Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sorrento

Commemorazione Borsellino, so chi ha imposto l’assenza del Comune di Sorrento

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di Rosario Fiorentino

Rosario Fiorentino e Federico De Raho
Rosario Fiorentino e Federico De Raho

Ieri a Sorrento si sono dati appuntamento i rappresentanti di diverse associazioni impegnate per la legalità e contro le varie mafie, i giovani ed i cittadini di Sorrento con due persone speciali: il procuratore capo della DDA di Reggio Calabria per capirci colui che ha tratto in arresto, di recente, l’ex ministro degli Interni ed ha portato alla luce dando una serie ripetute di colpi dure alla più potente organizzazione criminale, la ndrangheta: il dott. Federico Cafiero de Raho. Sala gremita di giovani impegnati nei campi estivi dell’antimafia e diversi nostri concittadini. Prima dell’inizio dei lavori, tutti in piedi abbiamo osservato un minuto di raccoglimento proprio al tocco dell’ ore 16.58.

IL FORAFIT DEL COMUNE DI SORRENTO…

La giornata é iniziata con una nota diramata dagli organizzatori circa la volontà del Comune di Sorrento di tenersi fuori dalla giornata del 19 luglio. In effetti a parte la presenza personale del consigliere Coppola, di fatto con la rottura di ieri emerge con una chiarezza tale la volontà di collegare sullo stesso piano la lotta politica locale, anche aspra, con alcuni valori condivisi che da anni, al di la dei ruoli, si è sempre cercato di mantenere in piedi pur con difficoltà una idea e visione unitaria. Del resto i giudici Falcone e Borsellino sono stati, sono e saranno eroi nazionali a cui va espressa riconoscenza e la stranezza del comportamento del Sindaco e di alcuni Assessori e pupilli del sindaco non solo non si giustifica, ma va indicata agli occhi dell’opinione pubblica e dei tanti docenti che ogni anno con impegno approvano e realizzano programmi e percorsi di legalità e di lotta alle mafie e indicano i simboli tra cui Falcone e Borsellino, accompagnano con mano i ragazzi fino in Sicilia nei luoghi della strage ed oggi hanno letteralmente ricevuto uno schiaffo in faccia al lavoro eseguito. In effetti con tale comportamento non si dice No a Rosario fiorentino che è un semplice componente delle tante e svariate associazioni che sono impegnate. Ill No ha un significato e valore politico, umano ma prima ancora un qualcosa di incomprensibile agli occhi dei ragazzi e delle famiglie che hanno avuto vittime di camorre e di mafia e che pur provando a darsi una spiegazione logica non riescono proprio.

C’E’ UN MANDANTE…L’ASSESSORE NEL MIRINO DEI MEDIA E DELL’OPPOSIZIONE…

Sicuramente in questi giorni successivi alla nota che sto scrivendo si troveranno modi per giustificare una assenza e una volontà decisa e litigando per questo di tenere il Comune lontano. Io credo che il mandante politico di questa decisione sia l’Assessore che da giorni sta nel mirino di stampa, opposizione ed associazioni per i gravi e ripetuti comportamenti. Il torto se vogliamo definirlo così non lo si è fatto a Rosario Fiorentino n’è alle diverse e pur importanti associazioni, ma ad un rappresentante dello Stato a rischio attentato il Procuratore Capo della DDA che non trova ad accogliere e fare gli onori di casa il primo cittadino o chi per lui. A chi veniva da fuori abbiamo anche riferito di aver comunicato alla Stazione dei Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza della manifestazione e del perché di questo appuntamento oramai istituzionalizzato nelle coscienze di ogni italiano prima ancora che nelle forme e modalità da decidere. Sorrento ieri ha elevato il proprio livello diventando per al une ore un riferimento nazionale di un mondo, quello dell’impegno civile e civico che ogni cittadino deve adempiere se davvero crediamo che insieme può sconfiggere la mafia.

Mi avvio a concludere queste brevi riflessioni rafforzando i tre concetti forti espressi dal Magistrato Cafiero de Raho. Un invito chiaro e preciso di andare davanti al giudice per il cittadino fosse anche il presidente della Repubblica che sa della trattativa Stato mafia. Un pressante appello ai cittadini allo stare insieme per avere quei processi di cambiamento che sono auspicabili. Rinunciare ai posti di lavoro che offre la mafia, rimanere disoccupati e fare sacrifici impegnandosi perché le cose cambiano per davvero. Spunti interessanti sono venuti da tutti in particolare Guido Pollice già senatore e attuale presidente dei vas onlus ha voluto ricordare Peppino Impastato e il giudice Livatino. Applausi a ripetizione, quasi a voler comunicare bravi andate avanti noi siamo con voi.

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