Sant'Agnello

Orlando smentisce Agorà: la solita disinformazione strumentale

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Gianmichele Orlando

SANT’AGNELLO – “Capisco che i giornalisti debbano fare il loro lavoro, ma non è possibile inventarsi notizie di sana pianta come il mio ripensamento a ricandidarmi alle prossime elezioni a Sant’Agnello ed a pubblicare la notizia con evidenza in prima pagina col solo, chiaro intento di creare confusione nell’opinione pubblica e quindi danneggiare la mia immagine pubblica e anche personale costringendomi a spiegare, a chi me lo chiede, che non è vero quanto è stato pubblicato“. Così Gianmichele Orlando esprime il proprio forte disappunto nei confronti del settimanale Agorà, da ieri nelle edicole, che ha pubblicato la notizia di un suo ripensamento a ricandidarsi.

Agorà del 6 ott. 2012

Io non discuto che un giornale possa essere schierato…ne avrà evidentemente le sue buone ragioni, ma pubblicare una notizia infondata, senza neanche verificarla col diretto interessato fosse solo per il rispetto dovuto ai lettori è deontologicamente e professionalmente grave perchè gioca subdolamente a screditare la mia credibilità agli occhi dei cittadini che, giustamente, restano disorientati da queste notizie altalenanti.  Ho detto e dichiarato in tutte le salse che mi ricandido alle elezioni del 2013 per l’ottimo lavoro che ha svolto la mia amministrazione e io personalmente e per scongiurare la restaurazione di un sistema sul quale bisogna assolutamente fare luce a 360 gradi”.

2 commenti

  • francesco

    Caro sindaco,
    ma qua stiamo impazzendo?
    Ti ho parlato della notizia e tu mi hai detto che andava bene alimentare la discussione ed il dibattito sull’argomento. Ed ora te ne esci con quest’affermazione sulla deontologia, la correttezza, lo schieramento del giornale?
    In privato sei disponibile, gentile e garbato. In pubblico mostri i denti e ostenti continui mal di pancia. Sarà il frutto di una strategia comunicativa sofisticata che a me sfugge. Da ora in poi interloquisco con te solo per le vie ufficiali e documentabili.

    Francesco Di Maio

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