Sorrento

Pensando a Giò Giò dopo il buio di questa notte…

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di Marcello Aversa

Caro Giò Giò,
il buio di  questa notte avrà prodotto mille domande su quello che ti è accaduto, con la luce del giorno  tanti si domanderanno il perché, altri, senza pensare che il giudizio  finale è di Dio, con pregiudizi e giustizialismi, inizieranno a cercare colpe e fatti che hanno potuto scatenare questa tragedia. Da ieri sera io mi pongo un’altra domanda:  in che modo riuscirò a riempire il vuoto della tua amicizia? Chi saprà donarmi il tuo sorriso,  la tua schiettezza,  la tua disponibilità? Caro “avvocato”, come ero solito chiamarti, non solo Sorrento ma tutto il territorio, ha perso  un galantuomo, un uomo onesto, un uomo  giusto, un uomo di passioni, un uomo d’amore…

Amore indissolubile che nutrivi per la tua famiglia, amore per questa Terra, per la sua gente, per la sua cultura, per le sue tradizioni. Tutto questo, e solo questo,  ti ha spinto in  politica, proiettandoti in un mondo che a volte ti turbava  e ti poneva interrogativi.

Tu, infatti, intendevi la politica in modo diverso, tu lottavi per i diritti e non per i piaceri, tu apprezzavi le persone libere non quelle legate da vincoli, tu chiedevi giustizia non per punire la singola persona ma per il bene della società, tu combattevi i problemi non le antipatie. Quando parlavamo di tutte queste cose, pensando a come è strutturata oggi la nostra società,  rispolveravo il racconto di Sant’Agostino paragonandoti  al bambino sulla riva che voleva versare con una conchiglia l’acqua del mare in una piccola buca.

Ora, purtroppo solo ora, rifletto sui tuoi pensieri e mi accorgo che c’è un grande bisogno di persone come te, persone che ,senza pensare ai propri interessi, si impegnino per una società diversa, più giusta e attenta ai più deboli. Nella dimensione in cui ti trovi adesso sarai certamente un disoccupato, lì non c’è bisogno di cause, li non ci sono contenziosi, li non ci sono imbrogli, però una cosa la potrai fare: aiutato dalla tua grande passione e da spazi che non ti limiteranno, potrai costruire un grande presepe che possa stupire Lui e quanti ti saranno vicini.

Durante il periodo natalizio non verrai più ad invitarmi a casa tua per mostrarmi il presepe che realizzavi ogni anno con tanta dedizione, non verrai più a chiedermi consigli per abbellirlo e questo, assieme a tutte le altre cose, mi mancherà molto, ma sono sicuro che chiudendo gli occhi ti vedrò alle prese con sughero ed attrezzi.

Caro Giovanni hai lasciato uno scrigno pieno di ricchezze: amore, altruismo, onestà e lealtà. Speriamo che, come nella parabola dei talenti, possiamo essere uguali ai servi che seppero far fruttare  il dono del loro padrone, questo sarà un modo per dimostrarti il bene che ti abbiamo voluto e  per portarti sempre bnel cuore. Arrivederci e Grazie di avermi onorato della tua amicizia.

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