cultura del nostro Comune; per lo stesso motivo per cui tanti miei colleghi realizzano bellissime manifestazioni, in convenzione o collaborazione col Comune, accompagnando le nostre festività estive, patronali, natalizie. Il finanziamento regionale che sarà ottenuto ora dal Comune di Piano di Sorrento da parte della Regione Campania, grazie all’Amministrazione comunale e al lavoro scrupoloso svolto dal Rup dr. Carlo Pepe (che in questa fase finale si è avvalso del mio modesto supporto organizzativo) andrà ora direttamente nelle casse del Comune, che quindi ha realizzato una manifestazione bellissima a costo zero puntando sull’utilizzo dei fondi europei.

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Nicola Piovani

Ora questi fondi potranno essere utilizzati dall’Amministrazione per realizzare altre opere o altri eventi. Purtroppo, non tutti i cittadini possono conoscere i meccanismi dell’erogazione di finanziamenti regionali, i tempi, i regolamenti, le procedure istruttorie relative ai contributi. E diventa macchinoso e complesso comunicare e raccontare notizie tecniche. Molto più facile, allora, offrire all’opinione pubblica notizie “saporite” per nutrire demagogie e malcontenti politici su cui innestare campagne elettorali o “anti-amministrazione Ruggiero”. Lo stesso Premio “Arturo Esposito®” (tante volte chiamato in causa) ha offerto tanto in silenzio, in una programmazione concertata con l’Ufficio cultura del Comune. Convegni bellissimi a Villa Fondi, mostre in Villa dedicate all’archeologia, articoli sul Sole 24 Ore dedicati al Museo e al mito delle Sirene (poi alla falsa notizia del Ninfeo trasferito si grida allo scandalo!), una bellissima pubblicazione curata dall’Amministrazione comunale sul mito delle Sirene in Penisola Sorrentina, uno spettacolo al teatro delle Rose con giornalisti e ospiti di fama nazionale, un evento bellissimo con il Premio Oscar Nicola Piovani live in sala consiliare, uno splendido Natale con Lino Banfi testimonial gratuito dell’accensione dell’albero, la presenza di Piano di Sorrento e delle sue bellezze archeologiche all’interno della Borsa internazionale del Turismo di Milano e alla Borsa Mediterranea del turismo di Napoli.

banfiEppure sul Premio, per due anni consecutivi, sono piovuti attacchi. Alimentando false notizie. Creando redditi d’oro inesistenti. E tanti, troppi errori hanno fatto da colonna sonora di sottofondo. Errata, in particolare, è stata l’interpretazione dei formulari regionali del progetto, tema finito al centro di interrogazioni consiliari di Anna Iaccarino e di alcuni onorevoli parlamentari, che hanno semplicemente “parafrasato” le considerazioni della consigliera di opposizione. L’interrogazione è stata smantellata, punto per punto, durante la registrazione della trasmissione “Presa diretta”, ma purtroppo la redazione non ha reso pubbliche queste immagini, limitandosi a mandare in onda l’intervista a qualche carottese che affermava di non conoscere il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®: cosa assai strana visto che Agorà ed altre testate (anche il Tuo blog, a dire il vero) hanno dato sempre al Premio le prime pagine, i post più in vista, collegandolo (e me ne duole) agli scandali più clamorosi, costruiti con un ossessivo esercizio di fantasia. È vero che c’era spesso chi intingeva la penna nel fiele e nell’invidia, ma è anche vero che qualcuno disse “Parlate, parlate, qualcosa resterà”.

imagesMi è sembrato davvero strano, quindi, a fronte di cotanta “portata mediatica” nessuno poi conoscesse il Premio, quando la giornalista chiedeva dell’evento. Al di là comunque di questa simpatica considerazione, che lascia il tempo che trova, segnalo invece molto più seriamente che il “Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® è un marchio d’impresa privato e pertanto nessun riferimento ad esso andrà fatto d’ora in poi in maniera impropria o decontestualizzata, come ad esempio ha fatto sul numero di oggi sabato 26 settembre il settimanale “Agorà” in prima pagina, col risultato finale (ed il consequenziale danno) di offuscare l’immagine di un Evento prestigioso ed affermato, fatto apparire ai lettori come “il divoratore” continuo di contributi a iosa anche laddove essi non ci siano, come nel caso di stamane. Smettiamola con queste ipocrisie! Si tratta di un Evento che – voglio ricordarlo – tra i tanti meriti annovera anche quello di aver contribuito a scrivere la storia di Piano di Sorrento: nel 2008 il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”® è diventato, infatti, il fulcro organizzativo perché il Comune di Piano meritasse il titolo di Città. Ben venga ogni articolo, ogni cronaca, ogni controllo degli atti, ogni libertà di pensiero e di stampa ma ben venga anche il rispetto del lavoro altrui e delle professionalità offerte, molte volte gratuitamente, al paese come nel mio caso che è stato sollevato stamane da Agorà, su cui ho avvertito l’urgenza di offrire un chiarimento, un racconto più circostanziato e anche stavolta legato, erroneamente, al “Premio Arturo Esposito”®, che si prepara a celebrare, a fine ottobre qui a Piano, il Ventennale della propria attività. Nel rispetto dei lettori e dei nostri concittadini bisogna sempre raccontare i fatti nella loro integrità e nella loro completezza, senza sovrapposizioni o collegamenti inesistenti. Questo – penso – sia alla base di una politica e di una informazione oneste.

Grazie per avermi ospitato sul Tuo blog e grazie a chi ha voluto leggermi fino alla fine.

*Direttore del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”

Un commento

  • Giordano Biondo

    Una volta ci sarebbe stato il rogo come quello che colpì Giordano Bruno, mio quasi omonimo, ora ci si arrampica sugli specchi ma si dice che proprio di buone intenzioni sono lastricate le vie che portano diritto all’inferno…Non riusciamo a cogliere il senso del discorso e di questa giustificazione

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