Diario Politico©Raffaele Lauro,  Meta

Meta, Esposito: le guerre intestine al Partito Democratico

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di Salvatore Esposito

Giuseppe Tito e Salvatore Esposito
Giuseppe Tito e Salvatore Esposito

Apprendo dalla stampa locale che finalmente il congresso cittadino del Partito Democratico di Meta si terrà a dicembre. Ironico e grottesco. Come alcuni sicuramente ricorderanno, sono almeno sette mesi che chiedo di fare chiarezza nel partito e soprattutto di voltare pagina dopo la poco lusinghiera performance della passata segreteria. Inoltre per far fronte ad un evento così importante e dopo le tante vicissitudini, scontri intestini, chiesi di aprire la sezione ai cittadini invocando subito un’assemblea generale rivolta a tutti gli iscritti e simpatizzanti democratici. Ma niente, parole al vento. Il partito metese ha galleggiato per mesi nel silenzio assoluto, senza una guida legittima ne un piano noto a noi “umili” iscritti e militanti. Adesso qualcosa si muove, ma le informazioni trapelano soltanto dalla direzione provinciale di Napoli. I “dirigenti” tacciono ancora.

Lo scontro e sempre lo stesso da anni. C’è un gruppo che fa capo al neo sindaco di Meta Giuseppe Tito, iscritto del PD e da pochi mesi dirigente provinciale dei democratici ed un gruppo che gli si è schierato apertamente contro nelle ultime elezioni comunali appoggiando la lista capeggiata dall’arch. Viggiano (iscritta all’UDC?). In mezzo a loro ci sono tanti metesi ed iscritti che non sono interessati a queste “guerre di potere” e tra questi mi colloco anch’io.
Personalmente giudico l’operato dell’attuale sindaco più che positivo. La sua amministrazione sta lavorando bene e i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante ciò, comunque reputo che il ruolo del PD Meta non dovrebbe essere quella di “zerbino” o “fiancheggiatore” del sindaco come alcuni temono, ma sicuramente non deve essere uno strumento per ottenere “rivincite” improbabili o mezzo per “un’opposizione ad oltranza”.
Il ruolo del nostro partito deve essere quello di “supporto politico” e di “critica” quando le circostanze lo richiedono, ma con la consapevolezza che il primo cittadino di Meta è pur sempre un nostro “compagno ed iscritto” e non un nemico da combattere. Quindi la critica deve essere “costruttiva” e non “precostituita”.
Nonostante l’opera di mediazione tentata dal “reggente” Paolo Trapani la settimana scorsa, si rischia di giungere anche al congresso divisi e con due liste contrapposte pronte a mostrare i denti e i muscoli a colpi di “tesserato”. Se le parti in campo hanno realmente questa intenzione penso che la soluzione sia quella di lavorare ad una “terza lista” estranea a questi giochetti e composta da giovani, facce nuove e metesi interessati al bene del proprio partito e soprattutto al bene del loro paese.

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