Piano di Sorrento

Il “rimpasto” di Ruggiero apre una ferita nella sua “corazzata amministrativa”

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PIANO DI SORRENTO – E’ stato davvero un boccone amaro quello che Giovanni Ruggiero ha servito ieri mattina, nella biblioteca comunale, ai tre Assessori finiti nel mirino del suo riassetto dell’esecutivo.
Convocato il Gruppo Consiliare il Sindaco, dopo un briefing con Salvatore Cappiello e Rossella Russo, ha annunciato le sue decisioni: fuori Pasquale D’Aniello e Maurizio Gargiulo, dentro Salvatore Cappiello cui va anche la delega di vice sindaco tolta senza troppi giri di parole a Vincenzo Iaccarino (che fino all’ultimo aveva contato sulla coerenza del Sindaco a rispettare un impegno personale) accusato di non “saper fare squadra“.

E poi Ruggiero ha categoricamento negato qualsiasi impegno con Iaccarino. Quest’ultimo per ora resta nell’esecutivo, ma è chiaro che non fa parte del progetto politico di Ruggiero&Cappiello, entrambi già proiettati a portare a termine il passaggio di testimone alla scadenza della legislatura.

Mastica amaro Iaccarino, non risparmia accuse esplicite nei riguardi del primo cittadino, ma sospende ogni giudizio ufficiale sull’operazione rimpasto rinviando anche la dichiarazione ufficiale sollecitata dai cronisti.

Più rassegnato Maurizio Gargiulo, la cui uscita dalla giunta, pur se anticipata rispetto alla naturale scadenza di metà mandato (a settembre), è frutto di un accordo pre-elettorale siglato con Daniele Acampora mallevadore Pietro Sagristani, all’epoca leader dell’UdC cui i due consiglieri facevano riferimento.

Per Gargiulo cala ancora una volta il sipario su un protagonismo politico che non l’ha mai visto nei panni del trionfatore e che lo mette fuori dai veri giochi, nonostante goda di un cospicuo patrimonio di consensi elettorali.

Neanche a Pasquale D’Aniello va giù la decisione di Ruggiero al quale chiede di fare autocritica su questi mesi di congelamento delle deleghe assessoriali e su una serie di problemi dell’Amministrazione. D’Aniello è quello, fra i tre, che maggiormente articola la propria difesa con un comunicato stampa ufficiale che lascia aperta la discussione sull’operato del Sindaco.

Scrive infatti D’Aniello: “La decisione del Sindaco Giovanni Ruggiero di estromettermi dalla Giunta Comunale dopo tanti mesi di forzata paralisi amministrativa provocata dalla sua decisione di congelare le deleghe assessoriali, mi lascia interdetto perché non ha ritenuto di fornire, come sarebbe stato logico, le dovute e necessarie motivazioni utili a giustificare la sua scelta, rispetto a una crisi più ampia dell’Amministrazione che sta sotto gli occhi di tutti.

Ritengo, opportuno, non esprimere a caldo un giudizio emotivamente affrettato su quanto comunicato dal Sindaco e sulle implicazioni che ne derivano sul piano dell’efficienza dell’Amministrazione perché, fino a oggi, non è stato mai sviluppato un ragionamento critico su questi primi due anni del secondo mandato di Ruggiero.

Avverto, invece, forte il desiderio di continuare, come ho sempre fatto, a servire i cittadini e a rappresentare quel punto di riferimento che mi è sempre stato da tutti riconosciuto. Lo farò indipendentemente dal fatto che non sarò più assessore e soprattutto oggi che la gente vive ancora con maggiori difficoltà il rapporto con la politica e con la pubblica amministrazione.

In mancanza di una discussione sui contenuti politico-amministrativi che avvalorino le scelte del Sindaco ed in mancanza di un confronto sereno finalizzato alla ricerca e risoluzione dei tantissimi problemi che affliggono il Comune di Piano  è mia intenzione promuovere una conferenza stampa nella quale indicare, a mio modo di vedere, le modalità per il rilancio politico dell’Ente dove ciascuno, assessore e/o consigliere, deve sentirsi parte di un unico progetto politico che abbia come primario interesse il bene comune“.

L’urgenza con la quale Ruggiero alla fine ha inteso chiudere la partita del rimpasto dopo mesi di inspiegabile impasse potrebbe essere frutto non solo di un mero calcolo elettorale nella prospettiva, ma anche di altre valutazioni che troverebbero una conferma proprio nell’accusa rivolta da Ruggiero a Iaccarino: “…non sai fare squadra!“.

Forse Ruggiero sa di dover affidare il governo del Gruppo i nquesta seconda metà di legislatura a una persona d’esperienza e di sua stretta fiducia sotto tutti i punti di vista e per questo ruolo nessuno è più tagliato di Salvatore Cappiello. Per capire quanto accaduto, in tutte le sue sfaccettature, occorre però attendere gli sviluppi della vicenda politico-amministrativa pianese!

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