Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, ancora una gravissima denuncia di Antonio Elefante

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Cantiere C.so Italia vallone S. Giuseppe
Cantiere C.so Italia vallone S. Giuseppe

Non sappiamo se Giovanni Ruggiero abbia sporto querela nei confronti di Antonio Elefante per le gravi accuse da questi rivolte all’indirizzo del Comune di Piano di Sorrento qualche mese fa. Dal canto suo Elefante aveva spiegato di essersi già recato dall’autorità giudiziaria per denunciare i gravi fatti accaduti e di cui è diretto testimone se non addirittura vittima. Sta di fatto che l’Ingegnere nonchè Assessore al Comune di Vico Equense ritorna sull’argomento e amplifica ulteriormente la propria denuncia col post apparso in tarda serata sulla sua bacheca Fb e che di seguito riportiamo: “Passando stamane per il Corso di Piano ho sbirciato all’interno del cantiere che ormai orna il paesaggio della città da oltre un anno e mezzo…In disparte ogni commento sui tempi e sui modi di realizzare l’opera pubblica e il disagio arrecato a tutta la Penisola Sorrentina;

Antonio Elefante
Antonio Elefante
Giovanni Ruggiero
Giovanni Ruggiero

in disparte la constatazione che anche questo rappresenta l’ennesimo fallimento dell’Amministrazione comunale di Piano di Sorrento e degli organi gestionali e tecnici….ogni opera pubblica è l’occasione per piazzare affari piuttosto che assolvere ad un pubblico interesse…in disparte ogni ragionevole dubbio del sistema di aggiudicazione e poi affidamento dei lavori a personaggi occulti, prestanomi e ….pure di più….. con la tacita complicità dei tecnici e dei politici che bene sanno cosa succede su questo cantiere e quale sia il malaffare che vi serpeggia; in disparte tutta la rabbia dei commercianti e dei cittadini di Piano ogni volta che vi è una giornata di pioggia, con la totale indifferenza di chi si atteggia a tutore della legalità…orbene, oggi ho notato che per mettere in opera una tubazione di grandi dimensioni è stato tagliato tutto l’arco in muratura che costituiva la struttura portante e storica dello antico ponte che collegava le due sponde della vallone S. Giuseppe e che compare su tutte le foto storiche di Piano di Sorrento…Mi chiedo se questi signori sono consapevoli del danno stratosferico arrecato alle strutture del vecchio ponte e conseguentemente affidarci alle grazie della buon Dio….Come si farà a consentire il transito sulla restante parte della ponte quando l’altra metà ci manca o è tagliata? La smettessero una buona volta di pavoneggiarsi nel possedere il niente e cominciassero a fare qualcosa per la città…Ma se proprio non ci riescono, si astenessero da fare altri danni e più di quanti ne hanno arrecati negli ultimi 9 anni…”.

Al di là delle beghe politiche, ma si rende conto il Sindaco Ruggiero della gravità delle accuse formulate da Elefante con queste poche righe? Ha proceduto ad horas a una verifica sulla denunciata demolizione dell’arco in muratura che mette a rischio la sicurezza del ponte? Si è reso conto dell’esplicita, gravissima denuncia sui lavori, sull’affidamento e sulla gestione del cantiere? Le forze dell’ordine – Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, ma anche i Vigili Urbani e viste le implicazioni strutturali anche i Vigili del Fuoco – dovrebbero procedere d’ufficio a tutti i dovuti accertamenti informando la Procura di Torre Annunziata di fatti tanto gravi pubblicamente denunciati da parte di un tecnico,  nonchè Amministratore pubblico e che assumono pertanto un valore ancora più significativo!

Se tutte le Autorità navigassero sulla rete e specificamente su FB rileverebbero una quantità impressionante di denunce pubbliche fatte da cittadini che ci mettono la faccia con tanto di nome e cognome e che perciò non possono restare inascoltate. A meno che non si sia in presenza di una “sospensione della giustizia e delle legalità” in tutta la Penisola Sorrentina dove i fenomeni di malcostume e di corruzione che coinvolgono pubblici amministratori e dipendenti sembrano essere addirittura di dominio pubblico e se ne parla in tutti i contesti con tale disinvoltura da lasciar presupporre che esista la quasi certezza di impunità per coloro che pongono in essere comportamenti evidentemente delittuosi ai danni della P.A. e della collettività in generale. Se dovesse persistere uno stato d’inerzia da parte delle Autorità preposte (a meno che non siano già in corso indagini e accertamenti coperti da segreto istruttorio) è chiaro che occorrerà investire altre Autorità, istituzionali e giudiziarie, di questa situazione che sta evidentemente degenerando.

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