Sant'Agnello

Salvati, non capisco le “conclusioni” del ragionamento di D’Esposito

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di Gianni Salvati

Leggo sempre con attenzione e speranza i commenti della popolazione santanellese in merito alle prossime consultazioni amministrative del 26 e 27 maggio allorchè occorrerà rinnovare il parlamentino civico. Una cosa però mi colpisce: nonostante in Italia sia accaduto, a livello nazionale, quello che tutti stanno verificando e che ci mantiene in una situazione di precarietà politica (mi riferisco al fenomeno del grillismo) sembra che a S.Agnello, nonostante anche qui il M5S abbia fatto un bel risultato politico, si sia ancora sotto l’incubo di non poter fare, di non potersi candidare o addirittura di avere paura dei cosiddetti poteri forti che impedirebbero la libera partecipazione al rinnovo della democrazia.

Questa situazione, almeno a leggere commenti dettagliati sulle “cattive “ abitudini di politici molto conosciuti a S.Agnello, a mio parere, non dovrebbe impedire, qualora lo si volesse davvero, una libera e democratica partecipazione alle prossime elezioni amministrative. Senza timori reverenziali chiunque può decidere di scendere in campo, così come è successo in Italia, proponendo una propria lista fatta di persone stimate in paese e comunque non facenti parte delle solite nomenclature politiche.

Sicuramente alcuni atteggiamenti come quello di farsi vedere nelle piazze o in alcuni luoghi del paese può dar fastidio (ma non più di tanto!) a chi decide, per il bene della propria comunità, di scendere in campo, ma sicuramente non è certo facendosi vedere che si conquistano i consensi.

Quello che conta sono le idee, i progetti, la rispettabilità e la credibilità delle persone che li propugnano. E poi nessuno vieta a chicchessia di fare altrettanto percorrendo in lungo e largo le strade del proprio paese.

Un’altra cosa che mi colpisce e lo dico senza peli sulla lingua perchè lo conosco personalmente (e non di rado ci siamo fermati a discutere su varie cose !) è l’atteggiamento di Vittorio D’Esposito: prima dice che vuole scuotere l’animo dei cittadini, quegli stessi cittadini che non apprezzano (sono parole sue!) che una persona si batta per i loro diritti, poi afferma che bisogna tagliare i ponti con la vecchia politica, trovando delle persone nuove, infine l’augurio che S.Agnello diventi il palcoscenico del cambiamento!

Sin qui nulla di male anzi giusto se non giustissimo! Così come è giusto che bisogna proporre nuovi nomi per uscire dal passato! Quello che non comprendo però, a fronte di questi concetti largamente condivisibili, almeno dal punto di vista politico-razionale, è la inaspettata conclusione: tra i due principali schieramenti politici (Orlando e Sagristani) di cui si parla e che presumibilmente si confronteranno a maggio, sceglierà il male minore rappresentato dallo schieramento di Orlando.

A scanso di equivoci è opportuno precisare che avrei detto l’identica cosa anche se avesse optato per lo schieramento di Sagristani perchè il votare per qualcuno di questi due schieramenti, a sentire le sue parole, rappresenta un passo indietro, in quanto figli di una stessa madre e rappresentativi di un male politico.

Forse il mio voler analizzare seriamente concetti, parole ed opinioni espresse dai cittadini santanellesi, in maniera letterale ed analitica si scontra di fatto con quella superficialità anche politica, che oggi tanto imperversa in Italia. Si fà una cosa perchè và di moda, non si capisce bene neanchè perchè è opportuno farlo, l’importante è farlo, senza nemmeno valutare a monte i pro ed i contro di quella scelta! Poco male se poi il rimedio sarà peggiore del male!

Fiducioso ad oltranza l’italiano attenderà che qualcuno sbrogli la matassa per lui e che lo faccia per tutti, sacrificando tempo e danaro e che possibilmente sia anche onesto e corretto!

Io credo invece che un reale cambiamento della politica passi prima per un radicale cambiamento di mentalità degli italiani: non bisogna sempre sperare negli altri ma il futuro dobbiamo impare a conquistarcelo da soli scegliendo la strada a volte anche più difficile (visti i tempi!), partecipando collettivamente e con cognizione di causa alla vita politica e sociale del paese, dando noi per primi l’esempio alle nuove generazioni e non soltanto propugnando sterili concetti di alta democrazia che non trovano applicazione concreta!

*ex consigliere comunale di S.Agnello

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