Diario Politico©Raffaele Lauro,  Meta

Meta, perchè dico no a Paolo Trapani segretario PD

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di Salvatore Esposito

photo.phpColgo con soddisfazione le ultime dichiarazioni del Sindaco di Meta Giuseppe Tito, che come tutti sanno è iscritto al PD, circa la necessità di riscostruire subito gli organi statutari del partitodopo le dimissioni del Dott. Mollica da segretario cittadino.
Anche se ha precisato che la sua è solo una proposta, sento comunque la necessità di esprimere con forza e a nome di tutti gli iscritti e militanti, il mio secco NO a qualsiasi investitura dall’alto del Dott. Paolo Trapani alla segreteria del circolo. Ciò non toglie che condivido a pieno la necessità di dare finalmente al PD metese un segretario e un nuovo direttivo, come del resto condivido il fatto che il Dott. Trapani sia una di quelle persone che possa svolgere un ruolo positivo in questo particolare momento anche grazie alla grande esperienza amministrativa accumulata in questi anni da sindaco.

Paolo Trapani
Paolo Trapani

Non dimentico nemmeno il ruolo di garanzia che la ormai passata direzione gli ha affidato nominandolo Presidente del Circolo, ma solo dopo averlo di fatto escluso da qualsiasi competizione elettorale stringendo “patti segreti” con la lista dell’Arch. Viggiano.
Io non voglio assolutamente mettere in dubbio la passione civile e politica di Trapani ma come iscritto e militante del PD non riesco a nascondere una certa perplessità su questa proposta. Non tanto per la “recentissima” adesione dello stesso al PD, che sembra più dettata da esigenze elettorali (non andate a buon fine) che da una reale condivisione ideale e di principi, ma il semplice fatto di affidargli il ruolo di segretario assume l’amaro sapore di un “contentino” ad un sindaco “uscente” e “trombato” dalla sua maggioranza e dal suo “nuovo” partito.

Inoltre, lo stesso Trapani nei mesi scorsi ha manifestato la volontà di dedicare le sue forze alla “ricostruzione” del partito ma ad oggi nessuno conosce il suo programma, le sue proposte, le sue idee. Tutto ciò è condito da un direttivo dimissionario ma anche completamente assente che persiste in un silenzio snervante ed irresponsabile.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, che per cambiare veramente il modo di fare politica in questo Comune ed in particolare in questo partito, bisogna superare i personalismi e le lotte fini a se stesse, ma per fare ciò bisogna restituire la parola alla base, convocando un’Assemblea Straordinaria di iscritti e simpatizzanti e poi il Congresso, aprendo la sezione ai metesi per occuparsi dei problemi dei cittadini, attraverso una nuova squadra che abbia voglia di mettersi in gioco, trasformando il circolo del PD Meta in un cantiere di proposte ed idee.

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